Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

11 giugno 2022.

Rassegna anno III/n. 161

Per informazioni e contatti manda un messaggio

Per ascoltare l’audio:

Le vignette sono QUI

107 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Secondo Kiev sono 10 mila i soldati ucraini uccisi dall’inizio della guerra. Zelensky ammette che sta perdendo nel Donbas. I russi cambiano il nome di Mariupol in Zdanov.

Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir, da 71 giorni in sciopero della fame nelle carceri di Al-Sissi. Oggi digiunano Carla Peirolero, Najla Mohamed e Taghreed.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Sostieni Anbamed

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

Ricordati che anche il più grande oceano è fatto di gocce!

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Bic: ICRAITRRPDO

Titoli

Libia: Scontri a Tripoli tra due milizie finanziate dal governo Dbeiba.

NATO mediorientale: Nasce di fatto un patto militare tra Israele e alcuni paesi arabi in funzione anti iraniana.

Siria: Missili israeliani sull’aeroporto di Damasco.

Siria 2: Raids russi contro Daiesh nel deserto siriano al confine con Iraq e Giordania.

Kuwait: Un attivista per i diritti umani condannato a 5 anni.

Sudan: Un incontro tra golpisti e le forze di opposizione per salvare il negoziato ufficiale condotto dall’ONU, UA ed Igad.

Libano: Minacce israeliane per il contenzioso sui confini marittimi.

Le notizie

Libia

Si sono avute ieri pomeriggio scontri tra due milizie finanziate dal governo Dbeiba. Per le strade della capitale, nella zona di Suk Thulathà, i miliziani si sono scambiati spari di mitragliatrici pesanti, causando il fuggi fuggi tra la popolazione. Sui social sono stati postati video che rappresentano la confusione causata e gli ingorghi del traffico. La gente ha lasciato le proprie auto per cercare riparo nei locali pubblici. Le due milizie contrapposte sono ingaggiate una dal ministero della difesa e l’altra dal ministero dell’interno. Non è chiaro quale sia il motivo che ha scatenato la guerriglia urbana. Gli ospedali hanno ricevuto diversi feriti, ma il governo non ha rilasciato dichiarazioni sul caso. È una guerra interna alle diverse anime dello stesso governo per accaparrarsi i lauti ingaggi.

NATO mediorientale

Il vecchio sogno statunitense, degli anni ’50, di un patto militare in Medio Oriente che leghi Israele ai paesi arabi, si sta avverando. Il Patto di Baghdad sta nascendo, ma senza l’Iraq e comprenderà anche Egitto. Tutto nel nome del contrasto ad eventuale lancio di missili dall’Iran. La stampa israeliana parla di una cooperazione militare anti missilistica già in atto da mesi ed è stata utile per il preavviso del lancio di un drone iraniano contro Israele che è stato intercettato e abbattuto nei cieli dell’Iraq. I radar sofisticati saranno installati negli Emirati, Bahrein e in altri paesi che non hanno ancora relazioni diplomatiche con Tel Aviv. La questione è oggetto di una mozione nel Senato di Washington, presentata bipartisan da Democratici e Repubblicani, per raccomandare al Pentagono di agire per unire le attività militari anti iraniane di tutti i paesi mediorientali.  

Siria

Missili israeliani lanciati dal Golan occupato hanno colpito l’aeroporto civile di Damasco, causando gravi danni e la conseguente chiusura dello scalo al traffico aereo. Secondo l’agenzia stampa Sana, ci sarebbe stato un ferito. “La maggior parte dei missili sono stati intercettati e distrutti in cielo”, afferma la nota dell’esercito pubblicata dall’agenzia ufficiale siriana. È il secondo attacco missilistico in 4 giorni. Lo scorso martedì, un altro attacco missilistico israeliano ha colpito zone alla periferia della capitale siriana.

Siria 2

L’aeronautica russa ha compiuto 8 raids contro covi di Daiesh (Isis) nella Badia siriana, al confine con Iraq e Giordania. Non si conoscono i risultati dei bombardamenti in mancanza di osservatori o truppe di terra nella zona. Secondo l’Osservatorio siriano, dall’inizio di giugno sono stati compiuti 166 bombardamenti russi sulla zona desertica, usata come nascondiglio dai miliziani jihadisti che sono fuggiti all’assedio dei curdi nel 2019. Le cellule jihadiste hanno compiuto nei mesi passati diversi attacchi sia contro l’esercito di Damasco sia contro le forze democratiche siriane a guida curda, con decine di vittime.

Kuwait

L’alta corte ha condannato l’attivista Salman Al-Khalidi a 5 anni di reclusione per aver “insultato l’Arabia Saudita” sui social. Il post incriminato riguardava il caso Kashoggi ed il ruolo di Raid nell’assassinio del giornalista da uno squadrone della morte, spedito da Riad. Al-Khalidi è stato condannato in contumacia, in quanto residente in Qatar. L’osservatorio euromediterraneo sui diritti umani ha criticato la condotta del Kuwait che “limita il diritto alla libertà d’espressione”. In precedenza l’Arabia Saudita ha vietato all’attivista kuwaitiano l’ingresso nel regno per 25 anni.

Sudan

Si è svolto un incontro tra una delegazione dei golpisti e una della Coalizione delle forze per il cambiamento e la libertà, l’ala progressista del movimento di protesta. L’incontro è stato mediato dall’ambasciata degli Stati Uniti a Khartoum e l’Arabia Saudita, per tentare di riportare la Coalizione al negoziato ufficiale condotto dall’ONU, UA e Igad. Le condizioni per partecipare al negoziato sono il rilascio dei detenuti politici, la cessazione delle repressioni di piazza e la consegna della direzione del Consiglio di presidenza ai civili, come previsto negli accordi del 2019. Questa mediazione USA-saudita si è resa necessaria dopo il fallimento della prima riunione convocata dal negoziato ufficiale per la mancanza della partecipazione delle forze politiche che guidano l’opposizione al golpe. Vi hanno partecipato soltanto i militari e i loro sostenitori.   

Libano

Gli Stati Uniti hanno espresso la loro disponibilità a mediare tra Israele e Libano sul contenzioso per la definizione dei confini marittimi. La vicenda sta entrando in fase critica per l’avvio di ricerche del gas da parte di Tel Aviv. Una nave greca affittata è giunta nella zona contesa, per avviare la costruzione della piattaforma off-shore. Beirut ha scritto al Consiglio di Sicurezza ma Tel Aviv vuole imporre il fatto compiuto. In un discorso in diretta TV, il leader di Hezbollah, Nasrullah, ha messo in guardia Israele dall’avviare le ricerche. “Abbiamo la capacità di fermare il furto delle risorse prima della composizione del contenzioso in sede internazionale”. Il portavoce dell’esercito israeliano ha minacciato il Libano di una distruzione che “non lascia una pietra sull’altra”.

Approfondimento

Libertà per Alaa Abdel Fattah

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Anche un piccolo contributo per noi significa molto. Torna presto a leggerci ed ascoltarci.

==========================================

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio: clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *