Per ascoltare l’audio di oggi, 24 giugno 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/170 (1772)

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A maggio c’è stato ancora un leggero calo delle donazioni a favore di Anbamed. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 9. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 485,00

(- 170,00 € rispetto al precedente mese di aprile).

Adozioni a distanza: In cambio è stato importante l’impegno dei nostri lettori a favore dei bambini di Gaza: 2.710,00 € tra adozioni e pasti caldi.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Forte adesione all’iniziativa dello sciopero della fame a staffetta, intrapresa nel quadro della web mobilitazione permanente avviata il 9 maggio: #ultimogiornodiGaza.

Per aderire: scrivere nome, cognome, città, professione e il giorno prescelto per compiere il digiuno, a: mailto:anbamedaps@gmail.com.

Le notizie

L’aggressione USA all’Iran

Il capo della Casa Bianca continua i suoi annunci da psicopatico. “Tutto è stato utile. Adesso la pace è possibile. Israeliani e iraniani sono pronti ad un cessate il fuoco di 12 ore; da subito”. Il cessate il fuoco dovrebbe essere entrato in vigore alle 6 di stamattina. “È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un CESSATE IL FUOCO completo e totale ( quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso), per 12 ore, dopodiché la guerra sarà considerata FINITA”, ha scritto il tycoon sul proprio social media. Teheran conferma la tregua. L’annuncio di Trump è arrivato dopo che L’Iran ha risposto agli attacchi americani ai suoi siti nucleari. Dieci missili sono stati lanciati da Teheran su basi Usa in Qatar e Iraq. Colpi di mortaio sparati anche contro un’altra base in Siria. Secondo rivelazioni stampa USA Teheran ha coordinato gli attacchi con i funzionari del Qatar e anche gli Stati Uniti erano a conoscenza di un potenziale attacco sulla base aerea di Al Udeid, la più grande degli Stati Uniti in Medio Oriente. I missili, secondo Doha, sono stati tutti intercettati e non ci sono stati morti né feriti. La base era stata evacuata. ‘Grazie all’Iran per averci avvertiti, ora la pace’, la reazione di Trump, che non intende rispondere all’attacco iraniano.

La nuova Germania del MO

Nella notte, l’Iran ha lanciato missili su Beer Sheba, causando tre morti secondo la stampa di Tel Aviv. Israele ha bombardato la prigione di Evin. La propaganda israeliana sostiene di aver colpito l’ingresso pvr favorire la fuga dei dissidenti. Tutto falso. Dalle immagini si vede chiarissimamente che sono state colpiti l’ambulatorio medico, alcuni uffici e due edifici dove erano reclusi i prigionieri comuni. Ci sono morti tra il personale sanitario, secondo la stampa di Teheran. È stata colpita anche l’università della capitale, che non è un obiettivo militare.

Già da ieri si susseguivano le dichiarazioni israeliane su una possibile fine della guerra, dopo l’attacco Usa contro i 3 siti nucleari iraniani. Netanyahu teme una guerra di logoramento che avrebbe avuto un costo, in distruzioni e vittime, non supportabile per Israele, malgrado gli effetti ridotti dei missili iraniani.

Genocidio a Gaza

Agli ospedali di Gaza sono arrivati ieri i corpi di 39 uccisi e 317 feriti. La maggior parte provengono dalle zone di distribuzione degli aiuti-trappole.

Gli elicotteri dell’esercito israeliano hanno mitragliato la massa degli affamati. Sono assassinii deliberati, non vittime per errore. I piloti che hanno sparato vedevano le persone disarmate che correvano alla ricerca di un sacco di farina. L’esercito di occupazione ha sparato per uccidere innocenti alla ricerca di mangiare. Tra le vittime un bambino di 12 anni, Mohammed Zaaneen. È stato ucciso mentre tentava di trascinare un sacco di farina pesante che non riusciva a caricare sulle spalle. La sua storia è stata raccontata da altri feriti che sono stati colpiti nella stessa circostanza nel corridoio di Wadi, a sud di Gaza città.

Nella mattinata di oggi, secondo rapporti giornalistici, sono stati assassinati 23 palestinesi in diversi bombardamenti israeliani.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria a Gaza

Oltre ai morti ed ai feriti durante la ricerca del tozzo di pane, esiste anche il dramma dei dispersi tra gli affamati, trascinati dalle trappole mortali della GHF. Secondo il ministero della sanità sono 38 i dispersi che le famiglie hanno dichiarato il loro mancato ritorno a casa.

Un giornalista palestinese ha svolto un’inchiesta intervistando i familiari dei dispersi in tali circostanze. Saja, la sorella di Mohammed Aouaja, 19 anni, racconta che suo fratello “è uscito da casa il giorno 11 giugno per raggiungere la zona di distribuzione degli aiuti. Le truppe di occupazione avevano annunciato 2 ore di libera circolazione. Da allora non abbiamo più sue notizie. Non era armato. Non lo abbiamo rintracciato né tra l’elenco dei martiri, né tra i feriti. Potrebbe essere arrestato per la sua età. Essere maschio e di età tra 16 e 50 anni, per gli israeliani sei combattente”. Abdulrahman Amara, 20 anni, è un altro caso di disperso. Suo fratello, Yussuf, dice che hanno “perso il contatto con lui il giorno 9 giugno. Era andato a procurare un sacco di farina, ma non è più tornato. Il suo cellulare non suona. La mamma è disperata”. Un terzo caso è stato raccontato da Hamadan: “Mio figlio è uscito da Maghazi verso la zona militare degli aiuti il 10 giugno. Non abbiamo saputo più niente di lui. Dopo 11 giorni il suo corpo è stato trovato abbandonato per terra. Era a brandelli, colpito da un proiettile di artiglieria israeliana. Lo abbiamo riconosciuto dai pezzi lacerati della maglia che indossava. Sono rimasto rasserenato di saperlo martire, piuttosto che prigioniero nelle mani del nemico”.

In un meno di un mese, le vittime tra gli affamati uccisi a tradimento sono stati 450 uccisi e 3466 feriti.

Cisgiordania

Aveva 13 anni. Ammar Hamayel frequentava la scuola media. Nel villaggio di Kfar Malek, a est di Ramallah, i soldati israeliani lo hanno ucciso in circostanze non chiare. Un’auto militare ha consegnato il suo corpo ad un’ambulanza della Mezzaluna rossa. Il medico ha constatato la morte per dissanguamento. “è stato ferito alla testa e non è stato soccorso”, hanno detto all’ospedale dove è stato trasportato.

Tulkarem è un’area militare chiusa. Città assediata e popolazione perseguitata. Le truppe israeliane hanno fatto ingresso nelle vie orientali, posti di blocco hanno impedito la circolazione delle auto, controllo dei passanti a piedi, arresti e spari. Due ragazzi sono stati colpiti con le pallottole alla schiena, segno che non stavano affrontando con il lancio di pietre i soldati. Un tiro al palestinese. La Mezzaluna rossa ha denunciato che i soccorritori sono stai bloccati per di più di due ore, prima di autorizzare il passaggio per salvare i due feriti.

Le irruzioni dei soldati di Tel Aviv hanno toccato anche Betlemme, Jenin, il campo profughi Nour Shams e la città di el-Khalil. Il numero degli arrestati nei diversi rastrellamenti in tutta la Cisgiordania è stato nella giornata di ieri 47 persone, tra i quali molti minorenni.

Siria

Una grande manifestazione a Damasco contro l’attacco terroristico dell’Isis in una chiesa. “Siamo tutti siriani, il terrorismo non passerà”, hanno intonato i manifestanti di tutte le fedi religiose.

L’Isis rialza la testa non solo nella capitale Damasco, ma in tutto il paese. I jihadisti sono particolarmente attivi nelle zone autonome curde del nord est. Non passa un giorno che non si registri un attacco. A Deir Azzour, 2 persone sono rimaste uccise ieri in un attacco con mitra. Due jihadisti, su una moto di grande cilindrata in corsa, hanno sparato all’impazzata e poi sono fuggiti non lasciando tracce.

Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio

Siamo entrati nel II mese di digiuno per Gaza. Oggi, Martedì 24 giugno, prosegue per la 40a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane, europee e arabe.

Per leggere l’elenco aggiornato dei nomi dei digiunatori di oggi: clicca!

È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere.

Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una, volendo) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com

Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.

In molte realtà sono stati organizzati dei presidi nelle piazze e di fronte ai palazzi del potere oppure creato momenti di condivisione collettiva del digiuno. Sono iniziative pregevoli che raccomandiamo, chiedendo agli organizzatori di comunicarci in anticipo gli eventi programmati e mandarci eventualmente foto da pubblicare.

Appello Emergency

Emergency ha lanciato un appello per chiedere al governo italiano di agire. Sono arrivate già 254.851 firme (alle 08:00 di stamattina). Manca la tua? Affrettati, i bambini di Gaza non possono aspettare. clicca per firmare!

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya

Pubblicato sul nostro sito il testo in italiano dell’appello per la liberazione del dott. Hussam Abu Safiya. clicca. Eventuale firma dell’appello va segnata sul sito indicato più sotto.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Solidarietà/Al-Najdah

Oggi martedì 24 giugno a Milano si terrà un incontro pubblico di presentazione del progetto Al-Najdah e di riflessione sulla situazione a Gaza. È organizzato dagli affidatari dei bambini orfani di Gaza, con un intervento audio da Gaza della direttrice dell’associazione per il soccorso sociale palestinese, Asmaa Khaled. Ci saranno letture di poesie palestinesi e diversi interventi. Il programma nella seguente pagina del sito: Sguardi x la Palestina. In serata pubblicheremo sul sito il testo in italiano dell’intervento da Gaza.

Molti lettori ci scrivono per sapere maggiori info sulla campagna “Ore Felici per i Bambini di Gaza”. È arrivata due giorni fa una nuova adozione a distanza. Continuano ad arrivare contributi una tantum per i pasti caldi. La gara di solidarietà con la popolazione ed i bambini di Gaza non perde vigore. Le adozioni sono arrivate al numero di 39, nell’arco di soli tre mesi.

Per chiedere info o aderire, scrivete a: anbamedaps@gmail.com

Potete leggere la cronologia delle azioni del progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, la campagna di adozioni a distanza clicca  

Notizie dal mondo   

Sono passati tre anni, tre mesi e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Missili e droni su Kiev e Odessa. La Meloni alla Camera rivolta agli ucraini: “Armiamoci e partite!”. Nessuna proposta di tregua è all’orizzonte. Nessuna risposta dalla Ue alla richiesta di Zelensky di assegnare all’Ucraina lo 0,25% del PIL dei paesi sostenitori.

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