Echi dalla stampa araba n. 1

a cura di Francesca Martino

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

Segnali di cambiamento

Autore: Said ben Ayad, caporedattore del supplemento settimanale economico del quotidiano.

Quotidiano: Ech-chaab*

data: 22/11/2021

Nazione: Algeria

Dei segnali di cambiamento sono apparsi in un contesto in cui la transizione energetica non è più un’opzione ma si impone come una necessità, viste e considerate le ripercussioni derivanti dalla gestione incontrollata del patrimonio petrolifero e in particolare del gas naturale. Lo conferma l’annuncio del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune di voler istituire nel più breve tempo possibile un Alto Consiglio per l’energia, adibito ad attività di previsione e valutazione.

Costituito da membri altamente competenti nella diagnosi, l’analisi e l’elaborazione di soluzioni intelligenti nel settore dell’energia, quest’organo fornirà ai decisori politici “tutti gli indicatori e gli strumenti necessari per intraprendere un percorso mirato, che tuteli i diritti del gruppo nazionale (Sonatrach. NdR) in un’epoca di globalizzazione, dove (le potenze egemoni. NdR) tentano di accaparrarsi le risorse dei popoli e attendere l’occasione propensa a sfruttarle, destabilizzando i mercati e sobillando conflitti”.

Sono anni che gli esperti del campo aspirano a definire un simile quadro normativo che “regoli ciascun aspetto della politica energetica, e in particolare la razionalizzazione dei consumi, la protezione delle riserve e il miglioramento dei tassi di esportazione’’, elaborando nello stesso tempo un modello di transizione energetica basato su fonti diverse di energia rinnovabile.

“L’Alto Consiglio per l’energia, come spazio per la formulazione di prospettive e soluzioni scientifiche, dovrà dissipare i timori e sciogliere i termini di un’equazione che costituisce tuttora una fonte di ricchezza, e anzi un generatore di ricchezza purché sfruttata in modo realistico e intelligente per muovere altri ingranaggi del sistema economico in un’ottica futura all’insegna di produzione, competitività ed esportazione […]’’. Un’ottica che ha già cominciato a dare i suoi frutti, con l’ingresso dei prodotti algerini nei mercati limitrofi.

Articolo originale

*Ech-chab (Il Popolo) è il primo quotidiano stampato in arabo in Algeria. Fondato dall’FLN (Fronte di Liberazione Nazionale) nel 1962 per affiancare l’organo ufficiale El-Moujahed (Il Partigiano), che veniva pubblicato in lingua francese. Prima era una proprietà del Ministero delle Comunicazioni, ma attualmente è edito dall’omonima società editoriale pubblica.

L’Europa è nemica dell’Europa

Autore: Abdallah El-Redady

Quotidiano: Asharq al-Awsat*

data: 22/11/2021

Nazione: Arabia Saudita

Secondo il ricercatore saudita esperto in amministrazione finanziaria, Abdallah El-Redady, l’Europa si trova oggi ad affrontare una serie di sfide che minacciano il raggiungimento dei suoi obiettivi in materia di sostenibilità ambientale e lotta al cambiamento climatico.

La prima crisi che si profila all’orizzonte è legata all’approvvigionamento di minerali, e in particolare di magnesio ‒ fondamentale per la produzione di alluminio ‒ di cui l’Europa era un tempo il principale produttore mondiale ma che oggi importa per il 95% dalla Cina.

La seconda crisi riguarda la manodopera, essendo l’Europa il continente più vecchio anche dal punto di vista dell’età anagrafica dei suoi abitanti, nonché quello con il più basso tasso di natalità.

Come è chiaramente emerso negli ultimi mesi, la terza crisi è quella energetica. Oggi, l’Europa è praticamente dipendente dal gas russo e potrebbe continuare ad esserlo per almeno altri vent’anni, essendo il gas protagonista della transizione energetica.

‘’[…] A contemplare il vecchio continente, lo si vede sprofondare giorno dopo giorno in un’impasse, per il suo modo impulsivo e precipitoso di contrastare il cambiamento climatico, come l’imposizione di politiche interne nefaste per l’economia. […] Che lo voglia o no, l’Europa non può realizzare nessuno dei suoi piani futuri senza la Cina ’’. Piani futuri che peraltro sembra essa stessa ostacolare, poiché ‘’vuole produrre impianti per fabbricare energia rinnovabile ma contrasta l’importazione di materie prime da paesi inquinanti come la Cina; ha bisogno di forza lavoro dato che l’aspettativa di vita dei suoi abitanti è in costante aumento, eppure si oppone ai flussi migratori; necessita di energia per alimentare le industrie e i sistemi di riscaldamento ma vuole chiudere le compagnie energetiche […]. Insomma, vista da lontano, l’Europa sembra nemica dell’Europa’’.

Articolo originale

*Asharq Alawsat è un quotidiano saudita fondato nel 1978, con redazione centrale a Londra. Nella sua versione cartacea è diffuso in tutto il mondo e viene stampato contemporaneamente in 12 edizioni, con la trasmissione digitale via satellite. È di proprietà di una società srl saudita completamente finanziata dallo Stato.

1 commento

  1. Trovi gli articoli interessanti, sintetici, ma che danno notizie immediate ed interessanti dì quello che succede nel mondo arabo.
    Lii lèggerò con piacere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *