In redazione piovono adesioni allo sciopero della fame a staffetta, lanciato ieri 9 maggio dalle pagine di Anbamed. #ultimogiornodiGaza.
Tra le prime adesioni segnaliamo Luisa Morgantini che aderisce a nome personale e come AssoPacePalestina. Ha aderito anche Anna Bucca di Arci Sicilia.
Moltissime persone hanno mandato dei pensieri che motivano la loro azione solidale con i bambini di Gaza e per dire basta al genocidio ed al silenzio che si impone da parte delle potenze esportatrici di armi.
Stiamo preparando la pubblicazione dei nomi dei partecipanti, in prossimi articoli giornalieri dedicati alla campagna.
Cominciamo con il post sui social pubblicato da una collega del collettivo che ha lavorato per avviare l’iniziativa nonviolenta del digiuno a staffetta contro il genocidio.
Flora Cappelluti, Milano, copromotrice dello sciopero della fame a staffetta:
“Anch’io ci sarò venerdì 15 maggio prossimo, quando prenderà il via questa iniziativa – che si propone di essere il primo #ScioperoDellaFameEuropeoAStaffetta – nata dal basso e in modo del tutto spontaneo e punta ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo in #palestina. Il #9maggio #GiornatadellEuropa e dei valori che l’hanno costituita, deve diventare anche l’ultimo giorno in cui noi #cittadinieuropei assistiamo impotenti al dramma che si sta consumando in Palestina.
Li vogliono uccidere facendoli morire di fame? E noi rispondiamo con un immenso, gigantesco #ScioperoDellaFameAStaffetta, una mobilitazione europea per chiedere l’immediato #CessateIlFuoco, lo sblocco degli #aiutiumanitari e la ripresa della distribuzione di cibo e acqua alla popolazione palestinese sotto il controllo degli #osservatoriinternazionali, la fine delle ostilità e degli attacchi contro le infrastrutture civili e gli ospedali. Noi europei non possiamo più restare a guardare in silenzio mentre i #bambini – e la popolazione civile – vengono uccisi di fame e sete – bombardati, privati dei #dirittiumani fondamentali – amputati, traumatizzati e resi orfani dalla furia genocidaria. Ci uniamo con convinzione alla Giornata del 9 maggio per un’Europa che non rimanga più a guardare, ma si mobiliti – come una pallina di neve che diventa valanga – contro un’ingiustizia ormai moralmente e umanamente inaccettabile e aderisca con convinzione allo sciopero della fame a staffetta che prenderà avvio il 15 maggio prossimo, anniversario della #nakba1948, il giorno della cacciata dei Palestinesi dalla loro terra”.
#9maggio #gazalastday #ultimogiornodigaza

Aderisco all’iniziativa sia a titolo personale, che come parte di una famiglia affidataria al vostro progetto di adozioni con Gaza, sia come volontario di Casa per la Pace. Digiunerò un giorno la settimana, credo il mercoledì, oltre al giorno di avvio dell’iniziativa venerdì 15 maggio
Aderisco a questa iniziativa a favore dei diritti umani verso tutti i popoli, in particolare verso il popolo di Gaza che sta attraversando una situazione disumana e ingiusta
Parteciperò a questa staffetta il giorno 15 e ogni lunedì delle settimane fino a termine dell’iniziativa
Partecipo a questa iniziativa per essere più vicino possibile al popolo di Gaza.
Partecipo convintamente, purché si dia ampia diffusione a questa forma di protesta . Il minimo che possiamo fare noi, per questo popolo martire di una furia assassina.
Oggi sabato 17 maggio 2025 e i sabati successivi fino al termine dell’iniziativa partecipo allo sciopero della fame a staffetta per empatia con il martoriato popolo palestinese e in ricordo, uno per tutti, dell’amico Ali Rashid, morto di crepacuore mercoledì 14 maggio, non sopportando il dolore continuo per un genocidio inarrestabile dalle molteplici complicità internazionali.
Anch’io mi unisco a questo sciopero della fame in segno di SOLIDARIETà con il Popolo Palestinese,
In segno di LUTTO per questa TRAGEDIA!
In segno di INDIGNAZIONE per l’INDIFFERENZA del nostro governo !!
In segno di PROTESTA contro questa gravissima INGIUSTIZIA!!!
– come una pallina di neve che diventa valanga – perché possano esserci finalmente Due Popoli e Due Stati.
Non mi posso capacitare che un popolo, che ha vissuto sulla propria pelle un GENOCIDIO, possa restare INDIFFERENTE se non addirittura COMPLICE e COMPIACIUTO per lo STERMINIO di un’altro Popolo da parte dello stato che li rappresenta, come possano ancora considerarsi VITTIME della Shoà e dell’indifferenza e pretendano ora di essere considerati GIUSTI, e giustificati, per quello che stanno facendo a Gaza.
Non sarò mai razzista, non sarò mai antisemita, e non sarò mai indifferente ne complice.
Marco Cremaschi
Grazie! Può indicare la città e la data, per favore? Scriva a anbamedaps@gmail.com