Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 090

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37esimo giorno di guerra russa contro l’Ucraina.Le trattative sono ad un binario morto. Forse riprendono la prossima settimana in Turchia. Mosca accusa l’esercito ucraino di bombardamenti in territorio russo. È morto un miliziano italiano nel Donbass. Putin ha firmato il decreto per il pagamento in rubli del gas. Italia e Germania i due paesi più a rischio.

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I titoli

Palestina Occupata: Irruzione dell’esercito israeliano a Jenin. Tre palestinesi morti.

Tunisia: Il sindacato UGTT plaude allo scioglimento del Parlamento.

Turchia: Il caso Kashoggi è chiuso. Non serve più alla politica di Erdogan.

Afghanistan: Mosca accredita un diplomatico taliban.

Migranti/Arabia Saudita: 100 mila migranti etiopi da rimpatriare.

Miganti/Libia: Fermati e rimpatriati 109 migranti egiziani. Erano nelle mani dei trafficanti in viaggio verso i porti dell’ovest libico.

Marocco: Inaugurato un centro di lotta conto l’arruolamento dei bambini soldati.

Algeria: Rilasciati 51 attivisti del Hirak.

Le notizie

Palestina Occupata

Irruzione armata dell’esercito israeliano a Jenin. Sono stati uccisi due giovani palestinesi. La versione dell’esercito di occupazione è di un conflitto a fuoco con elementi che hanno sparato ai soldati. I fatti sono avvenuti all’alba di ieri, subito dopo gli attacchi di Bnei Brak, dove sono stati uccisi 5 israeliani da un palestinese armato di mitra, originario di un paesino vicino a Jenin. Centinaia di arresti sono stati compiuti in diverse zone della Cisgiordania. Un terzo palestinese è stato ucciso, dopo un presunto attacco al coltello in un pullman, a sud di Betlemme. La mobilitazione dei militari israeliani nei territori occupati è massima e sono stati organizzati altri posti di blocco sulle principali strade.

Tunisia

Il sindacato dei lavoratori UGTT ha approvato lo scioglimento del Parlamento ed ha esortato il presidente ad aprire una fase di dialogo nazionale verso le elezioni, fissate precedentemente per il 17 dicembre 2022. Il motivo presentato dal sindacato è la necessità di mettere fine alla corruzione, che ha caratterizzato la fase precedente. È un colpo duro per il partito islamista Ennahda e per i suoi alleati, che due giorni fa avevano organizzato una seduta virtuale del Parlamento. La risposta del decisionista presidente Saied non è tardata e, nella stessa serata, ha mandato i deputati a casa.

Turchia

L’uso politico della giustizia nel paese di Erdogan è una prassi consolidata. Il caso Kashoggi è stato usato dal potere turco in funzione di campagna diplomatica contro la rivale Arabia Saudita. Lo stesso Erdogan ha convocato conferenze stampe per far sentire il suono delle seghe chirurgiche mentre vivisezionavano il corpo del giornalista all’intero del consolato saudita di Istanbul. Sono state emessi ordini di cattura internazionali contro i 15 assassini dello squadrone della morte e sono state svolte le prime udienze del processo. Adesso che Ankara è alla ricerca disperata di mercati per la sua economia e di investimenti per le sue finanze, tutto è cambiato. La procura generale turca ha chiesto la chiusura del processo e la consegna di tutte le indagini a Raid. Gli assassini scaricati dal regime saudita sono stati condannati, ma a pene formalmente dure: pena capitale per 5 e ergastolo per gli altri. I condannati, in realtà, sono stati perdonati dalla famiglia del giornalista, dietro generose elargizioni, e si trovano alloggiati con le loro famiglie in lussuose ville alla periferia di Riad.

 

Afghanistan

Il ministero degli esteri russo ha accettato le credenziali di un diplomatico afghano inviato dai taliban, “per tenere i contatti con il nuovo governo”, non è un riconoscimento ma quasi. Mosca ha anche informato che non sarebbe accettabile qualsiasi presenza di truppe USA o Nato nei paesi limitrofi all’Afghanistan. Unico paese candidato è il Pakistan, che ha già respinto le richieste di Washington. Il governo di Omran Khan, per questa sua opposizione, vive una turbolenza politica interna ed un’offensiva dell’opposizione per la sfiducia.

Migranti /Arabia Saudita

Riad si appresta a espellere 100 mila lavoratori etiopi irregolari. Ieri ad Addis Abeba sono arrivati 900 su diversi voli speciali concordati tra i due governi. Secondo l’ACNUR, la situazione nella capitale etiopica è critica perché non ci sono prospettive di collocamento lavorativo e il governo non ha piani per il loro reinserimento. In Arabia Saudita ci sono 900 mila lavoratori etiopi regolari ed oltre 450 mila senza permessi di soggiorno, arrivati via Yemen con i barconi.

Migranti / Libia

La polizia libica ha “liberato” 109 lavoratori egiziani rinchiusi in una struttura industriale abbandonata a sud di Ajdabie. Erano in attesa di trasferimento nell’ovest del paese, per il viaggio nei barconi della morte. Il trafficante di esseri umani, proprietario della struttura, è ancora ricercato. Il sistema collaudato di questo traffico è basato su una serie di “stazioni” indipendenti per la raccolta dei migranti, che da una fase all’altra vengono ceduti per raggiungere i porti nell’ovest libico, da dove imbarcano per l’Italia. A febbraio sono stati bloccati 1300 migrati egiziani a Tobruq, appena arrivati con i passatori della frontiera. Per un accordo tra Il Cairo e Tripoli vengono rimpatriati immediatamente.

Marocco

È stato inaugurato a Rabat il Centro per la lotta contro l’arruolamento militare minorile. Il centro di studi sarà la succursale africana di quello internazionale. Alla cerimonia erano presenti molti ministri degli esteri di paesi dell’Africa e del mondo arabo. Il fenomeno dei bambini soldati è molto diffuso nei paesi instabili e dove ci sono conflitti. Gli ultimi due casi, denunciati da organismi dell’ONU e dalle ONG in difesa dei diritti umani, sono la Nigeria e l’Etiopia.

Algeria

La procura di Algeri ha rilasciato 51 attivisti del Hirak, detenuti per mesi con l’accusa di aver partecipato a manifestazioni non autorizzate. La commissione nazionale per la liberazione dei detenuti ha pubblicato i loro nomi sui i social, ricordando che alcuni di questi attivisti avevano subito le assurde e ridicole accuse di “azioni terroristiche”. Tra i liberati vi è uno degli esponenti più in vista del Hirak, Al-Aalali, che ha subito due anni di carcere con l’accusa di “incitamento all’assembramento non armato”. La sua avvocata ha dichiarato che “non ci sono norme giuridiche dietro le quali sono stati presi questi provvedimenti. Sono di natura politica, come lo sono stati il loro arresto e condanna”.

Approfondimento

30 Marzo, Giornata della terra palestinese

A cura della redazione Anbamed

Echi dalla stampa araba n. 14

Da Al-Arabi Al-Jadeed (Il Nuovo Arabo)

Sette anni di guerra in Yemen:

una svolta decisiva per le sorti della pace.

Di Zakaria al-Kamaly

Approfondimenti

Prigionieri curdi in Turchia: Una cartolina per il Newroz

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1 commento

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