<<Questa guerra deve finire. Questo conflitto deve finire. E finirà. Oggi il movimento per la pace in Israele è composto da una minoranza. Neve Shalom Wahat al-Salam è una realtà piccola, certo, ma esiste. Non ci fermiamo, stiamo continuando a collaborare con tutte le altre organizzazioni della società civile che chiedono la pace, il cessate il fuoco, la fine della guerra, il ritorno degli ostaggi. Siamo una quarantina di organizzazioni e gruppi.
Sempre più persone si stanno unendo a noi nella protesta, sempre più persone – israeliani e palestinesi – hanno capito che la guerra, la violenza, l’uccisione di civili, di bambini, non porterà alla pace. Il vostro supporto, il supporto della comunità internazionale è per noi fondamentale. I nostri figli si meritano una vita normale, tutti e due i popoli si meritano una vita normale.
È tempo di dire basta>>
Queste le parole di Samah Salaime, portavoce del Villaggio, a Roma qualche giorno fa durante l’incontro pubblico di presentazione del libro Respirare il futuro. La sfida di Neve Shalom Wahat al-Salam presso l’Istituzione Teresiana.
I due incontri pubblici a Roma con lei ci hanno dato l’opportunità di avvicinare nuove persone e di farci raccontare lavoro e vita della comunità in questi mesi così difficili. Da Samah abbiamo tratto – insieme alle enormi difficoltà che il movimento per la pace sta attraversando ora in Israele – molta speranza, forza e determinazione. Abbiamo tratto anche una richiesta precisa: quella di supportare, dare voce, proteggere una realtà come quella del Villaggio e il ‘campo della pace’ con cui collabora. Continueremo a farlo.
Un augurio sentito di Buona Pasqua a tutti voi
Sotto: il simbolo del Villaggio nel disegno di un bambino di classe V del 2° Circolo Didattico di Santarcangelo di Romagna

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