di Paola Caridi (ripreso dall’account social)

Centinaia i palestinesi uccisi in 48 ore, nei devastanti bombardamenti che Israele sta compiendo. Senza freno alcuno, in un genocidio di cui conosciamo già immagini, prove, vittime, esecutori. Genocidio in diretta. Dal nord di Jabalia, città già in macerie, al sud estremo di al Mawasi, interminabile insieme di tende di fortuna,,trasformate in roghi intollerabili alla vista di noi spettatori distanti. Roghi e orrore e crimini di cui Israele deve rendere conto di fronte alla giustizia internazionale internazionale. Dobbiamo continuare ad affermare la lingua della denuncia e della richiesta di giustizia. A farla vedere. A renderla simbolo di una comunità di donne e uomini che si oppongono al genocidio. Come i nostri governi non fanno, complici dello sterminio in corso a Gaza. Il silenzio è rotto. Ora occorre farlo vedere. Fare vedere quel sussurro divenuto voce, e che ho ascoltato anche qui a Torino, al Salone del Libro. Il simbolo dei corpi ammazzati a Gaza è un lenzuolo bianco, il segno estremo della pietà che ricopre il corpo martoriato. Riempiano l’Italia di sudari, di pietà. Fermiamo la strage. Il 24 maggio riempiamo l’Italia di sudari. 

1 commento

  1. Piera Egidi Bouchard

    Oggi sciopero della fame per Gaza

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