Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

15 maggio 2022.

Rassegna anno III/n. 134

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80 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Iniziata l’offensiva per pendere il controllo delle acciaierie Azovstal. Combattimenti in tutta la regione orientale dell’Ucraina. Oggi riunione della Nato sull’adesione della Finlandia. Putin a Helsinky: “La fine della neutralità è un errore”. Erdogan mercanteggia l’approvazione con misure contro i curdi.

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I titoli

Palestina Occupata: Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna l’uccisione della giornalista palestinese. L’Anp ricorrerà alla CPI.

Egitto: Uccisi in un confitto a fuoco in Sinai tre capi dell’Isis.

Arabia Saudita: Eseguite tre condanne a morte.

Iraq: Scoperta a Najaf l’ennesima fossa comune.

Somalia: Si vota per l’elezione del presidente, dopo due anni di instabilità politica.

Emirati: Nominato Mohammed Bin Zayied nuovo capo dello Stato

Le notizie

Palestina Occupata

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato un ordine del giorno di condanna dell’uccisione della giornalista palestinese Shireen Abu Aqile avvenuta a Jenin, nella Cisgiordania occupata. La dichiarazione proposta dagli Stati Uniti chiede anche un’inchiesta indipendente sul caso. Non viene citato il nome di Israele, ma la dichiarazione apre al ricorso da parte dell’Autorità nazionale palestinese alla Corte Penale Internazionale. La dichiarazione è stata approvata all’unanimità. Sulla stampa israeliana sono state pubblicate inchieste e rivelazioni che inchiodano l’esercito di Tel Aviv alle sue responsabilità, sbugiardando le falsità affermate dal primo ministro, Bennett. Il maldestro tentativo di impossessarsi del corpo del reato, la pallottola estratta dalla testa della vittima, è fallito e questo fa tremare i generali israeliani, perché – secondo la procura di Ramallah – è la prova che a sparare è stato l’esercito israeliano. Il presidente Abbas ha ripetuto, in un’intervista ad Al-Jazeera, che non ci sarà nessuna collaborazione con i responsabili dell’assassinio di Shireen e che tutta la documentazione e le testimonianze raccolte saranno presentate alla CPI.

L’emittente del Qatar ha trasmesso un servizio della giornalista assassinata, realizzato precedentemente per il 74esimo anniversario della Nakbe e messo in onda postumo.

La cronaca della repressione delle forze di occupazione: è morto in ospedale un giovane di 21 anni, in seguito alle ferite subite durante l’aggressione sulla spianata delle moschee a Gerusalemme. Continua la mattanza a Jenin, con decine di feriti durante i rastrellamenti quartiere per quartiere. Il governo di Tel Aviv ha approvato la costruzione di altre 1600 abitazioni nelle colonie ebraiche della Cisgiordania.

Egitto

Tre capi dell’Isis sono stati uccisi ieri mattina nella cittadina di Sheikh Zueid, tra Rafah egiziana e Al-Arish, nel Sinai. Il personaggio più importante è Abou Anas (alias Jamil Soleiman Zari’i) responsabile della strage di Taba del 2004. Era scappato dal carcere nel 2011. Assediato in una casa, insieme al figlio e un’altra persona, hanno cominciato una sparatoria e poi hanno fatto esplodere l’edificio minato precedentemente. 

All’operazione hanno partecipato le milizie tribali arruolate nelle forze armate egiziane. 

Nelle scorse settimane, l’Isis aveva alzato la testa in Sinai, attaccando un impianto idrico nella parte occidentale della penisola (11 militari uccisi) e una caserma vicino a Rafah (5 militari uccisi).

Arabia Saudita

Il Ministero dell’Interno di Riad ha informato dell’avvenuta esecuzione di tre condanne a morte nei confronti di due sauditi e uno yemenita, accusati di terrorismo. Non vengono forniti dettagli delle condanne, ma si accenna ad una loro affiliazione ai ribelli Houthi e di aver svolto operazioni di spionaggio nel regno. Si legge fra le righe del comunicato ufficiale che i condannati non avevano compiuto in realtà nessun tentativo di attentato, ma sono stati accusati soltanto di appartenenza ad un’organizzazione illegale. L’Arabia Saudita – secondo un rapporto di Amnesty International- è al quarto posto nel mondo per numero di esecuzioni nel 2020.

Iraq

Durante i lavori di costruzione di un complesso residenziale, a Najaf, sono stati scoperti i resti umani di una fossa comune, risalente agli anni novanta, durante il regime del partito Baath di Saddam Hossein. Le ossa di 19 persone sono state estratte, ma si stima che il totale dei defunti sia oltre 100. L’ente statale preposto sostiene che i corpi risalgono alla repressione feroce contro la rivolta popolare in seguito alla prima guerra statunitense nel Golfo. Il martoriato Iraq è costellato di fossi comuni: oltre a quelle del regime dittatoriale, vi sono state numerose stragi per mano dei criminali jihadisti dell’Isis. In Kurdistan, a Mosul e in molte altre province sono frequenti i ritrovamenti di fossi comuni. Si stima che ci siano un milione di dispersi dei quali non si conosce la sorte, soltanto nel periodo dall’invasione USA del 2003. La banca dati del DNA che le autorità hanno raccolto dai resti ritrovati supera 100 mila schede e soltanto per una minima parte è stato possibile dare un nome alla vittima.

Somalia

Si svolgono oggi a Mogadiscio le elezioni presidenziali. I grandi elettori sono riuniti in uno stand realizzato, per ragioni di sicurezza, nell’area dell’aeroporto della capitale. Nel timore di attentati, da ieri è in corso il coprifuoco che durerà fino a domani mattina quando saranno completate le operazioni di voto. I candidati sono ben 39, tra i quali l’attuale presidente Farmajo e due ex presidenti, Hassan Sheikh (2012-17) e Sharif Ahmed (2009-12) oltre ad un ex primo ministro, Alì Hassan Khair (2017-20). Il complicato sistema elettorale è su tre turni e dipende dalle alleanze tessute all’ultimo momento tra le diverse cordate. Dopo la prima votazione, se nessuno dei candidati otterrà il 50% +1 dei voti, si passa ala votazione per i primi quattro classificati ed infine, se nessuno ottiene la maggioranza assoluta, si va al ballottaggio tra i primi due. La tensione politica degli ultimi due anni ha alimentato, probabilmente a comando, l’azione terroristica del movimento islamista Shebab affiliato ad Al-Qaeda.

Emirati

Il Consiglio presidenziale, formato dai governatori dei sette emirati confederati, sotto la direzione del primo ministro Al-Maktoum, ha nominato presidente Mohammed Bin Zayied, fratello dello scomparso emiro. Il neo capo di Stato è stato, nell’ultimo decennio, a causa della malattia dell’ex monarca Khalife, il fautore delle politiche interventiste di Abu Dhabi sulla scena mediorientale, in Yemen, in Libia e Etiopia.

Approfondimento

Masafer Yatta: la storia degli 8 villaggi palestinesi da demolire

e degli oltre mille abitanti da cacciare dalle loro terre

Echi dalla stampa araba n. 15

a cura di Francesca Martino

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

Il Sudan sull’orlo del collasso

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1 commento

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