Per ascoltare l’audio di oggi, 22 maggio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/138 (1740)
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Ad aprile c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 655,00 €
(- 81,00 € rispetto al precedente mese di marzo).
Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 5.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.
Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a: mailto:anbamedaps@gmail.com.
Le notizie
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
Oggi, Giovedì 22 maggio, prosegue per l’8° giorno l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione a staffetta di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane e europee. Per leggere l’elenco aggiornato dei nomi dei digiunatori di oggi: clicca
È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.
Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com
Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.
In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.
Genocidio a Gaza
Il criminale ricercato dalla CPI Netanyahu ha di nuovo minacciato di continuare l’aggressione militare fino all’occupazione totale di Gaza. Nessun accordo per il cessate il fuoco permanente, ma soltanto accordi limitati per consentire il rilascio degli ostaggi e poi la ripresa dei bombardamenti sulla testa dei civili. È un discorso rivolto soprattutto all’interno della propria maggioranza, per salvare il proprio governo. Il nuovo Dracula nutre il suo governo di sangue palestinese.
Negli ospedali sono arrivati ieri fino a mezzogiorno 82 uccisi e 262 feriti. Il totale delle vittime dell’aggressione israeliana dall’ottobre 2023 è di 53.655 uccisi e 121.950 feriti. A queste spaventose cifre va aggiunto il numero dei dispersi sotto le macerie.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria a Gaza
L’Onu ha recuperato, e cominciato a distribuire nella Striscia di Gaza, l’equivalente di 90 camion di aiuti umanitari, per la prima volta dall’inizio del blocco totale sul territorio palestinese imposto dall’esercito israeliano per affamare la popolazione.
Tre giorni dopo l’annuncio propagandistico di Netanyahu della ripresa limitata degli aiuti da parte dell’esercito israeliano, “mercoledì 21 maggio le Nazioni Unite hanno raccolto circa 90 camion al valico di Karim Salam e li hanno spediti a Gaza”, ha detto Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu in un comunicato. Una goccia nel mare dei bisogni, perché il fabbisogno giornaliero è di 500 camion di cibo e medicine. Un’associazione palestinese ha denunciato che due dei camion, donati da un paese arabo (che non è stato specificato), contenevano sudari con la scritta “Sudari per i martiri”. Sul canale social hanno scritto: “vogliamo vivere!”.
Cisgiordania e Gerusalemme est
L’esercito israeliano ha sparato contro i diplomatici europei e arabi in visita a Jenin. L’esercito di occupazione non vuole far vedere al mondo i suoi crimini contro la popolazione palestinese della Cisgiordania, con uccisioni, distruzioni e deportazioni. Gli spari non hanno colpito nessuno dei diplomatici ma hanno fatto spaventare tutti, diplomatici e giornalisti, che hanno dovuto mettersi al riparo di muri e auto, per poi abbandonare la missione. L’ira delle diplomazie interessate, con convocazione degli ambasciatori israeliani per protesta. Come al solito la diplomazia italiana copre i crimini di Netanyahu. Il ministro Tajani ha parlato di “errore” di Israele.
Libano
Accordo tra i presidenti Aoun e Abbas sulla consegna delle armi palestinesi dei campi profughi in Libano all’esercito. La visita del presidente palestinese al palazzo di Beirut segna una svolta nelle relazioni libano-palestinesi, superando per la prima volta gli accordi del Cairo del 1969. In Libano vivono circa mezzo milione di profughi palestinesi, metà dei quali ammassati in 12 campi profughi assistiti dall’Unrwa. I campi profughi erano gestiti autonomamente dalle organizzazioni dell’OLP e controllate dall’esterno dall’esercito libanese. La sconfitta di Hezbollah ha cambiato i rapporti di forza e il nuovo governo di Beirut intende imporre nuovi equilibri e ha mandato un preciso messaggio a Hamas (che non fa parte dell’OLP) di non utilizzare il territorio libanese per attaccare Israele.
Mobilitazione in Italia contro il genocidio
Il 24 maggio si terrà la giornata dei sudari, per simboleggiare gli oltre 50 mila uccisi a Gaza. In tutte le città italiane sono organizzati eventi di piazza per rendere più visibile all’opinione pubblica ed ai media la vastità del genocidio a Gaza.
