Per ascoltare l’audio di oggi, 23 aprile 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/111 (1713)

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A marzo c’è stato un ritorno alla normalità delle donazioni. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 12. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 736 (+ 181,00 € rispetto al precedente mese di febbraio).

Le adozioni a distanza di bambini/e palestinesi di Gaza sono 25 e la 26esima è in arrivo. I fondi raccolti nel mese di marzo e già trasferiti ad Al-Najdah sono stati 8.050,00 €.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie

Scomparsa di Papa Francesco

Poche parole, per il messaggio Urbi et Orbi, dedicate alla pace: “Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele. Il mio pensiero va in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione”. Le sue telefonate tutte le sere a Gaza sono il motivo per il silenzio del ricercato per crimini di guerra e contro l’umanità, Netanyahu. Il ministero degli esteri israeliano ha cancellato i messaggi di lutto per la scomparsa di Papa Francesco.

Genocidio a Gaza

Intensificati da ieri sera i bombardamenti israeliani su Gaza. Attacchi combinati di caccia e artiglieria hanno causato un enorme incendio nella baraccopoli all’interno della scuola di Yafa, a Hay Tuffah ad est di Gaza città. La protezione civile palestinese ha dichiarato di essere nell’impossibilità di intervenire in soccorso per estrarre i corpi degli uccisi e salvare i feriti intrappolati sotto le macerie a causa del fuoco intenso dell’esercito israeliano contro le unità di soccorso classificate un obiettivo di pericolo da parte dai militari dell’occupazione. La protezione civile ha chiesto alla Croce rossa internazionale di intervenire con le sue unità.

Nello stesso quartiere, l’esercito di occupazione ha preso di mira l’ospedale pediatrico di Addurra, colpendo il reparto delle terapie intensive e prendendo di mira in particolare i pannelli solari che garantivano la fornitura di energia alla struttura ospedaliera.

Secondo i rapporti giornalistici, dall’alba di oggi sono stati uccisi 34 civili palestinesi, in diversi attacchi. Il rapporto giornaliero del ministero della sanità informa che nelle 24 ore, fino a mezzogiorno di ieri, sono stati trasportati negli ospedali 26 uccisi e 60 feriti.

Il numero totale degli uccisi dall’inizio dell’aggressione israeliana è di

51.266 uccisi e 116.991 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Situazione umanitaria

La popolazione è stremata di fame e sete. Disperazione collettiva esasperata dai continui bombardamenti israeliani sulle cucine pubbliche delle agenzie ONU e delle organizzazioni umanitarie. Appelli vengono lanciati da singoli con video sui social e da realtà collettive che si rivolgono ai potenti della terra di agire per impedire il genocidio. “Le case e le tende della gente di Gaza non contengono più scorte di cibo. Si vive sulla carità delle organizzazioni internazionali, ma anche esse sono prese di mira e stanno allentando i loro interventi, per causa maggiore. Il silenzio è complice”, si legge in un comunicato di un gruppo di cittadini palestinesi di Rafah.

Il commissario dell’Unrwa, Lazzarini, ha dichiarato: “Gaza è diventata un luogo di disperazione. La fame si sta diffondendo e peggiorando, deliberatamente e per mano dell’uomo.”.

Trattative

Il governo del Cairo ha avanzato nuove idee per una tregua. Secondo fonti palestinesi il nuovo piano prevede un cessate il fuoco iniziale di due  mesi, ingresso degli aiuti umanitari, la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, ritiro dell’esercito di occupazione e fine della guerra.

La stampa israeliana riporta dichiarazioni in anonimato di politici e funzionari dei servizi che negano che vi fossero delle nuove proposte sul tavolo e che si discute del precedente piano di Witkoff. “L’esercito sta preparando un’offensiva su larga scala e la sta rinviando in attesa dei risultati delle pressioni su Hamas”, riporta l’emittente Kan di Tel Aviv.

Il ministro degli esteri di Doha ha accusato esplicitamente il premier israeliano di tergiversare sul negoziato per motivi di politica interna israeliana. Il primo ministro Al-Thani in visita in USA ha accusato il premier israeliano di non essere interessato a raggiungere un accordo di scambio prigionieri.

Netanyahu in un discorso pubblico ufficiale ha affermato che la guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas e che non saranno ammessi ingressi di cibo e acqua a Gaza fino al momento del rilascio degli ostaggi israeliani. Una punizione collettiva che è un crimine di guerra, perché la sua applicazione porterà al genocidio dei palestinesi di Gaza, oltre due milioni di persone.

Cisgiordania

Da tre mesi, la macchina di guerra israeliana si accanisce sulla popolazione di Tulkarem e dei due campi profughi annessi. Sono stati rasi suolo, con dinamite o bulldozer, 2800 case. Il numero dei deportati con la forza rasenta i 30 mila persone.

L’offensiva tocca anche la città di Jenin e si estende ad altre città e villaggi. Ieri è toccato di nuovo a Nablus ed el-Khalil.  

