Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

17 marzo 2022. 

Rassegna anno III/n. 075

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22 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Si tratta e si combatte. Bombardamenti russi su Kiev e Mariopol. Zelensky continua a chiedere una no fly zone nei cieli dell’Ucraina. Un conflitto che ha travolto anche i media: l’informazia e la propaganda dilagano su stampa e tv con l’elmetto.

Vittima come sempre è la verità. Condannata a Mosca la giornalista coraggiosa che aveva esposto un cartello contro la guerra durante il TG della sera. Un mercenario britannico è scappato dall’Ucraina appena una settimana dal suo arrivo: “Non voglio fare il kamikaze”, ha dichiarato.

Nella rubrica Approfondimenti un confronto a sinistra tra Mao Volpiana e Gad Lerner sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano”: tra “terza via per vivere in piedi” e “esigenze morali”.

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Domenica 27 marzo 2022 ore 18:00 si terrà, in modalità online, l’Assemblea dell’Associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità”. Tutti gli abbonati ed i collaboratori, anche non iscritti, possono chiedere il link per parteciparvi: anbamedaps@gmail.com

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I titoli

Maghreb-Isis: Arrestati miliziani jihadisti in Tunisia, Algeria e Marocco.

Libia-Migranti: Morto in ospedale il minorenne sudanese bruciato vivo dai trafficanti di esseri umani.

Libano: Chiuse le candidature per le prossime elezioni di maggio.

Turchia: Nuova legge elettorale cucita su misura dell’attuale maggioranza.

Turchia 2: Ankara restringe lo spazio politico alle opposizioni egiziana e siriana.

Pakistan: L’Assemblea generale dell’ONU approva una risoluzione di Islamabad per una giornata mondiale di lotta contro l’islamofobia.

Egitto: Un francobollo commemorativo per i 100 anni dall’indipendenza dal colonialismo britannico.

Le notizie

Maghreb-Isis

Nello stesso giorno, operazioni anti-terrorismo nei tre paesi del Maghreb hanno portato alla cattura di diverse cellule dell’Isis. In Tunisia, le forze speciali hanno fatto irruzione in un covo arrestando sei miliziani nella provincia di Tettuane. Il gruppo si fa chiamare “Mouahhadeen” ed è affiliato a Daiesh (ISIS). Il capo della cellula non era noto alle forze di sicurezza. Sono stati sequestrati documenti sui piani d’azione, materiale esplosivo e veleno.

In Marocco sono stati arrestati 5 jihadisti durante un’operazione anti-terrorismo compiuta in diverse città. Secondo gli inquirenti i 5 operavano individualmente come lupi solitari e non erano in contatto tra di loro. Erano collegati ad un solo capo, che per il momento non è stato ancora individuato. Sono stati sequestrati computer e telefonini che saranno sicuramente utili per lo smantellamento di tutta la rete.

Infine in Algeria, l’esercito ha catturato 7 jihadisti e ne ha ucciso uno, durante un’irruzione nel loro covo a Skikda, ad est della capitale.

Libia-Migranti

Un minorenne sudanese è morto ieri in ospedale a Tripoli per le ustioni riportate sul corpo, in seguito all’azione di criminali trafficanti di esseri umani. A causa del mancato pagamento del prezzo pattuito per il trasferimento in Libia, è stato preso in ostaggio dai trafficanti di esseri umani a Sebha, nella Libia meridionale. In mancanza di risposte dalla famiglia in Sudan, i banditi lo hanno cosparso di benzina e appiccato il fuoco. È stato salvato soltanto grazie all’intervento dei vicini che hanno sentito le sue grida. Il suo caso è stato preso in carico dall’associazione tripolina per i diritti umani “Bilady”, che ha provveduto al suo trasferimento nella capitale, per ottenere cure più appropriate. Il suo caso è stato segnalato sei mesi fa all’Acnur, con la richiesta di un suo collocamento urgente, come rifugiato, in un paese dove si potessero compiere le operazioni chirurgiche necessarie per salvagli la vita. Ma la sua pratica è rimasta sospesa senza risposta.   

