Per ascoltare l’audio di oggi, 19 maggio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/135 (1737)

Per info e contatti, manda un messaggio:  anbamedaps@gmail.com 

Le vignette sono QUI    

Sostieni l’informazione libera e indipendente!  

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal,

Inquadra il QR:   

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Appello: Il tuo 5×1000 all’associazione “Anbamed, aps per la multiculturalità”. codice fiscale: 95030850838.

Ad aprile c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 655,00

(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).

Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.

Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a: mailto:anbamedaps@gmail.com.

Le notizie

Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio

Oggi, lunedì 19 maggio, prosegue per il 5° giorno l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione a staffetta di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane e europee. Per leggere i nominativi dei digiunatori di oggi:

È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.

Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com

Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.

In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.

Genocidio a Gaza

Bombe e fame. Le operazioni militari di terra si stanno svolgendo a pieno regime per la conquista del territorio. Bombardamenti a tappeto per costringere la popolazione a deportare verso sud. Per il compimento dell’obiettivo l’esercito ha consigliato il governo di ammettere l’ingresso di aiuti umanitari. La stampa israeliana scrive che Israele “consentirà l’ingresso di una quantità minima di cibo per la popolazione”. Solo nel sud della Striscia e temporaneamente affidato a diverse organizzazioni internazionali, tra cui il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite e la World Central Kitchen, fino a quando il nuovo meccanismo, voluto da Israele per attirar la popolazione verso sud, non entrerà in funzione alla fine di questo mese. Saranno allestiti 4 campi di concentramento circondati da filo spinato e controllati da contractor statunitensi e da sistemi di identificazione biometrica. Fonti di Tel Aviv informano che la decisione di far entrare gli aiuti è avvenuta su pressioni della Casa Bianca ed è stata presa da Netanyahu senza voto nel governo, a causa dell’opposizione di una maggioranza dei ministri. Il cibo come merce di guerra e di propaganda.

I bombardamenti non sono cessati. Fino a mezzogiorno di ieri, sono stati 67 gli uccisi i corpi dei quali sono giunti negli ospedali. 361 i feriti. 96 gli uccisi in serata e fonti giornalistiche parlano di almeno 54 persone sono state uccise nei bombardamenti di stamattina, tra i quali 4 giornalisti e operatori dell’informazione. 

Per coprire i loro crimini, i generali israeliani parlano del ritrovamento del corpo di Mohammed Sinwar, capo militare di Brigate Qassam. È la terza volta che la notizia della sua uccisione viene usata per coprire le atrocità contro i civili e i bombardamenti contro gli ospedali.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Situazione umanitaria a Gaza

Stamattina l’esercito israeliano ha lanciato le sue bombe sul centro di analisi dell’ospedale Nasser di Khan Younis. È stato completamente distrutto compreso il deposito dei materiali sanitari. clicca per vedere gli effetti disastrosi (account Fb del ministero della sanità di Gaza).

Un altro grande ospedale di Gaza è stato messo fuori servizi dai bombardamenti mirati israeliani. Dall’ospedale Al-Ahli di Gaza sono stati evacuati in fretta tutti i malati e feriti.  I droni hanno attaccato all’interno dei reparti di terapia intensiva dell’ospedale indonesiano, uccidendo personale sanitario e ricoverati. L’ospedale è fuori servizio e durante il trasferimento dei malati, i caccia di Tel Aviv hanno di nuovo bombardato. Un terzo ospedale è stato preso di mira: è ospedale Al-Aouda, ultima struttura sanitaria nel nord della Striscia. I droni hanno agito contro malati e personale sanitario con lanci di missili e proiettili. Nell’ospedale europeo di Gaza sono stati presi di mira con 14 missili le linee di rifornimento dell’ossigeno cancellando la possibilità che la struttura torni ad operare. A tutto questo si aggiungono i divieti di ingresso dei carburanti e delle medicine cha hanno bloccato ogni possibilità di svolgere operazioni chirurgiche o prestare cure ai malati terminali.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Nei rastrellamenti di ieri e di stamattina sono stati arrestati 103 giovani militanti e attivisti anticoloniali palestinesi. Le operazioni militari hanno interessato tutti i grandi centri della Cisgiordania ed in particolare i campi profughi. Ieri, i soldati hanno sparato contro una famiglia che stava tornando al campo di Tulkarem per tentare di salvare alcuni effetti personali nella loro casa rasa al suolo. È stata ferita gravemente la madre e due dei figli minori. I cecchini hanno sparato malgrado che il gruppo di famiglia avanzava con le mani alzate.

Missione di pace a Rafah

Le autorità egiziane non hanno fornito l’assistenza dovuta, malgrado ciò decine di decine di italiani, tra deputati, cooperanti, attivisti e giornalisti, hanno tenuto un presidio al valico di Rafah tra Egitto e Gaza a sostegno della popolazione palestinese sotto i bombardamenti israeliani, per la fine dell’offensiva militare e per l’ingresso immediato nella Striscia di aiuti umanitari. Il video di Meri Calvelli della Ong ACS su Pagine esteri: clicca  

Foto del presidio a Rafah: clicca.

Solidarietà con la Palestina nel mondo

Le manifestazioni più partecipate nel mondo arabo sono state in Yemen e Marocco. Decine di migliaia nella capitale Sanaa si sono radunati nella piazza centrale e il corteo ha attraversato tutte le arterie principali della città, facendo sosta davanti agli edifici bombardati dai caccia statunitensi-britannici. In tutte le province yemenite sotto il controllo degli Houthi si sono tenute manifestazioni contro il genocidio in corso a Gaza. La stampa governativa valuta in un milione di cittadini il totale dei partecipanti.

In Marocco, migliaia di cittadini sono scesi in piazza per dire no all’assistenza logistica nei porti per le navi che trasportano armi verso Israele. La monarchia ha riconosciuto Israele e il re mantiene tuttora la presidenza del Comitato interarabo per la difesa di Gerusalemme.

A Londra si è svolta la più grande manifestazione in Europa. 600 mila manifestanti hanno sfilato davanti alla sede del governo chiedendo di mettere fine all’esportazione di armi.

A L’Aja la parola d’ordine è stata la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele. “Solo le sanzioni economiche e la riduzione della rappresentanza diplomatica indurranno il governo Netanyahu a cessare il fuoco”, hanno detto dal palco. A Tokio in Giappone e Jakarta, Indonesia, si sono organizzati raduni per commemorare il 77 anniversario della Nakba, la cacciata del popolo palestinese dalla sua terra nel 1948.

In Italia, lo scorso fine settimana ha visto grandi mobilitazioni e soprattutto sit-in con digiuno, per chiedere la fine dell’assedio di Gaza e un cessate il fuoco. Tra le città in collegamento con il nostro appello ci sono Torino, Venezia, Padova, Pisa, Firenze e Modena.

Memoria anticoloniale

Si conclude oggi la visita della delegazione delle organizzazioni della società civile al cimitero delle vittime libiche del colonialismo italiano ad Ustica. Nel cimitero è stata affissa una targa, della società civile italiana, in memoria delle vittime del colonialismo italiano con versi di poesie del poeta libico Fadhel Al-Shalmani (1912) e di Silvio Campanile, internato antifascista (1927). Approfondire e vedere la targa: clicca

“Tracce coloniali” è il progetto di “Un ponte per” volto a rispolverare la memoria coloniale e riconoscere un giorno dedicato a ricordare le vittime del colonialismo italiano. clicca

Cultura

Eurovision della vergogna. I due pesi e due misure dell’ipocrisia dell’Europa ufficiale tutta, politica, media e cultura. “La musica non fa politica¸ è amore”, hanno risposto gli organizzatori alle richieste di cacciare la cantante israeliana. Non era lo stesso atteggiamento di tre anni fa quando la Russia era stata esclusa senza batter ciglio. È da notare che la Russia fa parte del continente europeo, Israele no.

Non solo ma la Tv spagnola è stata minacciata di ritorsioni se avesse continuato a commentare lo show riportando notizie sul genocidio a Gaza, come il numero dei bambini uccisi. Gli spagnoli hanno risposto picche e nella serata fiale non si sono risparmiati di fornire cifre e descrizioni sulla situazione di Gaza sotto bombardamento e affamata.

Un giovane che cantava dal pubblico “Free, free Palestine” è stato malmenato brutalmente dai gorilla della sicurezza. clicca

La tv belga ha oscurato il video durante l’esecuzione della canzone israeliana, con un cartello che spiega: “è uno sciopero sindacale. Noi condanniamo le violazioni di Israele dei diritti umani. Inoltre Israele opprime sistematicamente la libertà di stampa. Perciò siamo fermi temporaneamente dalle trasmissioni in diretta. #cessateilfuocoadesso #StopGenocide. clicca

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Abbiamo la traduzione in Italiano del testo dell’appello. Oggi pomeriggio lo pubblichiamo sul sito.  

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.

Solidarietà/Al-Najdah

Abbiamo parlato ieri sera con la direttrice di Al-Najdah, Asmaa khaled. Una descrizione drammatica di una situazione tragica con una corsa da un posto all’altro per sfuggire alle bombe. “Veniamo bombardati con oltre 100-150 uccisi al giorno, veniamo affamati e deportati da un posto all’altro, ma non ce ne andremo dalla nostra terra. Preferiamo morire e essere sepolti qui, che vivere in una tenda in un altro paese. Tutto questo finirà”.

Le adesioni alla campagna di adozioni a distanza stanno aumentando, raccogliendo nuovi proseliti. È arrivata la 28esima adozione e durante gli incontri dei giorni scorsi, con gli affidatari in diverse città, si sono formati almeno 4 gruppi che hanno espresso la volontà di procedere in tale direzione.

Giovedì 15 marzo, si è tenuto l’incontro con le affidatarie di Bologna. Un momento commovente durante il quale sono state messe le basi di un progetto di solidarietà militante che coinvolgerà realtà associative locali.

Il 14 maggio, si è tenuto l’incontro con il gruppo di Chiavari: “Il Coro Resistente”. Una conoscenza diretta di persona, che si è estesa ad altre realtà dell’impegno civile e sociale, provenienti da altre città ligure. Nuovi contatti e impegni di progetti comuni, sia nello sciopero a staffetta contro il genocidio e fino al cessate il fuoco, sia nell’adozione a distanza di bambini di Gaza. All’incontro ha partecipato il presidente dell’associazione culturale Liguria – Palestina, Karim Hamameh.

Il 13 maggio, l’incontro pubblico con i gruppi di affidatari di Trofarello (To), con un evento pubblico alle 21:00 presso il Centro Giovanni Marzanati. Un’iniziativa molto partecipata, con un pubblico attento che ha espresso opinioni e proposto domande e riflessioni. Oltre all’intervento di Anbamed, una rappresentante dell’ong Oxfam ha relazionato sul loro operato a Palestina. Le “Sarte e cuoche ribelli”, organizzatrici dell’evento, hanno fatto una raccolta fondi che ha fruttato 300 euro, una donazione a favore dei bambini di Gaza.

È stata ricordata la figura del compagno Pepe Mujica, scomparso martedì a Montevideo a 89 anni. Un grande rivoluzionario. Che sia lieve la terra che l’accoglierà.

Lunedì 12 era stato organizzato l’incontro in un ristorante palestinese a Milano, nel quadro del giro di incontri con gli affidatari. Conoscenza personale, diffusione del dono come atto di solidarietà, scambio di opinioni e progetti e soprattutto l’approfondimento di una lotta nonviolenta per la pace e la solidarietà. È stato un momento di amicizia e scambio di opinioni, oltre alle delucidazioni forniti sul progetto. Abbiamo regalato agli affidatari due libri legati ad attività artistiche passate.

Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca

Notizie dal mondo   

Sono passati tre anni, due mesi e 23 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Non cessa la politica degli annunci di Trump: “telefonerò a Putin e Zelensky”. Bombardamenti russi su Kiev.

Sostienici!

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Un’altra forma di sostegno al nostro sforzo di informazione dal basso è di destinare il 5×1000 all’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità. Codice fiscale dell’associazione e firma nell’apposito modulo della vostra dichiarazione dei redditi. A voi non costa nulla, per noi è vitale.

Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Voi che non avete donato nulla in passato, e siete in tanti, potete redimervi e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *