Per ascoltare l’audio di oggi, 20 maggio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/136 (1738)
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Ad aprile c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 655,00 €
(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).
Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.
Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a: mailto:anbamedaps@gmail.com.
Le notizie
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
Oggi, martedì 20 maggio, prosegue per il 6° giorno l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione a staffetta di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane e europee. Per leggere i nominativi dei digiunatori di oggi: clicca
È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.
Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com
Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.
In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.
Genocidio a Gaza
Netanyahu continua la sua offensiva criminale per la rioccupazione totale di Gaza. E lo dichiara pubblicamente, sfidando i consigli di paesi amici che lo avevano foraggiato di armi e di sostegno politico e diplomatico.
Dopo pressioni della Casa Bianca, che aveva promesso a Hamas, in trattative dirette a Qatar, l’ingresso di aiuti umanitari in cambio della liberazione del soldato israelo-statunitense, Alexander, il governo israeliano ha ammesso l’ingresso di 9 camion. Secondo l’ONU il fabbisogno giornaliero per i 2 milioni di palestinesi è di 500 camion al giorno di cibo e medicinali e di 50 cisterne di carburanti. “una goccia nel mare dei bisogni”, ha detto l’alto commissario ONU per i diritti umani in Palestina.
Nell’aggressione militare di ieri, l’esercito israeliano ha ucciso 136 civili e ferito altri 364. Secondo i rapporti giornalistici dal campo sono 50 i civili uccisi dall’alba di oggi martedì. Pulizia etnica.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria a Gaza
L’esercito israeliano, nella sua opera continua di distruzione del sistema sanitario, ha colpito ieri con un missile i generatori dell’ospedale indonesiano. L’ospedale è completamente fuori servizio. La criminale condotta dei generali israeliani è volta ad impedire di salvare la vita ai feriti che non erano periti sotto le loro bombe. Quattro ospedali messi fuori uso in tre giorni non è una casualità o danni collaterali, ma attacchi intenzionali e criminali, che neanche i nazisti avevano messo in campo durante la seconda guerra mondiale.
La deportazione strisciante della popolazione di Gaza verso sud è il piano dichiarato del ricercato dalla CPI per crimini di guerra e contro l’umanità, Netanyahu. Lo scrive la stessa stampa israeliana governativa: i palestinesi saranno ammassati in 4 zone circondate da filo spinato e guardati a vista da contractor armati. La distribuzione degli aiuti sarà condotta non dalle organizzazioni internazionali, ma da una fondazione privata statunitense.
Manifestazioni contro la guerra
A Khan Younis si sono svoltemanifestazioni di affamati che gridavano: “vogliamo vivere! Basta guerra!”, “il popolo di Gaza non ha dove andare; mettete fine alla guerra ed alla deportazione”. Chiaramente le proteste sono contro l’aggressione israeliana che uccide e deporta i palestinesi, ma la stampa saudita ha presentato i video con titoli che distorcono completamente il senso degli slogan sostenendo che la protesta è contro Hamas, come avvenne circa tre mesi fa. In tali manifestazioni le parole d’ordine erano chiare: “Hamas barra, barra!” (Hamas fuori, fuori!).
Cisgiordania e Gerusalemme est
Durante le continue operazioni di rastrellamento delle truppe israeliane nelle città e villaggi della Cisgiordania, ieri sono rimasti feriti gravemente due ragazzi minorenni, colpiti dalle pallottole di guerra sparate di soldati contro i ragazzi lanciatori dii pietre. Uno dei due è ricoverato in gravi condizioni, raggiunto dai proiettili al torace. È avvenuto a Khader, aa sud di Betlemme. A Dora, un anziano di 80 anni seduto davanti alla porta di casa è stato colpito dai proiettili israeliani, durante un’offensiva dell’esercito di occupazione nella città a sud di el-Khalil.
Oltre agli attacchi militari permanenti, tre milioni di palestinesi della Cisgiordania e Gerusalemme est vivono sotto regime di assedio e apartheid, con oltre 900 posti di blocco che limitano il movimento di persone e merci, distruggendo l’economia locale.
Ue
In un inedito sviluppo, una fonte di Bruxelles ha sostenuto che i ministri degli esteri dell’UE discuteranno oggi martedì della sospensione dell’accordo di partenariato con Israele.
Nel frattempo, una dichiarazione congiunta dei leader di Gran Bretagna, Francia e Canada ha invitato Israele a interrompere le operazioni militari a Gaza e a consentire immediatamente l’ingresso degli aiuti nella Striscia, avvertendo Tel Aviv che non resteranno a guardare mentre il governo Netanyahu continua con le sue azioni scandalose.
Missione di pace a Rafah
Boldrini da Al-Arish: “A pochi chilometri da noi si consuma uno sterminio. Qui per rompere questo silenzio”. La de putata del PD ha de nunciato che“A Gaza sta avvenendo lo sterminio del popolo palestinese per mano di Netanyahu mentre l’Europa balbetta, la comunità internazionale tollera e la presidente del Consiglio Meloni non condanna”. Parla a poche decine di chilometri dalla Striscia di Gaza, Laura Boldrini, indicando la costa egiziana oltre la quale si trova la terra palestinese sotto assedio. ascolta.
Il governo italiano non è stato capace di chiedere al governo israeliano di ammettere l’ingresso della delegazione a Gaza.
Il video di Meri Calvelli della Ong ACS su Pagine esteri: clicca
Foto del presidio a Rafah: clicca.
Siria
Mezzo milione di profughi siriani sono tornati in patria dopo la caduta del regime sanguinario degli Assad. Lo afferma l’ACNUR, l’alto commissariato ONU per i rifugiati, sottolineando che “loro affrontano sfide enormi, perché devono iniziare da zero e hanno assolutamente bisogno di assistenza iniziale per alloggio, cibo e assistenza sanitaria”. Molti dei profughi, che hanno fatto ritorno alle loro città d’origine, hanno trovato le loro case distrutte o occupate da altri sfollati. Lavoro e scuola per i figli sono i problemi fondamentali che non trovano programmi governativi per facilitare il ritorno.
Islamofobia
In Francia, ad Orleans, sono apparsi nei pressi dell’università dei manifesti adesivi che incitano all’odio razziale e religioso. “Zona interdetta ai musulmani”, c’è scritto. Il manifesto è corredato di immagini per il divieto dii pregare, di consumare carne halal, di vestire il copricapo e di portare la barba lunga. E in fondo la frase: “una società migliore senza i musulmani”. Non è un manifesto anonimo, ma fa riferimento ad un circolo di nazifascisti.
clicca per leggere in francese i dettagli della vicenda razzista; clicca per leggere la condanna della sinistra francese del partito di sinistra, La France Insoumise.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà/Al-Najdah
La bufala di Netanyahu. Nella Striscia di Gaza sono entrati ieri 9 camion – ci dicono da Al-Najdah – mentre il fabbisogno giornaliero minimo è di 500 camion di cibo e medicinali e 50 di carburanti. “La situazione è drammatica e nel nord della Striscia non è arrivato neanche un camion, per ordine dell’esercito di occupazione. Vogliono la nostra deportazione verso sud, ma noi non ci spostiamo”.
Abbiamo parlato domenica con la direttrice di Al-Najdah, Asmaa khaled. Una descrizione drammatica di una situazione tragica con una corsa da un posto all’altro per sfuggire alle bombe. “Veniamo bombardati con oltre 100-150 uccisi al giorno, veniamo affamati e deportati da un posto all’altro, ma non ce ne andremo dalla nostra terra. Preferiamo morire e essere sepolti qui, che vivere in una tenda in un altro paese. Tutto questo finirà”.
Le adesioni alla campagna di adozioni a distanza stanno aumentando, raccogliendo nuovi proseliti. È arrivata la 28esima adozione e durante gli incontri dei giorni scorsi, con gli affidatari in diverse città, si sono formati almeno 4 gruppi che hanno espresso la volontà di procedere in tale direzione.
Giovedì 15 marzo, si è tenuto l’incontro con le affidatarie di Bologna. Un momento commovente durante il quale sono state messe le basi di un progetto di solidarietà militante che coinvolgerà realtà associative locali.
Il 14 maggio, si è tenuto l’incontro con il gruppo di Chiavari: “Il Coro Resistente”. Una conoscenza diretta di persona, che si è estesa ad altre realtà dell’impegno civile e sociale, provenienti da altre città ligure. Nuovi contatti e impegni di progetti comuni, sia nello sciopero a staffetta contro il genocidio e fino al cessate il fuoco, sia nell’adozione a distanza di bambini di Gaza. All’incontro ha partecipato il presidente dell’associazione culturale Liguria – Palestina, Karim Hamameh.
Il 13 maggio, l’incontro pubblico con i gruppi di affidatari di Trofarello (To), con un evento pubblico alle 21:00 presso il Centro Giovanni Marzanati. Un’iniziativa molto partecipata, con un pubblico attento che ha espresso opinioni e proposto domande e riflessioni. Oltre all’intervento di Anbamed, una rappresentante dell’ong Oxfam ha relazionato sul loro operato a Palestina. Le “Sarte e cuoche ribelli”, organizzatrici dell’evento, hanno fatto una raccolta fondi che ha fruttato 300 euro, una donazione a favore dei bambini di Gaza.
È stata ricordata la figura del compagno Pepe Mujica, scomparso martedì a Montevideo a 89 anni. Un grande rivoluzionario. Che sia lieve la terra che l’accoglierà.
Lunedì 12 era stato organizzato l’incontro in un ristorante palestinese a Milano, nel quadro del giro di incontri con gli affidatari. Conoscenza personale, diffusione del dono come atto di solidarietà, scambio di opinioni e progetti e soprattutto l’approfondimento di una lotta nonviolenta per la pace e la solidarietà. È stato un momento di amicizia e scambio di opinioni, oltre alle delucidazioni forniti sul progetto. Abbiamo regalato agli affidatari due libri legati ad attività artistiche passate.
Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, due mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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