Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

12 maggio 2022.

Rassegna anno III/n. 131

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77 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Offensiva russa contro le acciaierie di Azovstal. Attacco ucraino con missili su Belgorod, in Russia. Il Congresso USA approva aiuti militari per 40 miliardi di dollari a Kiev.

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Editoriale

Criminale e bugiardo. Il premier israeliano Bennett ha cambiato le regole d’ingaggio delle truppe nei territori palestinesi occupati, con licenza di uccidere. Ieri, i suoi cecchini hanno mirato all’orecchio di una nota giornalista, Shireen Abu Aqile, corrispondente di Al Jazeera, che con i suoi servizi obiettivi, cha raccontavano i fatti, ha sempre smascherato le atrocità degli occupanti. Colpita all’orecchio, sotto il casco protettivo e sopra il giubbotto antiproiettile. Chi ha sparato voleva uccidere. Le testimonianze di un collega, Alì Sammoudi, anche lui ferito al torace, ed i numerosi video che documentano gli spari contro i soccorritori e contro l’ambulanza sono documenti inequivocabili sull’intenzionalità e predeterminazione di uccidere.

Il premier israeliano e la sua macchina di propaganda hanno cercato di coprire le vergogne con le falsità. Ha pubblicato sui social un video di spari da parte di resistenti palestinesi in un quartiere lontano dal luogo dell’assassinio di Shireen Abu Aqile. L’associazione israeliana per i diritti umani B’tselem lo ha smascherato, dimostrando con un sopralluogo, riprese e collocazioni dei due luoghi sulla planimetria della città di Jenin, l’assurdità e il palese tentativo di depistaggio delle insinuazioni governative israeliane (segui in inglese). Fallito il depistaggio, il governo di Tel Aviv ha cambiato linea e ha promesso un’inchiesta indipendente. Lo hanno seguito a ruota libera le diplomazie occidentali, offrendogli una linea di credito immeritata. Ha fatto bene l’autorità nazionale palestinese a raccogliere tutte le prove e le testimonianze, per chiedere un’indagine della Corte Penale Interazionale unico organismo abilitato a inchiodare il governo Bennett alle sue gravissime responsabilità.

Riposa in pace, Shireen! Hanno ucciso la tua voce, ma il tuo esempio guiderà il cammino di molti che, nel servizio per la verità, rifiuteranno di abbassare la testa di fronte al fucile. Il colonialismo francese in Algeria è durato 132 anni e poi, sconfitto da un’eroica resistenza, ha abbandonato il campo.

I titoli

Palestina Occupata: Condanne del crimine israeliano a Jenin. L’ANP ricorrerà alla CPI per l’assassinio della giornalista Shireen Abu Aqile.

Iraq: Allarme per la diffusione del mercato delle droghe chimiche.

Egitto: Un attacco Isis in Sinai uccide 5 militari.

Siria: Missili lanciati da Israele sul Golan siriano.

Egitto: Presentato al Parlamento un bilancio “eccezionale”, con costi finanziari del debito per un terzo della spesa pubblica.

Tunisia: Aumenti dei prodotti di allevamento a causa della crisi ucraina.

Le notizie

Palestina Occupata

Si svolgeranno oggi i funerali della giornalista palestinese Shireen Abu Aqile, corrispondente di Al-Jazeera, assassinata ieri a sangue freddo dalle truppe israeliane durante l’invasione della città di Jenin. Condanne delle diplomazie internazionali e dichiarazioni da molti comitati di giornalisti in tutto il pianeta. La redazione di Al-Jazeera ha condannato “l’assassinio premeditato ed a sangue freddo di una giornalista che ha fatto della verità il suo faro guida nel compiere il suo dovere di informare”, ed ha chiesto la condanna internazionale del governo di Tel Aviv. A Washington, la Camera ha osservato un minuto di silenzio per la morte di Abu Aqile.

La versione del governo Bennett, che addossa la responsabilità della morte al fuoco amico palestinese, è stata smentita dalle inchieste del quotidiano Haaretz, che inchioda un’unità dell’esercito israeliano. L’associazione per i diritti umani israeliana B’tselem ha compiuto un’inchiesta sul campo dimostrando la falsità delle dichiarazioni di Bennett. vedi qui

La linea di ritirata del governo è stata condotta dal vice primo ministro Lapid: ha assicurato, per gettare fumo negli occhi, un’inchiesta indipendente. L’ANP invece ha anticipato che sono state raccolte le prove e le testimonianze, per chiedere alla Corte Penale Internazionale di compiere un’inchiesta su questo crimine di guerra.

Le truppe israeliane hanno continuato i loro rastrellamenti a Jenin e in diverse altre località palestinesi della Cisgiordania. Un giovane è stato ucciso in un villaggio nei pressi Nablus e una casa di tre piani è stata demolita a Salwan, nei pressi di Gerusalemme est.

Iraq

La Commissione parlamentare mette in guardia dalla diffusione delle droghe tra i giovani iracheni ed in particolare nelle regioni meridionali. La scorsa settimana, le forze di sicurezza hanno compiuto diverse operazioni nelle quali sono state sequestrate 14 milioni di pasticche di Captagon, provenienti dalla Siria. In uno scontro di fuoco, lo scorso mese è stato ucciso un trafficante di droga, che si è rifiutato di consegnarsi all’esercito che aveva circondato il suo covo, protetto da una piccola milizia armata. Il traffico di stupefacenti è gestito – secondo un’inchiesta giornalistica – dalle milizie legate a partiti influenti. Lo scorso mese è scoppiato uno scandalo in seguito all’amnistia che ha liberato un noto trafficante arrestato con le mani nel sacco e condannato alla pena capitale. Era il figlio dell’ex governatore di Najaf.  

Egitto

Un gruppo armato dell’Isis ha attaccato una caserma dell’esercito ad ovest di Rafah. Sono rimasti uccisi 5 soldati. È il secondo attacco terroristico in una settimana. Nel precedente, che era diretto a sabotare una centrale idrica nella parte ovest della penisola Sinai, sono rimasti uccisi 11 militari.

L’offensiva dell’esercito egiziano intrapresa nel 2018 ha colpito le cellule dei jihadisti nel nord della penisola e ha difeso il sud turistico, ma la parte centrale, malgrado l’arruolamento delle unità dei beduini, pullula di gruppi armati.   

Siria

L’esercito israeliano ha lanciato diversi missili sulle zone rurali di Quneitra, nel Golan siriano. Lo riferisce l’agenzia di stampa Sana. Non ci sarebbero state vittime, ma soltanto danni materiali. Indebolito dalla guerra civile, l’esercito siriano non ha mai risposto alle aggressioni di Tel Aviv, che padroneggia nei cieli siriani e libanesi.

Egitto

Il governo egiziano ha presentato al Parlamento il bilancio preventivo 2022/23, con un aumento delle entrate del 12,7% ed un deficit del 6,1% del PIL. Cifre stratosferiche, definite straordinarie dalla propaganda mediatica, che però necessitano di una verifica nella realtà. Analisti finanziari internazionali mettono in dubbio la raccolta delle entrate fiscali e l’apporto dei prestiti internazionali. Le analisi obiettive segnalano che le difficoltà dell’economia egiziana sono provocate dall’alta percentuale dei costi del debito estero che rappresentano il 33% della spesa pubblica.

Tunisia

Il governo ha deciso l’aumento dei prezzi di alcuni prodotto agricoli, come il latte, carne ovina e uova, in risposta alle proteste degli allevatori che si erano lamentati degli aumenti di carburanti, concimi e mangimi. I riflessi della guerra in Ucraina si sono sentiti in tutti i paesi arabi e africani, a causa della dipendenza delle forniture alimentari dai due paesi belligeranti. Secondo stime governative, la Tunisia supporterà una perdita di 1,7 miliardi di dollari. I prezzi dei carburanti sono stati ritoccati verso l’alto per ben tre volte nel 2022, e nelle intenzioni del governo introdurre aumenti mensili, per arrivare ad un aumento complessivo alla fine dell’anno del 30%.

Approfondimento

Masafer Yatta:la storia degli 8 villaggi palestinesi da demolire

e degli oltre mille abitanti da cacciare dalle loro terre

Echi dalla stampa araba n. 15

a cura di Francesca Martino

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

Il Sudan sull’orlo del collasso

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1 commento

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