Si allarga la protesta nonviolenta contro il genocidio con lo sciopero della fame. Le comunità palestinesi in tutte le città d’Italia stanno organizzando una giornata nazionale il 30 maggio.
Nel parlamento, ieri, è passata la mozione della maggioranza del governo dei fascisti complici del genocidio. Nessuna condanna per le atrocità di Netanyahu e si parla a vanvera ed ipocritamente della soluzione di due stati, senza però riconoscere lo stato di Palestina. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni accusano apertamente il governo di complicità con i crimini di guerra di Netanyahu e dunque col genocidio in corso nella Striscia.
Iran/Usa
Domani, venerdì, riprendono a Roma le trattative indirette tra Iran e Stati Uniti sul nucleare e sanzioni. Lo ha affermato il negoziatore omanita che condurrà lo scambio di prese di posizione. Per ridurre le pressioni delle potenze coloniali, Teheran ha proposto ai paesi arabi di creare un piano unificato per l’energia nucleare ad uso civile. I nodi problematici riguardano la riduzione dell’arricchimento dell’uranio iraniano e lo stoccaggio di quello già effettuato. La Russia ha espresso disponibilità di immagazzinare in sicurezza le quantità prodotte nel periodo dal 2018 ad oggi, in seguito al ritiro di Trump dall’accordo nucleare dei 5+1. Teheran chiede garanzie concrete per blindare un eventuale accordo, in modo che non ritornino in carica le sanzioni USA. La stampa di oltre Atlantico ha parlato di un imminente attacco israeliano alle centrali iraniane, ma si è scoperto che era un’operazione mediatica per far pressione sul governo di Teheran e ammorbidire le sue posizioni negoziali.
Cultura
A Cannes, Julian Assange si è vestito con una maglietta dove sono stati stampati i nomi di 4.986 bambini al di sotto dei 5 anni uccisi da Israele a Gaza. Il post pubblicato sull’account, che racconta la silenziosa protesta contro il genocidio a Gaza, ha il titolo significativo: “Fermate Israele!” che è anche stampata sulla schiena del giubbotto.
Il film che ne racconta la storia, “The six billion dollar man”, diretto da Eugene Jarecki proiettato fuori concorso, ma è già una delle “hit” del mercato, specie da quando ha vinto il primo Golden Globe dedicato al documentario annunciato ieri dalla presidente della stampa straniera di Hollywood. Parlando della sua vicenda e della sorte dei giornalisti palestinesi dice: ”ormai fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso del mondo e a Gaza lo abbiamo visto una volta di più”.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Pubblichiamo il testo in italiano dell’appello per la liberazione del dott. Hussam Abu Safiya. clicca. Eventuale firma dell’appello va segnata sul sito indicato più sotto.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Solidarietà/Al-Najdah
Abbiamo sentito le amiche di Gaza: “La situazione è molto tesa. Bombardamenti intensi e pochissimi generi alimentari fatti passare. Nel nord di Gaza non è arrivato nulla. Il gruppo di Al-Najdah a Khan Younis è riuscito a procurare un carico di lenticchie che è stato distribuito a tutti i gruppi dell’organizzazione, caricando i sacchi su carrette tirate da animali. Tutti i gruppi hanno riferito che la loro situazione è calma. Non ci sono state perdite, ma non intendono lasciare il nord di Gaza, come vorrebbero i generali israeliani”.
Siamo arrivati a 29 adozionie altre due sono in arrivo. Tutti i giorni riceviamo offerte per i pasti caldi. È un successo strepitoso di una campagna iniziata appena due mesi e mezzo fa. Per chiedere info o aderire, scrivete a: anbamedaps@gmail.com
Potete leggere la cronologia della azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, due mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Due mercenari italiani sono stati uccisi in Ucraina. Mosca sostiene che dal Vaticano non è arrivata nessuna proposta di mediazione. La sparata di Trump è una ritirata, per coprire la vacuità della politica degli annunci e degli affari.
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