Per ascoltare l’audio di oggi, 13 maggio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/129 (1731)

Per info e contatti, manda un messaggio:  anbamedaps@gmail.com 

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Ad aprile c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 655,00

(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).

Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.

Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a partire dal 15 maggio.

Le notizie

Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio      

La nostra Redazione è sommersa dalle adesioni all’iniziativa dello sciopero della fame per esprimere vicinanza alla popolazione palestinese. Abbiamo iniziato a rispondere a ciascun messaggio singolarmente.

Stiamo pubblicando i nominativi e i pensieri espressi di motivazione. Altre testate amiche hanno cominciato a diffondere la notizia ( clicca). Molte associazioni hanno mobilitato i loro comitati locali, come per esempio AssoPacePalestina. Altre ancora hanno organizzato comitati locali ad hoc per organizzare il digiuno collettivo in piazza (a Torino con Serena Regis e Donne per la difesa della società civile). I componenti del gruppo “Digiuno per la Pace Venezia” ci hanno raccontato la loro esperienza (che pubblicheremo sul sito) e ci hanno fornito preziosi suggerimenti per rendere migliore l’iniziativa in corso.

A Gaza la gente soffre la fame e vive al limite di una carestia, causata dal blocco israeliano degli aiuti umanitari. Con il nostro sciopero della fame chiediamo il cessate-il-fuoco e fine del blocco alimentare.

Facciamo sentire la nostra vicinanza alla popolazione palestinese messa a dura prova dal criminale governo Netanyahu.

Per aderire, scrivere a anbamedaps@gmail.com indicando nome e cognome o ragione sociale, città di residenza, professione (non obbligatoria), una o più date prescelte per compiere il digiuno; è gradita una breve motivazione per l’adesione che pubblicheremo nella pagina aggiornata degli aderenti.

Tutti i giorni pubblicheremo su Anbamed l’elenco dei digiunatori.

Genocidio a Gaza

L’esercito israeliano ha attaccato all’alba di oggi l’ospedale Nasser di Khan Younis. È l’ultimo ospedale semi-funzionante nel sud di Gaza. È stato colpito il reparto di chirurgia. Sono stati uccisi due malati e feriti diversi operatori sanitari. In un successivo attacco con droni contro l’ospedale è stato preso di mira il giornalista Hassan Eslaiah, che stava ricevendo le cure per le ferite subite in un precedente attacco.

Nella giornata di ieri sono arrivati negli ospedali di Gaza i corpi di 33 uccisi e 94 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Situazione umanitaria

Il ricercato per crimini di guerra Netanyahu ha dichiarato: “stiamo distruggendo sempre più case a Gaza”. E quindi i palestinesi “non hanno più un posto dove tornare”. Il criminale di guerra lo ha detto in un intervento a porte chiuse alla Commissione Affari Esteri e Difesa del parlamento israeliano. Secondo Queste rivelazioni la conseguenza più ovvia dell’offensiva militare sulla Striscia è che “i cittadini di Gaza sceglieranno di emigrare fuori dalla loro terra. Ma il problema principale è trovare paesi che li accolgano”. Deportazione forzata.

Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato che António Guterres è preoccupato per i risultati pubblicati, che indicano che una persona su cinque a Gaza rischia la carestia, mentre l’intera popolazione si trova ad affrontare elevati livelli di insicurezza alimentare acuta e il rischio di carestia.

Un comunicato stampa congiunto del Programma Alimentare Mondiale e del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha lanciato l’allarme: il rischio di carestia minaccia tutte le zone di Gaza. Nella dichiarazione si afferma che la fame e la malnutrizione sono peggiorate notevolmente da quando, il 2 marzo, sono stati vietati tutti gli aiuti.

Viene sottolineato che le famiglie di Gaza stanno morendo di fame e che il cibo di cui hanno bisogno è bloccato al confine. Infatti, ci sono più di 116.000 tonnellate di aiuti alimentari, sufficienti a sfamare un milione di persone per un massimo di quattro mesi, pronti per essere inviati attraverso i corridoi degli aiuti.

Liberazione di ostaggio

L’ala militare di Hamas, Brigate Qassam, ha consegnato agli operatori della Croce Rossa internazionale l’ostaggio con cittadinanza statunitense e israeliana Idan Alexander, 21 anni. La consegna è avvenuta a nord della città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. È il primo soldato dell’esercito israeliano, maschio e in vita, catturato il 7 ottobre 2023, ad essere liberato. La prima foto scattata durante la consegna a fianco dei miliziani di Hamas e della rappresentante della CRI mostra il giovane in buone condizioni. Secondo la famiglia, Alexander ha rifiutato di incontrare Netanyahu e si recherà in Qatar per essere ricevuto da Trump e dall’emiro Tamim.

La trattativa per la sua liberazione è avvenuta direttamente in Qatar tra funzionari USA esponenti di Hamas. Uno smacco per il governo Netanyahu che si trova ad affrontare una critica delle famiglie degli ostaggi israeliani per non aver fatto nulla per la liberazione dei loro cari. Subito dopo il rilascio, Tel Aviv ha mandato una delegazione a Doha per riprendere le trattative indirette con Hamas.

Il gesto di Hamas, compiuto su suggerimento dei paesi arabi mediatori, Egitto e Qatar, dovrebbe attenuare il blocco degli aiuti alimentari alla popolazione di Gaza con l’apertura di un valico sotto il controllo degli Stati Uniti. In un comunicato, il movimento palestinese afferma: “Confermiamo la volontà di avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l’amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra”.

Giornalisti nel mirino

L’esercito israeliano ha rivendicato l’assassinio del giornalista Hassan Eslaiah. Un attacco con i droni contro il complesso ospedaliero Nasser, di Khan Younis, lo ha colpito con un missile mentre era sul letto d’ospedale per ricevere le cure di un precedente attacco. Il nome di Eslaiah è noto alle cronache perché il 7 ottobre 2023, da freelance per l’Associated Press, aveva scattato foto di un carro armato in fiamme al confine con Gaza. Il mese scorso, le truppe israeliane di invasione avevano preso di mira Eslaiah, con un attacco aereo, ma lui era riuscito a salvarsi.

È il 213esimo giornalista palestinese ucciso da Israele a Gaza.

Libia

Scontri a Tripoli. Il capo miliziano Abdel Ghani al-Kikli è stato assassinato ieri sera a Tripoli, capitale della Libia: era accusato di esecuzioni extragiudiziali, torture e gravi violazioni dei diritti umani. Nonostante ciò, lo scorso marzo aveva potuto raggiungere indisturbato l’Italia. È stata una dura giornata per la popolazione della capitale libica con ore di scontri tra milizie governative con armi di artiglieria pesante in mezzo alle case. Soltanto in tarda serata, le forze fedeli al premier Dbeiba sono riuscite a prendere il controllo della situazione, ma è stato raccomandato alla popolazione di rimanere a casa.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.

Solidarietà/Al-Najdah

Oggi si terrà l’incontro con i gruppi di affidatari di Trofarello (To), con un evento pubblico alle 21:00 presso il Centro Giovanni Marzanati. Nel pomeriggio ci sarà un incontro con “La sarte e cuoche ribelli”, l’associazione che ha compiuto le adozioni a distanza collettivi di 3 bambini/e.

Ieri si è tenuto l’incontro organizzato in un ristorante palestinese a Milano, nel quadro del giro di incontri con gli affidatari. Conoscenza personale, diffusione del dono come atto di solidarietà, scambio di opinioni e progetti e soprattutto l’approfondimento di una lotta nonviolenta per la pace e la solidarietà. È stato un momento di amicizia e scambio di opinioni, oltre alle delucidazioni forniti sul progetto. Abbiamo regalato agli affidatari due libri legati ad attività artistiche passate.

Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca

Notizie dal mondo   

Sono passati tre anni, due mesi e 18 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trump ha annunciato che forse farà un salto a Istanbul per le trattative dirette tra Russia e Ucraina.

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