Il 29 giugno 2025 il dottor Hussam Abu Safiya ha vinto il prestigioso premio Human Rights Defender Award 2025.

Non potrà ritirarlo perché ancora preso in ostaggio in mano dell’esercito israeliano.

Pediatra e direttore dell’ospedale Kamal Adwan, a Gaza, Abu Safiya è diventato una figura di riferimento per chi, nella Striscia continua a garantire cure mediche essenziali nonostante l’interruzione dei servizi sanitari, la mancanza di forniture e i continui bombardamenti.

Fin dai primi mesi del genocidio, Abu Safiya ha scelto di restare nel suo ospedale insieme al personale rimasto, trasformando la struttura in uno degli ultimi punti di assistenza disponibili per centinaia di migliaia di civili.

Abu Safiya ha continuato a operare, gestire le emergenze pediatriche e assistere i neonati, spesso senza incubatrici funzionanti.

Il 25 ottobre 2024, un attacco ha colpito l’area antistante l’ospedale, uccidendo suo figlio Ibrahim, 15 anni. Poche ore dopo, il medico ha celebrato il funerale nel cortile della struttura, riprendendo subito dopo il lavoro. Il 27 dicembre 2024 durante l’evacuazione forzata del suo ospedale, Abu Safiya è stato arrestato dalle forze israeliane con l’accusa di complicità con Hamas. È stato poi trasferito in un centro di detenzione nel deserto del Negev, dove – secondo testimonianze e report di ONG – ha subito isolamento, privazione del sonno, pestaggi e torture fisiche e mentali.

In riconoscimento del suo straordinario impegno professionale in condizioni estreme, il dott. Abu Safiya è stato candidato per il Premio Nobel per la Pace grazie all’iniziativa dell’organizzazione Medici per Gaza nei Paesi Bassi.

Il 29 giugno è arrivato anche un segnale politico: l’assegnazione del Human Rights Defender Award 2025, riconoscimento conferito ogni anno a personalità che si sono distinte nella difesa dei diritti fondamentali in contesti di gravi crisi umanitarie.

Oggi Abu Safiya è ancora in una prigione israeliana. Nessuno sa se e quando potrà tornare al suo lavoro: salvare vite umane.

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