Per ascoltare l’audio di oggi, 11 maggio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 11 maggio 2025:
Rassegna anno VI/127 (1729)
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(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).
Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornidiGaza.
Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a partire dal 15 maggio.
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Le notizie
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
L’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta contro il genocidio in Palestina ha trovato una risposta corale di moltissime persone e associazioni o gruppi per i diritti umani.
A Gaza la gente soffre la fame e vive al limite di una carestia, causata dal blocco israeliano degli aiuti umanitari. Con il nostro sciopero della fame chiediamo il cessate-il-fuoco e fine del blocco alimentare.
Facciamo sentire la nostra vicinanza alla popolazione palestinese messa a dura prova dal criminale governo Netanyahu.
Per aderire, scrivere a anbamedaps@gmail.com indicando nome e cognome o ragione sociale, città di residenza, professione (non obbligatoria), una o più date prescelte per compiere il digiuno; è gradita una breve motivazione per l’adesione che pubblicheremo nella pagina giornata degli aderenti.
Tutti i giorni pubblicheremo su Anbamed l’elenco dei digiunanti.
Genocidio a Gaza
Sono arrivati negli ospedali, negli ultimi due giorni, 50 corpi di persone uccise e 209 ferite. Il totale delle vittime delle bombe di Israele a Gaza dall’inizio dell’aggressione è di 52.810 persone assassinate e 119.473 ferite.
Dall’alba di oggi sono avvenuti tre attacchi missilistici sui campi di sfollati a Khan Younis e la sua spiaggia, Al-Mawassi. I giornalisti sul campo riferiscono di 9 vittime uccise tra le quali 5 bambini.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria
L’Osservatorio euromediterraneo dei diritti umani ha affermato che la Striscia di Gaza sta vivendo un’ondata di morte silenziosa, che sta mietendo la vita di un numero crescente di anziani e bambini. Si segnala che in una settimana sono morti 14 anziani a causa della fame e del blocco alimentare israeliano.
Cisgiordania
L’esercito di occupazione oltre alle continue operazioni a Jenin e Tulkarem, ha compiuto incursioni militari nelle città di: Taua a sud di Betlemme, el-Ram a nord di Gerusalemme, a Dora a sud di el-Khlil, ad el-Bira, Toubas e Nablus. Rastrellamenti sistematici, con demolizioni di case e arresti, per annientare la volontà del popolo palestinese a resistere alla deportazione dalla sua terra.
Alle azioni militari dell’esercito si affiancano gli attacchi dei coloni contro i terreni agricoli palestinesi. Ieri 80 olivi sono stati sradicati dai coloni arrivati con i bulldozer, protetti dai soldati, a Rameen nella valle di Tulkarem.
Parlamento europeo
Con un’ampia maggioranza, il Peha preso posizione contro il blocco degli aiuti umanitari a Gaza, imposto dal governo israeliano. Dalla sinistra di The Left e Verdi al Ppe ed ai Socialisti, fino a Renew. Mancavano i voti delle destre, dai Conservatori dei quali fa parte anche il partito della premier italian, ai Patrioti, gruppo che accoglie anche i seguaci di Salvini, fino ai Sovranisti. Tutte le destre si dimostrano genocidarie, in sostegno al criminale Netanyahu, ricercato dalla CPI.
“Noi, leader dei gruppi politici Ppe, S&D, Renew Europe, Verdi/Efa e The Left al Parlamento Europeo, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la minaccia di un’ulteriore escalation militare nella Striscia di Gaza e protestiamo contro tutte le violazioni del diritto internazionale in questo conflitto, comprese tutte le dichiarazioni che prevedono cambiamenti territoriali o demografici nella zona”, si legge in una nota congiunta con chiaro riferimento a eventuali piani di occupazione o annessione che sono già stati esplicitati da diversi ministri israeliani.
È soltanto un appello che ha lo scopo di stimolare un “intervento internazionale immediato ed efficace per alleviare l’intollerabile crisi umanitaria a Gaza”. È un passetto in avanti rispetto al precedente silenzio.
L’ex Rappresentate della politica estera europea, Borrell, ha dichiarato che “A Gaza assistiamo ad un genocidio e pulizia etnica con il sostegno dei paesi dell’Ue. Metà delle bombe che vengono lanciate su Gaza da Israele sono fabbricate in Europa”.
Mobilitazioni per Gaza
Grandi mobilitazioni in Italia e nel mondo a favore della causa palestinese e per salvare la popolazione di Gaza. La più grande è stata in Spagna a Madrid organizzata a livello nazionale dal Comitato spagnolo di lotta contro l’occupazione della Palestina. Migliaia di manifestanti hanno gridato stop al genocidio e chiesto al governo spagnolo di rompere le relazioni diplomatiche con Israele.
Anche in Italia si sono svolte grandi manifestazioni. A Milano, Roma e Palermo le più partecipate, con la presenza di molti rappresentanti delle comunità arabe.
Pakistan/India
I due paesi asiatici hanno raggiunto una traballante tregua, dopo mediazione statunitense. Le battaglie aeree e i bombardamenti avevano visto un sostanziale equilibrio militare che non avrebbe risolto in breve tempo la guerra tra i due paesi nucleari. I capi dei servizi di sicurezza militari dei due paesi si sono incontrati per ben due volte durante la crisi e si accingono ad una nuova riunione nel giorno di oggi, per una de- escalation generale. La retorica nazionalista dei due governi si è palesata nei discorsi altisonanti del premier Sharif e del presidente Modi che hanno sostenuto di aver vinto la battaglia e costretto la controparte alla trattativa.
Sudan
Le milizie di Pronto Intervento hanno attaccato con droni la città di Al-Ubayyid. È stato colpito il carcere procovando 24 uccisi tra detenuti e agenti. 37 i friti
La Rete dei medici sudanesi ha condannato i continui attacchi deliberati da parte delle milizie di pronto Intervento (Rapid Support Forces) contro strutture civili del capoluogo della provincia di Kordofan ed in particolare il carcere, che ospita circa 5.000 detenuti.
L’esercito sudanese ha risposto attaccando con l’aeronautica le basi militari e gli aeroporti in mano alle milizie in Darfur, da dove sono partiti i droni per colpire in Kordofan.
La guerra in Sudan si annuncia un conflitto senza fine, per il sostanziale equilibrio delle forze in campo. La fornitura di droni da parte degli emirati alle milizie, tramite Libia e Ciad, ha dato slancio alle loro operazioni offensive, in seguito alla perdita delle loro posizioni nella capitale Khartoum.
Iran
Riprendono oggi ad Oman le trattative indirette tra USA e Iran sul nucleare. La 4° riunione è stata rinviata la scorsa settimana dopo l’imposizione di nuove sanzioni contro l’Iran. Il ministro degli esteri di Teheran ha dichiarato ieri che il suo paese non rinuncerà al suo piano per l’uso civile dell’energia nucleare. Le diplomazie del Golfo si stanno mobilitando per evitare il precipitare della situazione, anche perché un’eventuale aggressione USA all’Iran non mancherà di coinvolgere le basi USA e Britanniche nella regione. Ieri si è tenuta a Doha una conferenza dei ministri degli esteri del Golfo, compreso quello iraniano.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà/Al-Najdah
Giro di incontri con gli affidatari. La redazione di Anbamed inizia gli incontri a Milano 12 maggio, a Trofarello (TO) il 13, a Chiavari il 14 e Bologna il 15 maggio. Conoscenza personale, diffusione del dono come atto di solidarietà, scambio di opinioni e progetti e soprattutto l’approfondimento di una lotta nonviolenta per la pace e la solidarietà.
Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, due mesi e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Finita la tregua offerta da Mosca, per l’anniversario della vittoria sul nazifascismo, Putin propone trattative dirette con l’Ucraina da tenersi ad Istanbul. I volenterosi trafficanti di armi riuniti con Zelensky (esclusa l’Italia della Meloni) definiscono la proposta “un ricatto”.
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