Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

12 marzo 2023.

Rassegna anno IV/n. 070

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I titoli:

Migranti: 47 persone su una barca in avaria senza soccorso da 24 ore.

Siria: Tornano i tagliatori di gola jihadisti. 3 lavoratori sgozzati e 26 sequestrati nella Badia siriana a sud di Aleppo.

Palestina Occupata: tre palestinesi uccisi in uno scontro armato con l’esercito israeliano a sud di Nablus.

Yemen: Trattative a Ginevra per il rilascio di prigionieri di guerra.

Iran: Il regime annuncia l’arresto di 100 persone sospettate per gli avvelenamenti nelle scuole femminili.

Libia: L’ONU avanza un piano per le elezioni, ma ci sono molti dubbi sulla sua applicabilità.

Sudan: Dopo le divergenze al vertice dei golpisti, i due generali creano una “commissione di sicurezza”, per il passaggio del potere ai civili.

Le notizie

Migranti

Grande manifestazione del mondo della solidarietà, ieri, a Cutro. La passerella propagandistica del governo delle destre nella città della strage non aveva portato nulla di buono sulla linea di chiusura e sullo scaricabarile con l’Europa. Il governo continua ad usare terminologie mussoliniane (“globo terracqueo”) o naziste (“carico residuo”) e non si muove di un millimetro dalla propaganda disumanitaria. Le destre sono al governo e devono gestire un problema molto più grande dell’orizzonte al quale sono abituate ad agire: non sono capaci di dichiarare guerra alla Libia (blocco navale) e non hanno gli strumenti per “bloccare le partenze”, la frase magica di un burocrate che non sa affrontare temi globali con una visione politica. Il discorso viene spostato sugli scafisti, perché in questa fase Milone e company non possono attaccare le ONG; ma presto ci torneranno. Anche perché dei veri scafisti non prenderanno nessuno. I veri scafisti non salgono sulle barche o sui gommoni.

Sulle coste italiane sono arrivate nelle ultime 24 ore più di 1300 persone, che la marina militare e la guardia costiera hanno salvato, in seguito alle segnalazioni di Alarm Phone e di Frontex.

Una barca con 47 persone che naviga nella zona sud del Mediterraneo ha contattato Alarm Phone, ma non è stata soccorsa né dall’Italia, né da Malta e tantomeno dalla Libia. Un mercantile che è vicino alla postazione ha ricevuto ordini dalla capitaneria di porto di Roma di coordinarsi con la Guardia costiera libica. Il solito scaricabarile che nega di fatto il salvataggio di vite umane in pericolo.    

Siria

Tornano i tagliatori di gola, ma nei media internazionali non fanno più notizia, perché le vittime sono di nazionalità siriana. 3 lavoratori agricoli sono stati sgozzati e altri 26 sono stati rapiti nella Badia siriana della provincia di Aleppo. Miliziani di Daiesh, arrivati su moto di grossa cilindrata, hanno attaccato il gruppo di raccoglitori di tartufi. Dopo averli radunati sotto la minaccia dei mitra, hanno tirato fuori i coltelli e sgozzato tre persone prese a caso, a quanto hanno raccontato due superstiti sfuggiti alla cattura. Dall’inizio di febbraio, si sono ripetuti questi attacchi dei criminali jihadisti. Sono stati uccisi almeno 139 lavoratori agricoli e agenti di guardia governativi.

Palestina Occupata

All’alba di oggi domenica è avvenuto uno scontro armato a sud di Nablus tra soldati israeliani e un gruppo di 4 palestinesi. Un comunicato dell’esercito sostiene che sono stati uccisi tre e arrestato il quarto. Sarebbero state catturate tre mitra ed una pistola.

In tutta la Cisgiordania e Gerusalemme sono continuate le operazioni di rastrellamento e di arresti. Per quanto riguarda la colonizzazione e la cacciata dei palestinesi dalle loro case e terre, il governo Netanyahu ha deciso di accettare la tregua di tre mesi, chiesta a suo tempo da Washington per effettuare l’incontro di Aqaba, lo scorso febbraio. La cacciata delle famiglie di Khan Ahmar (Gerusalemme est) e il condono per la colonia illegale di Avyatar sono state rinviate fino ai primi di maggio.

Una campagna internazionale di oltre 120 organizzazioni per i diritti umani internazionali e di solidarietà con la Palestina è stata avviata per chiedere la restituzione dei corpi delle vittime palestinesi cadute sotto il fuoco israeliano. Centinaia di famiglie non hanno mai potuto seppellire in modo dignitoso i propri cari deceduti durante operazioni dell’esercito israeliano, perché i generali israeliani hanno deciso una punizione collettiva anche contro i morti. I corpi sono stati sequestrati e vengono tenuti in celle frigoriferi oppure in cimiteri con sulle tombe segnato un numero, senza nessun riferimento al nome del deceduto. Un sadismo gratuito. 