Libano

Si sono chiuse le candidature per le elezioni del prossimo maggio. I candidati sono 1044 tra i quali 115 donne. Il totale dei seggi è di 128, divisi a metà per musulmani e cristiani. Una spartizione confezionale che è all’origine della cristallizzazione del sistema politico libanese e la trasmissione ereditaria del potere tra le famiglie influenti, con la conseguente marginalizzazione dei partiti laici. Due importanti esponenti sunniti, l’ex premier Saad Hariri e l’attuale Miqati, hanno rinunciato alla corsa elettorale. La crisi finanziaria ha travolto la stragrande maggioranza della popolazione, ricacciandola nella povertà. Dalle rivolte popolari del 2019 non è nato un movimento politico compatto, ma una serie di liste disperse che, in mancanza di una riforma elettorale, non incideranno sulla geografia politica del futuro parlamento.

Turchia

In risposta al programma della coalizione di sei partiti dell’opposizione, i due partiti di governo, l’islamista “Giustizia e Sviluppo” e il Movimento nazionalista di destra, hanno proposto al parlamento una modifica della legge elettorale, che è stata approvata con i voti della maggioranza governativa. La nuova legge abbassa la soglia minima per entrare in Parlamento da 10 a 7%, ma limita i vantaggi per le coalizioni. Una legge cucita su misura per i due partiti di governo. Nelle elezioni amministrative del 2019, il partito di Erdogan ha perso la maggior parte delle grandi città e a causa della crisi economica il consenso suo e del partito islamista è sceso in misura drammatica. Con questa alchimia elettorale il neo sultano tenta di mantenere almeno la maggioranza in Parlamento, in caso di predita della presidenza.  

Turchia 2

Il ministero dell’Interno turco sta restringendo lo spazio di azione alle opposizioni siriana e egiziana presenti in Turchia. L’attivista egiziano, Yasser Omda è stato invitato a lasciare il paese, dopo aver infranto le direttive di non pubblicare sui social materiale politico contro il regime di Al-Sissi. Lo ha confermato lo stesso Omda, mentre stava lasciando la Turchia diretto ad un nuovo esilio. In passato, le restrizioni avevano colpito i canali tv dell’opposizione egiziana che trasmettevano da Istanbul.

Anche l’opposizione siriana è stata soggetta a restrizioni. L’ufficio della Coalizione nazionale ad Ankara è stato chiuso. Il passo drastico arriva dopo il taglio al bilancio finanziario della Coalizione fornito dalla Turchia. Il motivo di questo giro di vite sembra risiedere nell’elezione di un nuovo capo della Coalizione non strettamente affiliato alle politiche di Ankara.

Pakistan

L’Assemblea generale dell’ONU ha votato all’unanimità una risoluzione presentata dal Pakistan per la dedica del 15 marzo come giornata mondiale per la lotta contro l’islamofobia. Il testo, non vincolante, invita a "rafforzare gli sforzi internazionali per incoraggiare un dialogo globale sulla promozione di una cultura di tolleranza e pace a tutti i livelli, basata sul rispetto dei diritti umani e della diversità delle religioni e delle convinzioni". La risoluzione esprime inoltre "grave rammarico per tutti gli atti di violenza contro persone sulla base della loro religione o convinzioni e per le azioni dirette contro i luoghi di culto, nonché per tutti gli attacchi contro e all'interno di luoghi, siti e santuari religiosi, che costituiscono una violazione del diritto internazionale".

Egitto

L’Ente per le poste ha emesso un francobollo per commemorare i cento anni dall’indipendenza egiziana e la fine del mandato britannico. Il francobollo commemorativo è del taglio grande, 4 per 5 centimetri, e del valore di 10 sterline egiziane. Vi sono raffigurati simboli egizi e ritratti di tre eroi delle lotte del 2019, guidate dal leader Saad Zaghloul, che hanno portato all’indipendenza. Il francobollo riporta anche un codice QR che rimanda a informazioni turistiche e storiche sull’Egitto.

Approfondimenti

Tra “terza via per vivere in piedi” e le “esigenze morali”:

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