Per ascoltare l’audio di oggi, 06 marzo 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/064 (1666)
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A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Ieri, 4 persone sono state uccise e 10 ferite nelle violazioni della tregua da parte dell’esercito israeliano a Gaza. Un’altra è morta in ospedale per effetto di ferite subite in un attacco precedente. Sono 30 invece i corpi estratti da sotto le macerie.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Solidarietà
Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra palestinesi, Al-Najdah (Soccorso sociale).
Abbiamo registrato la prima adozione a distanza di Liane Abu Mussa, 6 anni, orfana che ha perso il padre in un bombardamento israeliano lo scorso luglio 2024. Per partecipare al progetto: clicca
Crimine di guerra
Oggi è il 5° giorno di blocco degli aiuti umanitari a Gaza. “Affamare la popolazione come arma da guerra è un crimine” hanno dichiarato tutti gli organismi internazionali operanti nella Striscia.
Il Sud Africa ha denunciato il comportamento criminale di Israele. “Impedendo che il cibo entri a Gaza, Israele continua a usare la fame come arma di guerra come parte di una campagna in corso che la Corte internazionale di giustizia ha stabilito come possibile genocidio contro il popolo palestinese”, ha detto il portavoce del ministro degli esteri, riferendosi al caso portato dal Sud Africa contro Israele davanti alla corte.
E poi ha aggiunto che “la popolazione di Gaza sta affrontando sofferenze indicibili e ha urgente bisogno di cibo, riparo e forniture mediche” e ha affermato che “il Sud Africa invita la comunità internazionale a ritenere Israele responsabile”.
Il Consiglio di Sicurezza ha svolto una riunione chiusa sul blocco israeliano degli aiuti umanitari.
Il Segretario generale dell’ONU, Guterres, ha esortato i paesi membri a far pressione su Israele per ammettere il passaggio degli aiuti umanitari, “che non può essere soggetto alle trattative. Affamare i civili è un crimine di guerra”.
I 3 paesi europei Francia, Gb e Germania hanno espresso la loro contrarietà al divieto di ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, avvertendo il governo Israeliano che si rischia la violazione delle norme internazionali. Un altro documento europeo è stato espresso dai 5 paesi europei membri dell’ONU (Francia, GB, Danimarca, Grecia e Slovenia). I cinque paesi hanno chiesto a Israele di adempiere ai suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale e di consentire e facilitare la consegna senza ostacoli di aiuti umanitari sicuri, incondizionati e su larga scala, nonché di garantire la protezione dei civili e delle altre persone protette, compresi gli operatori umanitari, in conformità con il diritto umanitario internazionale.
Cisgiordania
I carri armati sono penetrati nel campo di Tulkarem. Una bambina di 7 anni è stata ferita da una pallottola israeliana a sud di el-Khalil. Irruzioni e rastrellamenti in tutta la Cisgiordania. 20 arresti di attivisti dall’alba di stamattina. Gruppi di coloni ebrei israeliani hanno attaccato le comunità di pastori Mleihat, a ovest di Ariha, per impossessarsi sei pozzi di acqua. Con la protezione dell’esercito hanno cacciato i pastori palestinesi dalle loro terre. È deportazione sistematica.
Gerusalemme
L’Associazione israeliana Ir Amim ha denunciato le demolizioni di case e aziende agricole nell’area di Gerusalemme est, per realizzare il piano della Grande Israele. “Le operazioni sono aumentate nella prima settimana del mese di ramadan, mese del digiuno islamico, in segno di mancato rispetto per le altre fedi”. Secondo Ir Amim, le demolizioni di case palestinesi a Gerusalemme sono aumentate nel 2024 del 14% rispetto all’anno precedente. Dall’inizio del 2025, sono state demolite 46 costruzioni, tra case abitative e sedi di aziende. (clicca per leggere in inglese)
Vertice arabo
Dopo il rifiuto di Israele delle decisioni del vertice arabo del Cairo, anche la Casa Bianca ha respinto l’alternativa al piano Trump. Malgrado che il piano del Cairo escluda Hamas dall’amministrazione di Gaza e lasci all’Anp soltanto un ruolo di supervisione, quindi in linea con le imposizioni di Netanyahu (né Hamas, né Fatah), i due principali complici nel genocidio in corso non sono contenti dell’azione molto pallida della diplomazia araba.