La campagna è intitolata in arabo “Bedna Awladna” (Vogliamo i nostri figli). La campagna internazionale è iniziata ieri 11 marzo a Berlino e Parigi, con eventi che hanno previsto collegamenti online con le famiglie colpite dalla necrofilia dei generali israeliani. (elenco e contatti degli organizzatori, in inglese).

Yemen

Sono iniziate a Ginevra gli incontri tra le due delegazioni yemenite, in rappresentanza dei miliziani Houthi e del governo esiliato ad Aden, per definire i piani per lo scambio di prigionieri di guerra, aprire un clima di fiducia e avviare poi le trattative politiche per mettere fine al conflitto. L’annuncio della ripresa delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Iran aiuterà sicuramente a creare le condizioni di successo dei negoziati. Un accordo per lo scambio di prigionieri è stato firmato 5 anni fa a Stoccolma, ma è stato messo in pratica soltanto parzialmente. Sono state fissate 6 incontri ma il programma è rimasto lettera morta dopo il primo scambio di circa 1050 prigionieri nell’ottobre 2020. Lo scorso anno è stato raggiunto un accordo di tregua dal 2 aprile 2022, in occasione del mese di digiuno islamico, Ramadan, che è durata fino allo scorso ottobre. Anche se la guerra non ha registrato combattimenti sui vari fronti, la situazione umanitaria della popolazione è rimasta drammatica.

Iran

Il ministero dell’Interno iraniano ha informato che sono state arrestate 100 persone in relazione al fenomeno degli avvelenamenti nelle scuole femminili. “Si sospetta che abbiano utilizzato prodotti chimici dannosi alla respirazione, ma non letali”, si rileva nel comunicato. Probabilmente è un comunicato utile a rassicurare l’opinione pubblica molto preoccupata per la diffusione degli attacchi e ad allontanare le accuse al regime di usare questi avvelenamenti per distrarre la popolazione dalle proteste ed incutere paura tra le studentesse, come sostengono molte associazioni di iraniani all’estero. Il comunicato infatti conclude che tra gli arrestati ci sono persone “cariche di odio contro la Repubblica islamica che vogliono seminare dubbi sull’operato del governo”.  

Libia

L’inviato dell’ONU, Bathily, ha presentato in una conferenza stampa a Tripoli il suo piano per le elezioni politiche e la fine della crisi. “Creare un organismo di alto profilo per l’approvazione di una base costituzionale e un codice etico dei candidati”, ma non ha spiegato come e da chi sarà formato questo corpo legislativo che dovrebbe sostituire gli attuali due parlamenti, che Bathili ha definito scaduti. Il piano dell’ONU non affronta il nodo delle milizie, dei mercenari e della legittimità del governo Dbeiba, il cui mandato è scaduto dal dicembre 2021. Gli osservatori indipendenti libici affermano che questo è il piano voluto da Washington in sostegno all’attuale governo di Tripoli e non porterà ad altro che alla ripresa del conflitto armato, come nel 2019.

Sudan

Dopo giorni di accuse velate, i due generali golpisti, Burhan e Hamidati, hanno concordato in una riunione, ieri in tarda serata, di costituire una commissione di sicurezza per il passaggio dei poteri ai civili. La stampa sudanese nei giorni scorsi ha parlato di divergenze tra i due generali a causa della richiesta di Burhan di mettere sotto il comando dell’esercito le milizie di pronto intervento, ex famigerate Janjaweed, guidate da Hamidati. Questo scontro al vertice delle forze armate rischia di rallentare il processo di pacificazione intrapreso lo scorso dicembre con il primo accordo per il passaggio dei poteri ad un governo civile e il ritorno dei militari alle caserme. I tentennamenti dei militari hanno portato al rinnovo delle sanzioni ONU contro il Sudan.   

Notizie dal mondo Sono passati un anno e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti palestinesi di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)

A partire dal 14 marzo saranno organizzate, in molte città italiane, le proiezioni del documentario libico “’Aber Sabeel – Solo di passaggio”, sui campi di detenzione migranti realizzato dall’associazione “Observatory on Gender In Crisis”. Si comincia da Messina. (Leggi la scheda sul film)

Il 21 marzo è il Nawruz dei popoli della Mesopotamia. In modo particolare, per il popolo curdo è anche un giorno di lotta e speranza. Ecco il calendario delle iniziative per festeggiare con un impegno preciso di solidarietà QUI.

Dal 18 al 26 marzo 2023 a Milano (in presenza) e in tutta Italia (online) si svolgerà il 32° Festival del cinema Africano, d’Asia e dell’America Latina (FESCAAAL) Tutte le info. Le trovate a questo link.

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1 commento

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