Per ascoltare l’audio di oggi, 12 maggio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/128 (1730)
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(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).
Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.
Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a partire dal 15 maggio.
Le notizie
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
La nostra Redazione è sommersa dalle adesioni all’iniziativa dello sciopero della fame per esprimere vicinanza alla popolazione palestinese. Abbiamo iniziato a rispondere a ciascun messaggio singolarmente.
Stiamo pubblicando i nominativi e i pensieri espressi di motivazione. Altre testate amiche hanno cominciato a diffondere la notizia ( clicca). Molte associazioni hanno mobilitato i loro comitati locali, come per esempio AssoPacePalestina. Altre ancora hanno organizzato comitati locali ad hoc per organizzare il digiuno collettivo in piazza (a Torino con Serena Regis e Donne per la difesa della società civile). I componenti del gruppo “Digiuno per la Pace Venezia” ci hanno raccontato la loro esperienza (che pubblicheremo sul sito) e ci hanno fornito preziosi suggerimenti per rendere migliore l’iniziativa in corso.
A Gaza la gente soffre la fame e vive al limite di una carestia, causata dal blocco israeliano degli aiuti umanitari. Con il nostro sciopero della fame chiediamo il cessate-il-fuoco e fine del blocco alimentare.
Facciamo sentire la nostra vicinanza alla popolazione palestinese messa a dura prova dal criminale governo Netanyahu.
Per aderire, scrivere a anbamedaps@gmail.com indicando nome e cognome o ragione sociale, città di residenza, professione (non obbligatoria), una o più date prescelte per compiere il digiuno; è gradita una breve motivazione per l’adesione che pubblicheremo nella pagina aggiornata degli aderenti.
Tutti i giorni pubblicheremo su Anbamed l’elenco dei digiunatori.
Genocidio a Gaza
Bombardamenti incessanti e guerra della fame. 20 persone sono state uccise in diversi bombardamenti all’alba di oggi a Khan Younis, Jebalia e Gaza città. Distrutte con la dinamite 60 case a Rafah, oramai una città fantasma con la popolazione costretta allo sfollamento. Lo stesso esercito israeliano afferma che l’80% della città è stato raso al suolo.
Genocidio e deportazione.
Prima di questi sviluppi, il rapporto del ministero della sanità palestinese informa che negli ospedali erano stati trasportati, ieri, i corpi di 19 uccisi. 81 i feriti che sono giunti negli ospedali nella giornata di ieri.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria
Gli indicatori di grave carenza di farmaci stanno accelerando pericolosamente. Il 43% dei medicinali essenziali non ha scorte, con un aumento del 6% rispetto al mese scorso. Il 64% del materiale sanitario di consumo è esaurito. I reparti di pronto soccorso, di sala operatoria e di terapia intensiva stanno operando con fondi ridotti a causa dell’aumento dei casi critici. I pazienti affetti da insufficienza renale, tumori, malattie del sangue e cardiache e malattie non trasmissibili sono i più colpiti dalla crisi.
Il Ministero della Salute mette in guardia dal rischio di interrompere l’erogazione dell’assistenza sanitaria e impedire l’ingresso di forniture mediche urgenti.
Il direttore generale del Ministero della Salute palestinese nella Striscia di Gaza, il dottor Munir al-Barsh, ha affermato che l’occupazione israeliana sta uccidendo i feti nel grembo delle loro madri, attraverso un blocco che impedisce l’arrivo di integratori alimentari e medicinali essenziali. ha spiegato che il blocco, che impedisce l’ingresso di scorte alimentari e integratori, ha portato alla nascita di 144 bambini con gravi malformazioni congenite, alcuni dei quali sono nati senza cervello e con organi incompleti.
Liberazione di ostaggio
Hamas ha dichiarato la sua disponibilità a liberare l’ostaggio israeliano-statunitense Alexander. Un esponente del movimento ha dichiarato in un’intervista tv: “Contatti con i mediatori ci hanno assicurato che dopo le trattative segrete con l’amministrazione Trump, sul caso del militare israeliano con passaporto statunitense, il suo rilascio potrebbe essere la chiave per un cessate il fuoco”. Lo sviluppo positivo della trattativa, alla vigilia della visita di Trump in Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, dicono i media arabi governativi, potrebbe dare un impulso ad una pressione Usa sul governo israeliano. Il governo israeliano ha ribadito che la liberazione di Alexander non sarà scambiata con il rilascio di detenuti palestinesi. Il ruolo di Tel Aviv sarà soltanto di garantire il passaggio sicuro verso gli Stati Uniti.
USA-Palestina
È risultata una bufala la notizia, di fonte israeliana, secondo la quale Trump si stava preparando a riconoscere lo Stato palestinese prima del suo viaggio nei paesi arabi del Golfo. Una guerra psicologica per via di veline mediatiche con l’obiettivo di far passare il piano Usa per Gaza. Le proposte di soccorso umanitario diretto della Casa Bianca si è rivelato una copia del piano per la deportazione approntato dall’esercito israeliano: condurre i 2 milioni di palestinesi in 4 campi di concentramento circondati da filo spinato e guardati a vista da “militari armati”. Per poter ottenere il cibo ogni persona si deve sottomettere all’identificazione biometrica. Il piano statunitense di gestione e distribuzione degli aiuti prevede la nascita di una società privata, la Gaza Humanitarian Foundation, incaricata di consegnare pacchi di cibo secondo una precisa tabella nutrizionale (1.750 calorie a testa, l’indispensabile per non morire). Un piano in linea con la «visione» trumpiana: gli aiuti saranno usati per costringere la popolazione a sfollare verso sud, verso il cibo, segregata in uno spazio ancora più piccolo, in attesa di una definitiva deportazione “volontaria”.
Cisgiordania
In un nuovo orribile crimine, che si aggiunge alla serie di continue violazioni israeliane contro i palestinesi, un video ha documentato il momento dell’esecuzione sul campo del giovane palestinese Rami Al-Kakhn (30 anni), a bruciapelo, da parte di un soldato israeliano travestito in abiti civili, durante un raid a sorpresa condotto dalle forze speciali israeliane nella città di Nablus, nella Cisgiordania settentrionale, giovedì scorso. Nel video si vede il giovane Al-Kakhn in piedi, senza opporre resistenza, mentre alza le mani in un chiaro segno di resa, prima di essere sorpreso da un proiettile mortale sparato da distanza ravvicinata da un membro delle forze speciali israeliane. Questa documentazione smentisce la narrazione dell’esercito di occupazione israeliano, che sosteneva che “il giovane era armato e rappresentava una minaccia”, nel tentativo di giustificare il crimine dell’esecuzione sul campo.
Gerusalemme est
Gli studentidelle scuole dell’UNRWA ed i loro genitori hanno compiuto un presidio di protesta davanti alle scuole chiuse da ordini delle autorità di occupazione israeliane. È avvenuto ieri a Gerusalemme est. “L’istruzione è fondamentale per i ragazzi – ha detto un genitore – e Israele non ha nessun diritto a confiscare le sedi dell’ONU. Le scuole sono state realizzate oltre 70 anni fa per decisione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza”. La chiusura delle 6 scuole praticamente impedisce agli studenti palestinese di completare l’anno scolastico e non permette loro di svolgere gli esami.
Summit popolare di Gerusalemme
Si è conclusa a Gerusalemme la due giorni (giovedì e venerdì) dal titolo “It’s time now” (Il tempo è ora) che ha visto la partecipazione di israeliani e palestinesi che chiedono la fine della guerra a Gaza. Gli organizzatori Maoz Inon e Aziz Abu Sarah hanno ricordato l’abbraccio con Papa Francesco a Verona. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di militanti per la pace palestinesi e israeliani. Si sono svolte diverse attività, comprese escursioni guidate attraverso le aree più difficili di Gerusalemme est. Come quella organizzata dall’associazione israeliana Ir Amin, quando un gruppo di circa 40 attivisti ha camminato dalla porta di Damasco fino all’Educational bookshop, luogo simbolo della resistenza culturale palestinese contro l’occupazione israeliana della città. Libreria che, come si ricorderà, nelle settimane precedenti è stata oggetto di due attacchi della polizia israeliana.
Il comunicato finale rilancia l’idea di una nuova marcia della pace da tenersi il prossimo 21 settembre, con due partenze separate, una dal mercato centrale di Gerusalemme ovest e l’altra da Sheikh Jarrah, quartiere famoso per le espropriazioni delle abitazioni palestinesi a Gerusalemme est da parte dei coloni israeliani.
Sudan
La battaglia dei droni continua. L’esercito sostiene di aver liberato due città della provincia di Kordofan e sta attaccando con i caccia due basi aeree, nel Darfur, da dove partivano i droni. Dopo una settimana dall’attacco con i droni, è stato spento il fuoco nel porto di Port Sudan, dove erano stati presi di mira i serbatoi di carburante. La battaglia per il controllo di el-Fasher è ancora in corso, malgrado l’occupazione delle milizie del mega campo profughi di Zamzam.
Una guerra fratricida tra i due generali golpisti che nel 2021 avevano rovesciato il governo civile di transizione guidato dall’economista Hamdok, per un conflitto di potere. L’economia del Sudan è distrutta, le sue risorse sono rapinate e la popolazione ridotta alla fame ed allo sfollamento.
Iran
Ottimismo da parte statunitense e nelle dichiarazioni dei mediatori omaniti, dopo il 4° round di trattative USA-Iran. Le dichiarazioni iraniane sono improntate alla prudenza. “Siamo entrati nella fase dei dettagli di un accordo”, ha detto il portavoce del ministero degli esteri di Teheran. Le parole del ministro Iraqji sono state più drastiche: “Se gli USA credono di bloccare il nostro programma nucleare civile, con le minacce e il negoziato, si sbagliano. Siamo disponibili a ridurre la concentrazione dell’uranio per dimostrare la nostra buona volontà, ma non rinunciamo al nostro futuro”.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà/Al-Najdah
Oggi organizziamo una cena in un ristorante palestinese a Milano, nel quadro del giro di incontri con gli affidatari. Conoscenza personale, diffusione del dono come atto di solidarietà, scambio di opinioni e progetti e soprattutto l’approfondimento di una lotta nonviolenta per la pace e la solidarietà.
Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, due mesi e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky ha confermato che andrà a Istanbul giovedì per aspettare l’arrivo di Putin.
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