Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

26 maggio 2021

Rassegna n. 329

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Per ascoltare l’audio della rassegna di oggi:

Nella rubrica Approfondimento pubblichiamo una lettera dell’amico deputato giordano Adnan Al Sawair sulla situazione in Medio Oriente.

Il 31 maggio sarà assegnato, ad uno di voi, il quadro dell’artista e poeta Giovanni Torres La Torre. (per avere ulteriori info sull’artista, clicca qui)

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I titoli

Palestina-Israele: Editoriale.

Iraq: Riprendono le proteste per chiedere verità e giustizia.

Iran: Tre candidati di peso sono stati esclusi. Il favorito tra i sette in corsa è Raissi, capo conservatore della magistratura.

Turchia: Dopo lo scandalo dei legami con esponenti del governo, arrestato il fratello del capo della mafia turca, Bakr.

Egitto-Sudan: Manovre militari congiunte, nel pieno della crisi con L’Etiopia.

Le notizie

Palestina-Israele

Editoriale

Dopo le bombe è tempo di diplomazia.

Conclusa la visita di Blinken a Tel Aviv e Ramallah, mentre arriva oggi Dominic Raab, ministro degli esteri britannico. L’apparenza delle dichiarazioni è improntata alla ricerca di una tregua permanente e alla soluzione di due Stati. Ma il diavolo si nasconde nei dettagli: nessuna pressione su Tel Aviv per il ritiro dai territori palestinesi occupati. Si dice che la soluzione si dovrà concordare nelle trattative, senza condizioni e senza pressioni esterne. I risultati di Oslo insegnano. Non è mancato neanche il discorso di demonizzazione della parte palestinese. Una volta era l’OLP il nemico da escludere, adesso è Hamas.

Grande assente per il momento è l’Unione Europea.

“A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca”, soleva ripetere un politico italiano della prima Repubblica. I paesi capitalistici dell’Occidente, alleati strategici di Israele, non lavorano per la pace in Medio Oriente, altrimenti a chi venderebbero le armi?

Iraq

Grandi manifestazioni di protesta hanno percorso le strade di Baghdad, Bassora e Nassyria. La polizia ha sparato nella capitale ed ha ucciso un manifestante con un colpo alla testa. La rivendicazione principale di questa ripresa del movimento popolare è la richiesta di serie indagini per l’identificazione e l’arresto dei killer che hanno assassinato decine di attivisti e giornalisti. Lo scorso 9 maggio c’è stato a Kerbelaa l’ultimo agguato che ha ucciso Ihab Al-Wazni, coordinatore del movimento a sud della capitale. Come al solito l’inchiesta è stata insabbiata e gli assassini sono in libertà, malgrado che diverse videocamere hanno ripreso l’attentato.

Iran

Il Consiglio per la salvaguardia della Costituzione ha escluso 3 eminenti candidati alle presidenziali: L’ex presidente del Parlamento, Larijani (Conservatore), l’ex presidente Ahmadi-Nejad (Conservatore populista) e l’attuale vice presidente, Jahangiri (riformista). Rimangono in lista 7 candidati e il favorito è il conservatore Raissi, capo della magistratura. Tra i sette candidati ci sarebbero, per la prima volta, due ex militari, la lista verrà pubblicata ufficialmente domani e si avvierà la campagna elettorale che durerà tre settimane, fino alle elezioni del 18 giugno.

Turchia

Le autorità di Ankara hanno arrestato Atilla Bakr, fratello di Sadat Bakr, capo della mafia turca, fuggiasco che si troverebbe a Dubai. Da circa due settimane Sadat ha iniziato a pubblicare sui social video nei quali denuncia i suoi rapporti con ministri del governo Erdogan e esponenti del partito islamista al potere. Proprio in uno di questi video, visto in pochi giorni da 7 milioni di spettatori, Bakr ha rivelato che il fratello, nel 1996, ha fallito nel portare a termine l’assassinio del giornalista Kutlu Adali, che è stato ucciso poi a luglio dello stesso anno. L’arresto del fratello è avvenuto sulla base di questa denuncia. L’opposizione insinua che ciò è un segnale da parte del governo a Bakr di fermarsi.

Egitto-Sudan

Sono iniziate le manovre militari sudanesi-egiziane, dureranno per una settimana e vedranno la partecipazione delle truppe di terra, navali ed aeree. Sono le terze del 2021. Nelle dichiarazioni dei militari vengono escluse intenzioni di minaccia all’Etiopia, ma non sfugge che l’accelerazione di questa stretta collaborazione militare avviene in un momento delicato della crisi per la spartizione delle acque del Nilo. Addis Abeba è decisa a compiere il secondo riempimento della diga “Rinascita” anche senza il raggiungimento di un accordo con Il Cairo e Khartoum. La prima reazione etiopica alle manovre militari è stata l’ammassamento di truppe al confine con il Sudan.

Approfondimenti

Lettera aperta all’Europa ed all’Italia pervenuta da Adnan Alsawair, amico giordano, deputato nella 15’ e 17’ legislatura.

https://www.anbamed.it/2021/05/25/lettera-aperta/

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