Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

17 novembre 2021

Rassegna anno II/n. 140

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Nella rubrica Approfondimenti pubblichiamo un’analisi di Giorgio Riolo riguardo i risultati del vertice sul clima di Glasgow.

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I titoli

Libia 1: Alle elezioni presidenziali si candida anche il generale Haftar.

Palestina Occupata: Le truppe israeliane uccidono un giovane palestinese di 26 anni con un colpo al cuore.

Etiopia: I ribelli tigrini avanzano e controllano la strada per Gibuti.

Sudan: Indetta per oggi una grande manifestazione di popolo contro il golpe.

Libia 2: Condannato un ex gheddafiano per l’uccisione di una poliziotta britannica nel 1984 davanti all’ambasciata a Londra.

Le notizie

Libia 1

Il generale Khalifa Haftar ha presentato la sua candidatura alla sede di Bengasi della Commissione elettorale (HNEC-LY), pubblicando un comunicato video nel quale ha spiegato le ragioni che lo hanno indotto a questo passo: “Non faccio promesse, ma il nostro paese ha bisogno di stabilità e progresso”. Il numero totale dei candidati alla presidenza finora sono 9, tra i quali anche il figlio dell’ex dittatore. Ha annunciato la propria candidatura oggi anche il presidente del Parlamento Saleh. Il premier Dbeiba, invece, si è scagliato contro la legge elettorale che in caso di mancata correzione in corso d’opera, non gli permetterà di candidarsi. In un discorso ad un’iniziativa per la giornata dei giovani ha detto che la sua candidatura la decide il popolo, “se mi chiamate, io sono pronto”. In diverse città della regione occidentale continuano le manifestazioni armate delle milizie islamiste, che minacciano di chiudere i seggi elettorali con la forza, se non sarà raggiunto un accordo condiviso sulla Costituzione e sulla legge elettorale. Un pretesto strumentale perché ad ostacolare la bozza di Costituzione, pronta dal 2017, sono stati proprio coloro che si battono oggi per il rinvio del voto a dopo il referendum costituzionale.

Palestina Occupata:

L’esercito di occupazione israeliano ha sparato contro un giovane palestinese uccidendolo. È avvenuto all’alba di ieri alla periferia di Tobas, nel nord della Cisgiordania. Le truppe israeliane stavano compiendo una spedizione a Tobas per arrestare alcuni giovani appartenenti alla resistenza. Saddam Bin Auda, 26 anni, stava uscendo dal suo villaggio per recarsi al lavoro, quado è stato freddato dai proiettili. Secondo i medici dell’ospedale di Tobas, il giovane è stato colpito da una pallottola al cuore ed è arrivato all’ospedale che era già deceduto. Il governo israeliano ha riformato, nei giorni scorsi, le regole d’ingaggio delle truppe, permettendo l’uso del grilletto facile.

Etiopia:

Il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf) ha rivendicato la conquista delle città di Ataye e Senbete, nella regione di Amhara. Le forze tigrine hanno interrotto da giorni la principale strada di collegamento fra Addis Abeba e Gibuti e sono sul punto di conquistare la città di Mille, situata nella regione settentrionale di Afar. I governativi hanno lanciato ai giovaniun altro appello per arruolarsi e respingere l’offensiva tigrina. I tigrini potrebbero mettere in forte difficoltà il governo del premier Abiy Ahmed, se interrompessero le principali vie di accesso commerciali dal mare, con la conquista di Mille.Il dipartimento di Stato Usa prevede che i combattimenti interesseranno presto la stessa capitale e comporteranno la chiusura dell’aeroporto. I cittadini statunitensi sono stati invitati a lasciare l’Etiopia.

Sudan:

Si svolgono oggi in Sudan grandi manifestazioni contro il colpo di Stato, indette dai sindacati e dalle forze democratiche alleate nella Coalizione per la libertà e il cambiamento. I golpisti continuano nelle loro misure liberticide e annunciano la prossima nomina di un governo formato da civili, che probabilmente saranno dei tecnici con nessuna esperienza politica, limitandosi ad eseguire gli ordini dei militari golpisti. Le forze progressiste hanno respinto tutte le iniziative del generale Burhan e hanno condannato l’uso della forza bruta contro i manifestanti. Finora tutti i tentativi di mediazione esterna sono stati disattesi.

Libia 2:

Un tribunale civile britannico ha condannato Saleh Mabouk, ex responsabile dei famigerati comitati popolari gheddafiani, riconoscendo la sua corresponsabilità nell’uccisione della poliziotta Fletcher davanti all’ambasciata libica a Londra. I fatti risalgono al 17 aprile del 1984 quando dissidenti libici avevano organizzato un sit-in di protesta davanti all’ambasciata. Da una finestra al secondo piano dell’edificio della sede diplomatica sono state sparate raffiche di mitra che hanno ucciso la poliziotta e ferito diversi oppositori del regime. Il giudice ha ritenuto che Mabrouk non ha partecipato direttamente all’azione, ma l’ha organizzata in prima persona. Lo ha inchiodato una sua telefonata, dalla sede diplomatica, allo stesso dittatore Gheddafi. Mabrouk dopo il 2011 ha chiesto asilo politico in Gran Bretagna ed è stato arrestato nel 2015, ma rilasciato due anni dopo. Il processo penale nei suoi confronti è stato chiuso, perché i servizi segreti britannici hanno rifiutato di fornire i documenti di prova contro di lui, adducendo motivi si sicurezza dello Stato. Il processo civile è stato fortemente voluto dal capo della vittima, che ha presentato la denuncia civile ed ha seguito il processo passo passo anche da pensionato.

Approfondimento

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