Per ascoltare l’audio di oggi, 08 giugno 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/155 (1757)
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A maggio c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 485,00 €
(- 170,00 € rispetto al precedente mese di aprile).
Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 2.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.
Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a: mailto:anbamedaps@gmail.com.
Le notizie
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
Oggi, Domenica 8 giugno, prosegue per la 25a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane e europee. Per leggere l’elenco aggiornato dei nomi dei digiunatori di oggi: clicca
È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.
Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una, volendo) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com
Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.
In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.
Genocidio a Gaza
Ieri, i generali israeliani hanno compiuto un’altra strage a Gaza città. 15 persone uccise in un bombardamento dei caccia di Tel Aviv.
Secondo i resoconti giornalistici dal campo ieri ci sono stati 81 uccisi tra i civili, la maggior parte di loro a Khan Younis, dove l’esercito di occupazione sta svolgendo un’operazione a tenaglia, da sud e da est con le truppe di terra, con l’intervento dell’aeronautica e l’uso dei droni kamikaze.
Il rapporto del ministero della sanità informa di 95 corpi sono arrivati ieri negli ospedali. 304 i feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Cisgiordania
Un giovane palestinese ucciso e altri due feriti dalle truppe israeliane intervenute per dare rinforzo ad un attacco dei coloni al posto di blocco di Dhahirie, a sud di el-Khalil. I coloni hanno attaccato un gruppo di pastori nativi palestinesi per cacciarli dalla loro terra, dove vivevano da generazioni. Al momento della loro fuga, i coloni si sono rifugiati nel posto di blocco e i soldati hanno sparato contro i giovani delle pietre. L’esercito di occupazione ha imposto il coprifuoco su tutta la zona. La gente è costretta a rimanere chiusa in casa, perché il provvedimento militare è ancora in corso.
Manifestazione nazionale a Roma

Meloni dovrebbe dimettersi e Calenda e Renzi lasciare la politica. 300 mila partecipanti all’appello del Partito Democratico, Movimento 5Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra sono una marea travolgente. Quelli che si erano nascosti in un teatro di Milano, il giorno prima, hanno avuto l’ardire di infangare i 300 mila con l’infamante accusa, buona per tutte le occasioni, rivolta a chiunque critichi Netanyahu. Antisemiti sono loro che hanno discriminato la giornalista di origine palestinese, Rula Jebreal. Gli esponenti politici che si erano sporcati le mani di sangue, abbracciando i ministri di Netanyahu, si sono guardati bene dal partecipare alla folla oceanica di piazza San Giovanni. I detrattori asserviti agli ordini di Netanyahu hanno usato tutti i mezzi mezzucci per sminuire la portata del sostegno popolare alla causa palestinese: notizie sui social della polizia che avrebbe bloccato il corteo, le dichiarazioni di timori di provocazioni, le ridicole previsioni al ribasso sposate anche da autorevoli testate giornalistiche (“sono previsti 50 mila partecipanti”, scrivevano).
È stata una prova generale di UMANITÀ, di un cambio di passo nell’impegno popolare per fermare il genocidio in atto e per mettere fine all’isolamento politico di Gaza. Una manifestazione pacifica che non ha registrato nessun momento di tensione.
Interventi dal palco della giornalista Valentina Petrini che ha presentato tutti gli oratori e ha letto l’appello dei giornalisti italiani contro il silenzio (clicca), appassionato e argomentato il discorso della coraggiosa e dialettica giornalista di origine palestinese Rula Jebreal (accusata dai nipotini di Mussolini delle più infamanti parole). È seguito subito dopo l’intervento puntuale dell’amico Gad Lerner, che ha ricordato i suoi avi scampati alla shoah perché si erano rifugiati a Haifa e si è dichiarato sionista, difendendo la propria identità culturale e allo stesso tempo chiarendo la sua più determinata opposizione al massacro compiuto dal governo della destra estremista in carica in Israele. Le sue parole hanno subito sporadiche e isolate interruzioni, ma lui è andato avanti senza tentennamenti. Averne di persone oneste come Gad Lerner, al quale va tutta la solidarietà della redazione Anbamed. Pubblichiamo il testo integrale clicca.
L’on. Luisa Morgantini è stata molto incisiva nel mettere all’attenzione il pericolo del disegno di Israele di annettere la Cisgiordania e distruggere Gaza per deportare i palestinesi o soggiogare i sopravvissuti. “Un piano strategico che non è dell’oggi, non è del 7 ottobre”.
Commovente la testimonianza del giornalista palestinese, scampato al genocidio, Abu Bakr Abed, collaboratore con molte testate internazionali (in collegamento video). Presente sul palco invece un altro giornalista palestinese, Atie Abu Seif, che ha perso nei bombardamenti israeliani la maggior parte della famiglia e suo padre è morto di fame a causa del blocco di Netanyahu. “è importante questa manifestazione, perché la gente di Gaza oggi non si sente più sola”.
Appassionate le parole di Iddo Elam, un giovane comunista israeliano che si era rifiutato di fare la leva militare a Gaza ed ha vissuto il carcere per la sua obiezione di coscienza.
Gli interventi dei 4 segretari di partito promotori della manifestazione hanno messo in evidenza una volontà di superare le differenze e le sensibilità, non solo in politica estera, ma anche nell’opposizione al governo ipocrita e complice guidato dai nipotini del fascismo o aspiranti tali. È un’unità che fa paura all’establishment delle destre.
In contemporanea con la manifestazione di Roma si sono svolte simili iniziative oceaniche a Parigi ed a Tel Aviv.
Israele arma e finanzia l’ISIS
Il canale israeliano I24 ha pubblicato un’intervista ad un capo dei jihadisti della milizia del trafficante di droga e aderente all’Isis, Yasser Abu Shabab. L’intervistato si fa chiamare Abu Alì e assume la carica di vice capo della milizia. “Vogliamo una vita dignitosa per la gente di Rafah”, dice spiegando il loro ruolo di collaborazionisti nel lavoro di controllo sui centri di distribuzione del cibo fornito da Israele e Stati uniti. Non ha voluto rispondere alla domanda su chi ha fornito loro le armi, né sul numero dei loro armati. Ha implicitamente parlato di coordinamento con l’esercito israeliano.
CPI
L’amministrazione Trump ha imposto sanzioni a quattro giudici della Corte penale internazionale (Cpi), una ritorsione senza precedenti per aver indagato sui reati commessi dalle truppe statunitensi in Afghanistan e per l’emissione di un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Washington ha messo nella blacklist l’ugandese Solomy Balungi Bossa, la peruviana Luz del Carmen Ibánez Carranza, la slovena Beti Hohler e Reine Adelaide Sophie Alapini Gansou del Benin.
Giornalisti
Alla manifestazione per Gaza di ieri a Roma la collega Valentina Petrini ha presentato dal palco gli interventi ed ha dato lettura al documento-appello dei giornalisti italiani contro il silenzio su Gaza. Guarda
Continuano ad arrivare le adesioni dei giornalisti italiani contro il silenzio. Nuove redazioni si aggiungono all’elenco dei firmatari:
Boicottaggio di armi a Israele
I portuali italiani e francesi hanno fatto fallire la missione militare della nave israeliana porta container. Non è stata caricata di armi a Marsiglia e non potrà attraccare sui porti italiani. La lotta della classe operaia a fianco del popolo palestinese smaschera la connivenza dei politicanti europei che adesso versano lacrimi di coccodrillo per i bambini palestinesi assassinati da Netanyahu, ma lo foraggiano di armi.
Freedom Flotilla
La deputata francese Rima Hassan, a bordo della nave Madeleine diretta nella Striscia di Gaza, ha sottolineato che qualsiasi tentativo di colpire o intercettare la nave costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale. Ha chiesto che alla nave sia consentito di raggiungere Gaza e che la sua sicurezza sia garantita durante la sua missione umanitaria. La nave pacifista si sta avvicinando alle coste egiziane.
clicca per ascoltare le parole dell’equipaggio prima di partire da Catania (in inglese con sottotitoli in italiano)
Segui la rotta della Freedom Flotilla per aumentare la sicurezza dell’equipaggio. Diventa testimone di questo coraggioso viaggio per rompere l’assedio di Gaza. Clicca sul link:
Mobilitazione in Italia contro il genocidio
Anche oggi 8 giugno, si tiene il presidio permanente a Roma davanti a Montecitorio per chiedere il non rinnovo del memorandum di cooperazione militare tra Italia e Israele, che si rinnova automaticametne oggi se non venisse cancellato dal governo. È un’iniziativa spontanea e permanente avviata da un gruppo denominato Liberi cittadini per la Palestina, con l’adesione di molte associazioni della solidarietà e contro la guerra.
È in corso in molte piazze italiane l’iniziativa: “La musica contro il silenzio”. Dopo Genova, Torino e Bologna oggi a Cagliari e dopodomani 8 giugno a Roma e Napoli e poi fino al 25 giugno tanti altri appuntamenti. Concerti organizzati dal basso, per dire no al genocidio ed alla deportazione dei palestinesi per mano di Israele. clicca per vedere il calendario e conoscere la genesi del movimento.
Alla manifestazione nazionale del 21 giugno contro il riarmo, la situazione di Gaza e la questione palestinese saranno al centro della mobilitazione.
In tutte le città italiane si allarga la protesta nonviolenta, con lo sciopero della fame, contro il genocidio.
I creativi del boicottaggio hanno inventato una nuova campagna contro i fabbricanti di armi italiani che esportano in Israele. In molte città italiane è comparso un manifesto pubblicitario con la faccia di una ragazza piena di ferite con la frase in inglese e italiano: “Guarda cosa mi ha fatto Leonardo”. Non è il nome di un ragazzo violento, ma dell’azienda di Stato produttrice di armi. clicca per saperne di più e guardare il video.
Appello Emergency
Emergency ha lanciato un appello per chiedere al governo italiano di agire. Sono arrivate già 230.451 firme (alle 10:00 di stamattina). Manca la tua? Affrettati, i bambini di Gaza non possono aspettare. clicca per firmare!
Global March to Gaza
L’altra azione umanitaria pacifica e nonviolenta per rompere l’assedio mortale che affama la popolazione di Gaza è la Global March to Gaza. È un’azione coordinata con la Carovana Somoud in partenza da Tunisi e con Freedom Flotilla partita all’inizio di giugno da Catania. Gli organizzatori presenti in 35 paesi contano di portare al Cairo il 12 giugno oltre 2000 attivisti, che si trasferiranno in pullman fino ad Al-Areesh e poi a piedi fino al valico Rafah. Sarà realizzato un accampamento di tre giorni per “rompere l’assedio e imporre pacificamente il cessate-il-fuoco”, ha detto il dottore Hicham El Ghaoui, un medico francese di origine marocchina, che aveva lavorato come volontario a Gaza per diversi periodi. “Vogliamo scuotere le coscienze del mondo contro la barbarie”. clicca
Revocare il memorandum militare Italia-Israele
PeaceLink invita cittadine e cittadini a firmare e diffondere la richiesta di revoca dell’accordo militare con Israele, chiedendo ai parlamentari di agire prima della scadenza dell’8 giugno. Un gesto concreto per non essere complici di genocidio e crimini contro l’umanità.
PeaceLink lancia un appello urgente: “è il momento di alzare la voce e chiedere con forza al Parlamento italiano di revocare questo accordo”. Passate parola! Per agire: clicca.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Pubblicato sul nostro sito il testo in italiano dell’appello per la liberazione del dott. Hussam Abu Safiya. clicca. Eventuale firma dell’appello va segnata sul sito indicato più sotto.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Solidarietà/Al-Najdah
Distribuzione di pasti caldi agli sfollati bisognosi, in diversi campi di tende nel centro e nord di Gaza, grazie ai contributi arrivati dai comitati di solidarietà con Al-Najdah (Soccorso Sociale), l’associazione di donne di sinistra di Gaza. clicca sulla pagina FB di Al-Najdah.
Molti lettori ci scrivono per sapere maggiori info sulla campagna “Ore Felici per i Bambini di Gaza”. È arrivata due giorni fa una nuova adozione a distanza. Continuano ad arrivare contributi una tantum per i pasti caldi. La gara di solidarietà con la popolazione ed i bambini di Gaza non perde vigore. Le adozioni sono arrivate al numero di 35, nell’arco di soli tre mesi.
Per chiedere info o aderire, scrivete a: anbamedaps@gmail.com
Potete leggere la cronologia delle azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, tre mesi e 13 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Attacchi russi su Kiev con missili e droni. Si allontana sempre di più una pace negoziale tra i due paesi.
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