Per ascoltare l’audio di oggi, 29 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 322 (1573)

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Le notizie:

Mandato cattura Netanyahu

Il governo e il presidente francesi non hanno pudore. Per motivare la marcia indietro sull’applicazione dell’ordine di cattura per Netanyahu, hanno avanzato il pretesto che il premier israeliano “gode dell’immunità”. Falsi ed ipocriti. Due anni fa, il presidente russo Putin non aveva la stessa pretesa immunità? La politica del doppio standard è razzismo arrogante.

Genocidio a Gaza

Nessuno ferma la mano del genocidario incallito, Netanyahu. I suoi militari hanno compiuto ieri tre stragi a Gaza. 48 uccisi e 53 feriti.

Stamattina, nel campo di Nuseirat sono stati estratti altri 19 corpi da sotto le macerie di un bombardamento israeliano compiuto all’alba.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

La pioggia e il vento hanno reso la vita degli sfollati di Mauassi, accampati sulla spiaggia, un inferno. Nel cuore della notte, le famiglie sono state svegliate dalle acque che avevano invaso le tende e bagnato materassi e vestiti. Un genitore ha raccontato di aver salvato in extremis il proprio figlio piccolo dal pericolo di annegare in mare. “I bambini tremano dal freddo, con i vestiti bagnati e non abbiamo un ricambio”, ha detto.

Libano

Violato il cessate il fuoco da parte di Israele. È stata bombardata, ieri, Kfar Chouba con cannonate di carro armato e un drone ha sparato un missile contro un’auto nella capitale. L’agenzia stampa del Paese dei cedri (Nna), riporta che precedentemente almeno due persone sono rimaste ferite nella città meridionale di Markaba, colpiti dagli attacchi delle forze di occupazione israeliane. L’esercito invasore, anche dopo il cessate-il-fuoco, intende dominare il territorio e decidere della vita della popolazione, invece di avviare il ritiro delle sue truppe. Ieri il portavoce di Tel Aviv ha minacciato la popolazione civile libanese a non tornare alle proprie case “per non mettersi in pericolo”.

Netanyahu ha bisogno di dimostrare al suo stesso governo e maggioranza di non aver ceduto per difficoltà militari e pressioni diplomatiche. Il cessate-il-fuoco è stato considerato da diverse parti in Israele come un fallimento perché non avrebbe garantito il ritorno degli israeliani nelle colonie del Golan occupato alle loro case. A pagare il costo del dibattito mediatico israeliano sono le popolazioni civili libanesi, che hanno cominciato a tornare nelle proprie case dopo 2 mesi dii sfollamento.

Il presidente del parlamento di Beirut, Nabih Berri, ha intanto programmato per il 9 gennaio una riunione dell’organo legislativo per l’elezione del presidente della Repubblica. Il Libano è senza un presidente dal novembre di due anni fa. Da quando, alla fine dell’ottobre 2022, è scaduto il mandato del presidente Michel Aoun le divergenze tra i partiti hanno sempre impedito l’elezione di un nuovo capo di Stato. Allora si vedrà se l’indebolimento militare di Hezbollah si sarà tradotto anche in un indebolimento politico. Per consuetudine costituzionale, il presidente deve essere cristiano-maronita e i partiti della destra cristiana volvano imporre un candidato non condiviso. I deputati di Hezbollah che rappresentano il gruppo parlamentare più numeroso hanno di fatto, con la loro assenza, impedito di far raggiungere il numero legale.  

Cisgiordania

Irruzione di truppe israeliane a Khadar, nei pressi di Betlemme. Non passa un giorno che non ci siano aggressioni da parte dell’esercito di occupazione israeliano nei villaggi e città palestinesi della Cisgiordania. Le ripetute azioni militari, oltre all’arresto di militanti e attivisti, mirano a indurre la popolazione a emigrare; una deportazione forzata con la distruzione delle infrastrutture urbane, per rendere la vita impossibile alla gente.

ANP

Il presidente palestinese Abbas ha firmato il decreto per la nomina di Rouhi Fotouh come successore in caso di vacanza dell’incarico. L’anziano leader ha così messo fine alle discussioni interne sul futuro della guida dell’autorità nazionale di Ramallah. Fotouh è stato un dirigente del movimento studentesco palestinese GUPS e ha coperto importanti incarichi come il presidente del consiglio legislativo e la presidenza provvisoria, dopo la scomparsa del presidente Arafat, prima dell’elezione di Abbas. La sua nomina è un segnale politico per la futura gestione di Gaza dopo il ritiro dell’esercito di occupazione israeliano. Infatti Fotouh è nato a Gaza nel 1948, figlio di profughi originari da Nablus, cacciati dalla loro terra dalle atrocità delle bande sioniste, la Nakba 1.

Siria

Offensiva delle milizie dell’opposizione ad Idlib e nella provincia di Aleppo. Gli scontri duri tra le truppe governative, sostenute dall’aviazione russa, e le milizie, sostenute dalla Turchia, hanno causato in tre giorni di combattimenti e bombardamenti l’uccisione di 200 combattenti, dalle due parti. L’autostrada è stata interrotta e gruppi armati dell’opposizione ne hanno preso possesso. Un portavoce delle milizie ha sostenuto che i loro armati sono a 10 km dal capoluogo Aleppo.

Iran

Incontro domani venerdì tra una delegazione iraniana e i tre paesi europei (Francia, GB e Germania) firmatari della proposta di condanna all’Iran sul suo programma nucleare e l’asserita mancata collaborazione con l’Aiea, proposta approvata dal consiglio dei governatori dell’ente con una risicata maggioranza. Secondo l’agenzia stampa Irna, il ministro degli esteri Al-Irakji ha dato direttive alla delegazione iraniana di comunicare che l’Iran in caso di mancato raggiungimento di un accordo per la fine delle sanzioni, il paese sarebbe pronto a cambiare la propria dottrina nucleare. Tradotto dal diplomatichese, l’Iran sarebbe disposto ad uscire dal patto contro la proliferazione nucleare, non sottoporre più i propri impianti alle ispezioni dell’Aiea e avviare le operazioni di concentrazione dell’uranio al 95%. La stessa tattica usata a suo tempo da Israele, che non è mai stata sottoposta al controllo dell’Aiea.

Manifestazione nazionale 30 novembre

Dopo un lungo dibattito tra i vari comitati promotori, è stato deciso di fare un corteo unitario a Roma in sostegno alla causa palestinese.In un comunicato si legge: Come realtà che hanno partecipato alla costruzione del percorso e all’Assemblea nazionale del 9 novembre a Roma, siamo estremamente soddisfatte/i della convocazione unitaria della manifestazione di sabato contro il genocidio delle e dei palestinesi e il massacro delle e dei libanesi, contro il pericolo globale che rappresenta Israele e la sua escalation in medio oriente e a fianco di tutte le resistenze”. Corteo unitario da piazza Vittorio – sabato 30.11.2024 ore 14.00

Migranti

A Sebha, nel sud della Libia, è stato scoperto il cadavere di un migrante assassinato e il suo corpo gettato nelle fognature. Il macabro ritrovamento è avvenuto dopo le confessioni di un passatore delle frontiere, di nazionalità ciadiana. Ha ammesso di aver compiuto l’assassinio su ordine del capo banda di trafficanti, di nazionalità libica, a causa del mancato pagamento dei familiari della vittima delle somme di riscatto richieste. Non si conosce l’identità della vittima, ma la polizia libica ha effettuato il prelievo del DNA per futuri accertamenti. Secondo l’assassino reo confesso, sono almeno dieci le vittime della banda di criminali trafficanti di esseri umani che sono state assassinate negli ultimi mesi.     

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, 9 mesi e 4 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin non ha escluso l’uso di tutte le armi in possesso (di conseguenza anche l’atomica) in caso di fornitura da parte degli Stati Uniti di bombe atomiche. Tre giorni fa un giornale USA aveva scritto che l’amministrazione Biden sta studiando di fornire a Kiev armi nucleari, prima del passaggio di consegna della presidenza a Trump. Dopo l’annuncio di Putin, un portavoce della Casa Bianca ha smentito la voce.

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