Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

14 gennaio 2023.

Rassegna anno IV/n. 013

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I titoli:

Palestina Occupata: Una mattanza di giovani vite. Due assassinati stamattina e tre ieri, oltre alla morte di un sesto per ferite subite.

Turchia: Erdogan vuole anticipare le elezioni per calcolo politico.

Libano: Scontri tra polizia e familiari delle vittime della strage nel porto.

Iran: Altre tre condanne a morte. Grandi manifestazioni a Zahedan.

Israele: Manifestazioni di avvocati ed ex giudici contro la riforma che depotenzia l’Alta corte.

Sahara Occidentale: Aperto il 16esimo congresso del Fronte Polisario.

Migranti: Frontex gioca con i numeri dei migranti. Le statistiche come propaganda.

Le notizie

Palestina Occupata

Stamattina sono stati uccisi altri due palestinesi, dopo i tre di ieri. Ezzedine Hamamra 24 anni, e Amjad Khalilie, 23 anni, sono stati assassinati a Jenin durante un rastrellamento dei soldati israeliani. Erano nella loro auto e sono stati crivellati di colpi. Oggi, è morto in ospedale anche un terzo giovane, Yazin Jaabari, 19 anni, in seguito alle ferite subite all’inizio dell’anno. Una macelleria quotidiana che non trova freni nell’azione della comunità internazionale.

Turchia                                    

Il partito islamista di Erdogan, Giustizia e sviluppo, è intenzionato ad anticipare la data delle elezioni presidenziali, previste per il 18 giugno. La motivazione apparente è il timore che una data così in avanti potrebbe causare astensioni, per le ferie estive in seguito alla chiusura dell’anno scolastico. Il motivo reale invece è quello di sfruttare l’incertezza che regna ancora nel campo dei sei partiti di opposizione, che non hanno ancora scelto il nome dello sfidante di Erdogan. Inoltre, anticipare la data del voto rafforza il consenso alla coalizione governativa che ha approvato aumenti salariali per far fronte all’inflazione; aumenti che entreranno nelle buste paghe degli elettori nel mese di febbraio. Un terzo motivo riguarda la legittimità costituzionale del terzo mandato per Erdogan. La Costituzione turca ne prevede soltanto due, ma il suo partito sostiene che la modifica costituzionale del 2017, fa decadere la fase precedente. Una tesi debole e se ci saranno contestazioni l’eventuale elezione potrebbe essere annullata. Se il Parlamento decidesse di anticipare il voto, l’attuale mandato non verrebbe calcolato.

Libano

Scontri tra la polizia e i familiari delle vittime dell’esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020. Circa 200 manifestanti si sono radunati ieri davanti alla sede della questura di Beirut per rivendicare la liberazione di un giovane, William Nun, fermato durante un precedente presidio di fronte al palazzo di giustizia. I feriti nella strage del porto ed i familiari delle vittime protestano contro il blocco delle indagini. In seguito alla sospensione del giudice Tareq Bitar non sono più proseguite le indagini sui politici, che sapevano dell’esistenza dei pericolosi nitrati di ammonio nei silos e non hanno fatto nulla. Nella gigantesca esplosione, avvenuta il 4 agosto 2020, sono morte 200 persone e rimaste ferite oltre 6000.

Iran

Le autorità giudiziarie hanno condannato altri tre giovani alla pena capitale. Processi farsa senza avvocati e confessioni estorte sotto tortura. Ma i giudici hanno applicato gli ordini politici dal vertice del regime. Il poteie politico degli ayatollah intende usare le condanne a morte come deterrente alle proteste. A Zahedan, nel sud est del paese al confine con Afghanstan e Pakistan, si sono tenute manifestanti di proteste pacifiche contro l’uso delle condanne a morte come deterrente per soffocare le proteste pacifiche Qui

Israele

La presidente dell’Alta corte israeliana, Esther Hayut, ha duramente criticato la riforma della giustizia avanzata dal governo Netanyahu. “La sua approvazione ucciderà la democrazia. Questa legge non mira a migliorare il sistema giudiziario ma a schiacciarlo”. Il ministro della giustizia, Yariv Levin, invece di entrare nel merito ha risposto affermando che “le dichiarazioni della Hayut servono solo ad incendiare le piazze”. A Tel Aviv si è tenuta una manifestazione di ex giudici e di avvocati contro la proposta di riforma dell’estrema destra. La legge prevede che il parlamento con una maggioranza semplice può sospendere l’applicazione delle sentenze dell’Alta Corte.

Sahara Occidentale

Si è aperto ieri il 16esimo congresso del Fronte Polisario a Dakhle, il campo profughi a 175 km a sud di Tendouf. 2200 delegati e 370 ospiti stranieri parteciperanno ai lavori del congresso che dovrà delineare la fase futura, dopo a rottura della tregua nel 2020. Si procederà anche all’elezione della direzione del Fronte. L’attuale segretario e presidente della RASD, Ibrahim Ghali, 73 anni, sarà sicuramente rieletto per una continuità necessaria in questa fase difficile della causa saharawi. Negli ultimi anni si sono avuti sviluppi politici e diplomatici importanti, a partire dal momento del baratto del riconoscimento USA della sovranità marocchina in cambio della normalizzazione dei rapporti tra Rabat e Tel Aviv. Le strette collaborazioni in materia di sicurezza tra Marocco e Israele hanno portato alla rottura dei rapporti diplomatici tra Algeri e Rabat. Il riconoscimento spagnolo, paese ex coloniale, delle tesi marocchine sulla concessione dell’autonomia, hanno rappresentato un’altra difficoltà diplomatica per il Polisario. L’Onu ha dimostrato il suo fallimento nel far fronte all’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi, malgrado i 30 anni di tregua per dare spazio al referendum.

Migranti

L’agenzia europea Frontex ha pubblicato un rapporto sull’immigrazione verso l’UE, secondo il quale i tentativi di raggiungere i paesi dell’Unione, nel 2022, sono stati 330 mila, metà dei quali per via terra dai Balcani occidentali. (QUI). È il più alto dal 2017. Il 47% dei tentativi sono stati compiuti da migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Tunisia. Il dato non corrisponde al reale numero dei migranti entrati, ma ai tentativi e quindi comprende anche coloro che sono stati respinti o bloccati ai confini e poi hanno ritentato per altre vie. La statistica della Frontex non comprende i 16 milioni di ucraini, che sono stati accolti con programmi e finanziamenti della Commissione di Bruxelles, senza respingimenti o atteggiamenti xenofobi e razzisti.

Notizie dal mondo

Sono passati dieci mesi e 20 giorni di guerra russa in Ucraina.

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