OLP

È stato convocato a Ramallah il Consiglio centrale dell’OLP “per far fronte alla delicata fase della causa nazionale”, si legge in un comunicato ufficiale. I 180 membri hanno ricevuto l’invito e l’ordine del giorno. Due organizzazioni appartenenti all’OLP, il Fronte Popolare e l’Iniziativa Nazionale Palestinese, hanno annunciato di boicottarne i lavori. Hamas e jihad Islamica non fanno parte dell’OLP.  Il Comitato Centrale di Fatah si è riunito nei giorni scorsi ed ha emesso un comunicato di sostegno all’iniziative del presidente Abbas. Il Fronte Democratico ha annunciato la propria partecipazione “per rafforzare l’unità di tutto il popolo palestinese e l’ingresso di tutti i movimenti di resistenza nell’OLP, per mettere fine alle divisioni, che sono all’origine delle nostre debolezze”, ha dichiarato Ramzi Rabah dell’ufficio politico. Le contestazioni riguardano la nomina di un vice presidente, una richiesta avanzata da tempo da USA e Ue e sostenuta recentemente dai paesi arabi influenti come Arabia Saudita e Egitto. Obiettivo delle interferenze esterne è mettere in semi pensione l’anziano Abbas e far emergere un nuovo leader come l’attuale segretario dell’esecutivo dell’OLP, Hassan Sheikh, molto più malleabile sui rapporti don Stati Uniti e Israele. Una sua recente uscita con incontri con vari rappresentanti della società civile palestinese è stata vista come la propria presentazione con il futuro presidente (clicca). Le opposizioni a un passo formale simile sostengono che sarebbe un ulteriore cedimento alle pressioni esterne, invece di rafforzare l’unità del movimento applicando gli accordi raggiunti a Pechino, inglobando nell’OLP anche le due organizzazioni islamiste che non ne fanno parte.

Siria

Un medico oppositore scomodo per il vecchio regime e critico dell’attuale è stato assassinato ad Aleppo. Hossam Al-Dharir è stato crivellato di proiettili all’interno del suo studio medico, da un gruppo d’assalto rimasto ignoto. Al-Dharir era noto per la sua chiara opposizione alle politiche del regime degli Assad e recentemente aveva criticato le operazioni di vendetta indiscriminata contro gli alawiti. Nella zona costiera del nord ovest siriano, l’ingresso a Lathikia e Tartous da parte delle milizie islamiste è sfociato in veri e propri pogrom contro civili innocenti e presa di possesso di proprietà sulla costa, occupate con la forza delle armi da capi delle milizie.

Yemen

Malgrado gli incessanti attacchi militari missilistici e con l’aviazione sulle zone dello Yemen occupate dagli Houthi, i miliziani riescono ancora a colpire. A Sanaa è stato annunciato l’abbattimento di un ennesimo drone, il settimo in una settimana, e il lancio di un missile balistico contro il territorio israeliano. Il missile è stato intercettato in cielo e il premier israeliano ha minacciato di ritorsioni pesanti contro gli Houthi.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

L’associazione dei sanitari irlandesi per la Palestina ha svolto un presidio silenzioso in solidarietà con i medici e il personale ospedaliero di Gaza, alzando le foto dei medici presi in ostaggio dall’esercito israeliano. clicca

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.

Solidarietà/Al-Najdah

Continua a Gaza la distribuzione dei pasti caldi organizzata dall’associazione Al-Najdah nei campii di sfollati. L’Associazione Al-Najdah ha pubblicato un augurio sul proprio account FB: “Auguri in occasione della Santa Pasqua a tutti i fratelli e sorelle cristiani nel mondo, in Palestina, e in particolarin Italia.

Speriamo sia un’occasione di pace per il mondo intero e la fine del genocidio e della deportazione del nostro popolo palestinese.

I bambini di Gaza non dimenticheranno mai il vostro sostegno 

Associazione di Soccorso Sociale-Gaza-Palestina”.

La pagina (in arabo) si trova al link: https://www.facebook.com/alnajda

Si trovano molte foto sulle attività di Al-Najdah come la distribuzione dei pasti caldi e l’acqua.

Anbamed incontra gli affidatari in diverse città italiane, da Milano (12 maggio), a Trofarello in provincia di Torino (il 13 maggio), a Chiavari (14 maggio) e a Bologna (15 maggio). Tutti i particolari del programma: clicca.

ACM, nostra partner nel progetto “Ore Felici per i Bambini di Gaza”, ha trasferito ad Al-Najdah la somma di 8.050,00 euro raccolti nel mese di marzo. È arrivata due giorni fa la 25esima adozione. Molte anche le quote una tantum per i pasti caldi alle famiglie con bambini/e orfani/e. Un risultato eccellente.

Ci sono arrivati in banca dei contributi per adozioni, ma non abbiamo ricevuto comunicazioni dagli affidatari, che non riusciamo a contattare. Preghiamo i donatori di scriverci per avvisarci e fornirci i loro contatti email e telefonici, per semplificare le comunicazioni.

Ci arrivano ancora diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro.

Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta. 

Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!

Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).

Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!

Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca

Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico.

Per partecipare al progetto: clicca

Notizie dal mondo   

Sono passati tre anni, un mese e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin ha dichiarato di essere disponibile a trattative dirette con l’Ucraina.

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