Il papa per Gaza
Appena la situazione di salute del papa ha segnato un miglioramento ha pensato subito alla popolazione di Gaza. Vatican News ha riferito che papa Francesco nel corso della mattina ha chiamato P. Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza. Non è la prima telefonata del pontefice alla parrocchia di Gaza dal Gemelli. La scorsa settimana ne aveva fatta una sempre con padre Romanelli. L’agenzia SIR ha scritto il 27 febbraio che al Gruppo di Coordinamento per la Terra Santa (Holy Land Coordination), padre Romanelli ha raccontato la telefonata che Papa Francesco gli aveva fatto dal Policlinico Gemelli il lunedì precedente, esprimendo la gratitudine della parrocchia per l’impegno del Pontefice. Nel messaggio il parroco di Gaza scrive: “Nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, parte del Patriarcato latino di Gerusalemme, troviamo grande conforto nell’ascoltare la sua voce. Nonostante la sua salute fragile, sapere che continua a pensare a noi, prega per la pace a Gaza e ci ringrazia per le nostre preghiere costanti riempie i nostri cuori di gioia in mezzo a queste prove. Come tutti voi, seguiamo gli aggiornamenti sullo stato di salute del Papa attraverso i canali ufficiali della Santa Sede. Preghiamo per la fine di questa guerra e per la pace in tutta la Terra Santa e in tutto il Medio Oriente”.
Trattative
L’amministrazione Trump ha aperto una trattativa segreta diretta con Hamas, per il rilascio degli ostaggi di nazionalità statunitense a Doha, in Qatar. Dopo la rivelazione di media USA, anche l’amministrazione ammette la trattativa diretta, che a questo punto non è più segreta. Nello stesso tempo, Trump ha lanciato minacce al movimento palestinese di rilasciare gli ostaggi e di abbandonare Gaza.
Si ripete lo scenario afgano, quando l’amministrazione Trump aveva avviato le trattative con i Taliban per il ritiro dall’Afghanistan. L’iniziativa di Washington preoccupa il governo genocidario israeliano, che aveva rifiutato la trattativa indiretta per la seconda fase dell’accordo. Il rilascio di prigionieri si era così fermato e il criminale di guerra Netanyahu minaccia di riprendere i bombardamenti sulla popolazione, insistendo che sarebbero stati sfollati verso sud tutti gli abitanti ritornati a nord del Wadi.
Fondazione Hind Rajab
La FHR ha presentato alla Corte penale int. la documentazione per incriminare un soldato israeliano con l’accusa di crimine di guerra.
La Hind Rajab Foundation ha ufficialmente presentato una denuncia penale contro Shay Friedman, un soldato israeliano sospettato di aver partecipato a crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza. La denuncia, presentata anche alle autorità tedesche, delinea gravi accuse, tra cui favoreggiamento di omicidio, genocidio e altri gravi reati ai sensi del diritto tedesco e internazionale. (Per maggiori dettagli sul caso, clicca)
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Gli studenti dell’università Columbia, di New York, hanno occupato Barnard College. Hanno ribattezzato la biblioteca con il nome del dott. Abu Safiya e hanno rivendicato il suo rilascio: “La cura non è un reato”, hanno ribadito nelle loro comunicazioni social.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Siria
Scontri a Daraa, nel sud, tra la nuova polizia di Tahrir Sham e elementi del vecchio regime. È il terzo giorno consecutivo che si registrano agguati contro il nuovo potere nella culla della rivolta siriana contro gli Assad. Anche nel nord ovest della Siria, a Lathiqia, gli scontri con i seguaci del vecchio regime sono all’ordine del giorno, con gravi perdite per la polizia del nuovo potere islamista.
Ancora più grave è la situazione nel nord est della Siria. La regione autonoma del Rojava è sotto un duplice attacco: da una parte l’aggressione turca e delle sue milizie siriane affiliate, dall’altra le cellule dormienti di Daiesh (Isis). Ieri, due combattenti delle FDS sono stati uccisi nei bombardamenti sulla periferia di Manbij.
Nel sud continua l’avanzata delle truppe israeliane. Carri armati sono penetrati nel villaggio di Beir Ajam, nella zona rurale di Quneitra.
Egitto
Leila Sueif, madre di Alaa Abdel-Fattah ha accettato le cure e ridotto il suo sciopero della fame, che dura da 160 giorni. È in ospedale da una settimana dopo l’aggravamento delle sue condizioni di salute. I medici hanno affermato che le sue condizioni sono gravi e se non avesse acconsentito l’alimentazione con la flebo avrebbe rischiato la morte. Sua figlia ha scritto sui social che lo sciopero continua ma in forma parziale, accettando le cure mediche e bevendo del tè zuccherato.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti, un’organizzazione per i diritti umani, ha dichiarato mercoledì che diversi vincitori del premio Nobel e eminenti attivisti per i diritti umani hanno chiesto al presidente egiziano Al-Sisi di rilasciare con un’amnistia l’attivista egiziano-britannico Alaa Abdel Fattah (43 anni). L’organizzazione ha affermato che cinquanta persone, tra cui la premio Nobel Narges Mohammadi e lo scrittore turco premio Nobel per la letteratura, Orhan Pamuk, hanno firmato la lettera in cui invitano Sisi a concedere la “grazia” per lo scrittore e difensore dei diritti umani.
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni e 9 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Macron offre l’ombrello nucleare, paventando una guerra atomica e mettendo la Francia alla testa dell’Ue. Il governo italiano diviso sul riarmo proposto dalla Von der Leyen.
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