Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi:

26 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 145 (1032)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Sostieni Anbamed

Le donazioni nel mese di aprile sono state di 310 € (un calo di 375 € rispetto al mese di marzo). Non è un buon segnale.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link). Puoi contribuire usando PayPal.

I titoli:

Sudan: Tregua violata, ma la calma relativa di ieri ha permesso alla popolazione della capitale di uscire di casa e rifornirsi.

Palestina occupata: Appello per salvare la popolazione del villaggio palestinese Ain Samiya dalla deportazione.

Iran: Sperimentato un missile balistico di 2000 km di gittata.

Libia: Droni turchi contro Zawia, ad ovest di Tripoli. Lotta tra milizie pro e contro il governo Dbeiba, che rivendica gli attacchi aerei.

Libano: Si è dimesso il leader del Partito Socialista Progressista, Waleed Jumblat.

Le notizie:

Sudan

Sporadici combattimenti rischiano di vanificare l’accordo per la tregua umanitaria di 7 giorni, firmato a Gedda sabato scorso ed entrato in vigore lunedì. Attivisti di Omdorman hanno raccontato ad Anbamed, via web, che per tutta la notte sono state sentite esplosioni e colpi di mitragliatrice pesante e dell’artiglieria antiaerea. Nel cielo sorvolavano i caccia dell’esercito. Le violazioni sono state monitorate dai satelliti USA. Una riunione delle due delegazioni sudanesi insieme ai moderatori sauditi e statunitensi, a Gedda, discuterà queste violazioni. Per il momento ciascuna delle parti accusa l’altra di aver iniziato gli attacchi.  

La tregua ad ogni caso ha permesso alla popolazione della capitale di rifornirsi di cibo e di procurarsi l’acqua, anche se quella raccolta nel Nilo.

Secondo fonti dell’ONU, la situazione di stallo militare ha mostrato ai due generali che il ricorso alle armi non ha sbocchi e che non c’è alternativa al confronto politico.  

Palestina occupata

Gli attacchi dei coloni ebrei israeliani stanno terrorizzando gli abitanti di Ain Samiya, un villaggio vicino a Ramallah. 200 abitanti hanno dovuto scappare, la scorsa settimana, per evitare le incursioni. Prima le demolizioni delle loro case da parte dell’esercito, con il pretesto di mancate autorizzazioni (che non vengono mai rilasciate) e poi le incursioni dei coloni armati, con devastazioni delle loro piantagioni e violenze contro le persone.

Un rapporto dell’ONU chiede la protezione della popolazione e l’UE, che ha finanziato la costruzione di una scuola minacciata adesso di demolizione, si dice “preoccupata”. L’associazione per i diritti umani israeliana B’tselem (QUI) sostiene che le azioni coordinate tra esercito di occupazione ed i coloni hanno reso la vita degli abitanti di Aiu Samiya un inferno e sono stati così costretti alla fuga.

Cresce la tensione anche nella città vecchia di Gerusalemme est occupata. L’esercito israeliano ha imposto un assedio ermetico sulla moschea di Al-Aqsa, impedendo ai fedeli musulmani di accedervi, per proteggere un’incursione di coloni che hanno compiuti riti religiosi ebraici nel luogo di culto musulmano, per rievocare quello che loro chiamano il monte del tempio. Il piano del governo Netanyahu è quello di spartire il luogo imponendo la divisione degli spazi e assegnando dei tempi diversi per le preghiere ebraiche e musulmane. Una provocazione contro tutti i musulmani del mondo.

Nella Knesset è in discussione una proposta di legge che porterà all’annessione ad Israele delle riserve naturali in Cisgiordania. La giurisdizione israeliana è già in vigore per le colonie ebraiche.  

Iran

Il governo di Teheran ha svelato gli ultimi sviluppi della produzione iraniana in materia di missili balistici. Durante una manovra sperimentale, alla presenza del ministro della difesa, è stato lanciato il nuovo missile denominato “Khaibar” e definito dalla stampa iraniana “di quarta generazione dei missili Khor-mash-har”. Secondo la stampa ufficiale, la gittata del missile è di 2000 km e può trasportare una testata esplosiva di 1500 kg. (Vedi le imagini del lancio).

La divulgazione delle immagini e delle informazioni è un messaggio, non tanto nascosto, agli Stati Uniti ed a Israele che contrastano la politica iraniana nella regione e che avevano minacciato di colpire i piani di riarmo di Teheran ed in particolare il suo programma nucleare.

Libia

Mentre a Tripoli era in corso la riunione del Gruppo di lavoro per la sicurezza in Libia, droni hanno lanciato missili su diverse postazioni di Zawia, la città ribelle controllata dalle milizie del contrabbando petrolifero e molto altro. È stato colpito il porto e diverse zone residenziali. La maggior parte delle persone che Anbamed ha sentito in città parlano di un attacco turco. Non ci sono morti tra i civili, ma soltanto feriti. Cittadini di Zawia hanno confermato che i droni portano la bandiera turca e che in città le milizie rivali al governo Dbeiba e alla presenza nella regione delle milizie mercenarie siriane, guidate dai militari turchi, si stanno preparando allo scontro di terra. 

A Zawia sono avvenute nei giorni scorsi scaramucce tra milizie contrapposte e vi è nato anche un movimento pacifico di cittadini che si oppone alla prepotenza delle milizie. 

 Il governo Dbeiba si è assunto la responsabilità politica dell’offensiva “contro i covi del crimine e del contrabbando”. Il comunicato governativo glissa sulla nazionalità dei droni e non cita le forze turche.

La riunione di Tripoli invece è di un organismo costituto alla Conferenza di Berlino sulla Libia (2020). Comprende rappresentanti di GB, Italia, Francia, Turchia, Egitto e Unione Africana + gli ufficiali del gruppo 5+5 libici. L’incontro dovrebbe portare alla riunificazione delle forze armate libiche sotto un solo comando.

Libano

Il leader druso Waleed Jumblat ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente del Partito Socialista progressista libanese ed ha convocato il congresso il giorno 25 giugno per eleggere il successore. Jumblatt, 73 anni, è alla guida del partito dal 1977, in successione al padre fondatore del partito, Kamal Jumblat, assassinato in piena guerra civile libanese sulla strada dalla sua sede nella montagna dei drusi verso Beirut, il 16 marzo di quell’anno. Il partito socialista ha 9 deputati nel parlamento su 128 seggi. Si è sempre battuto contro il sistema confessionale libanese e sostenuto la causa palestinese. Si è opposto alla presenza siriana in Libano e il contrasto con Damasco è cresciuto dopo l’assassinio di del premier Rafiq Hariri nel 2005. Nella crisi politica attuale libanese, il gruppo socialista non ha votato per il candidato Soleiman Frangie, sostenuto dal fronte sciita Amal-Hezbollah,  

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e un giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Lukashenko: “Russia ha iniziato il trasferimento delle bombe nucleari in Bielorussia”.

Sostenete Anbamed

Novità: potete pagare le vostre donazioni anche tramite PayPal

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio di oggi: clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *