Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° giugno 2022.

Rassegna anno III/n. 151

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97 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. L’embargo petrolifero europeo è solo di facciata. Il greggio schizza a 120 dollari al barile. In Germania inflazione record. Lavrov in Arabia Saudita per trattare sulle strategie di produzione. Mosca condiziona lo sblocco dei porti ucraini allo sminamento marino da parte di Kiev. Inchiesta di Parigi per il giornalista francese assassinato da una bomba russa su un pullman di profughi.  

Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir. Oggi digiunano: Marta Cosentino; Enrico De Angelis; Gabriella Fruianu; Enrico La Forgia; Francesco Matteo Landi; Filippo Miraglia – responsabile immigrazione dell’Arci; Lia Quartapelle – responsabile esteri del Pd, deputata; Emanuele Russo – presidente Amnesty International – Italia. Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Inauguriamo una nuova rubrica: “Finestra sulle Rive Arabe”, approfondimenti sulla cultura e letteratura dei paesi di lingua araba.

La Rubrica sarà curata dal gruppo “RiveArabe”.

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Titoli

Iraq: Attacco con razzi contro una base militare USA.

Palestina Occupata: Continuano i rastrellamenti israeliani a Jenin.

Egitto: Rinviato il rilascio dei 10 attivisti ordinato dalla procura.

Tunisia: Il 16 giugno sciopero nazionale del settore pubblico.

Arabia Saudita: Lavrov a Riad e Bin Salman si prepara al vertice con Biden nella Casa Bianca.

Libano: Eletto Nabih Berri alla presidenza del Parlamento.

Le notizie

Iraq

Sei razzi di tipo Grad hanno colpito la base militare statunitense nella provincia di Anbar, ad ovest della capitale Baghdad. Secondo fonti della sicurezza irachena i razzi sono caduti nel perimetro della base e non hanno causato né danni né vittime. Per la prima volta l’attacco viene rivendicato. Un comunicato di un fantomatico gruppo denominato “Resistenza islamica mondiale” ha assunto la responsabilità dell’attacco. Secondo gli esperti iracheni, la sigla ingloba milizie filo iraniane, tra le quali quella guidata da un personaggio pubblico sciita, Akram Kaabi. Il gruppo sarebbe stato costituito a Teheran da tutte le milizie sciite irachene, dopo l’assassinio da parte dell’amministrazione Trump del generale iraniano Soleimani, con un attacco di droni nell’aeroporto di Baghdad.

Palestina Occupata

Nel totale silenzio mondiale, le truppe di Tel Aviv continuano i rastrellamenti a Jenin, Kalandia e altri campi profughi palestinesi. L’assassinio di Shireen Abu Aqile ha inibito le troupe televisive a seguire le operazioni militari israeliane. Le notizie filtrano tramite i comunicati della mezzaluna rossa palestinese, ma non trovano la necessaria visibilità sui media internazionali. Nella giornata di ieri ci sono stati oltre 100 feriti da arma da fuoco in tutta la Cisgiordania. A Salwan, i soldati hanno protetto l’aggressione dei coloni contro i cittadini palestinesi che presidiavano un terreno entrato nel mirino della colonizzazione ebraica.

Egitto

Sono stati annunciati, ma poi rinviati, alcuni degli ordini di rilascio di un gruppo di detenuti politici, emessi domenica dalla procura generale del Cairo. Per la traduttrice Kholoud Said e l’attivista Abdelrahman Tarek, noto con l’appellativo Moka, c’è stato un rinvio a domani giovedì. Le promesse del presidente Al-Sissi di una amnistia allargata si stanno dimostrando un fumo negli occhi per abbellire l’immagine del regime all’estero. Il rilascio dei detenuti amministrativi sta andando con il contagocce. Non mancano le voci coraggiose dall’interno del paese che condizionano l’avvio dell’auspicato “dialogo nazionale” di Al-Sissi al rilascio di tutti gli arrestati per reati di opinione o politici. In Italia prosegue lo sciopero della fame solidare di decine di difensori dei diritti umani, politici e intellettuali a favore di Alaa AbdelFattah. La redazione di Anbamed ha aderito.

Tunisia

Il prossimo 16 giugno è giornata nazionale di sciopero del settore pubblico, indetto dal sindacato dei lavoratori UGTT. Le parole d’ordine sono aumento degli stipendi e garanzie per la non privatizzazione delle aziende di Stato. Il governo ha raggiunto un accordo con il FMI per la fornitura di un prestito di 4 miliardi di dollari, con la clausola di riforme strutturali capestro, con tagli alla spesa pubblica e vendita delle società pubbliche. IL sindacato si è sempre opposto a queste scelte considerate sciagurate per le sorti dell’economia del paese e per il livello di vita dei lavoratori.  

Arabia Saudita

Il mondo ha voltato le spalle al caso Khashoggi. Lavrov è in Arabia Saudita, Bin Salman si accinge a incontrare Biden alla Casa Bianca e visitare Istanbul pe un ritorno sul luogo del delitto. La guerra russa contro l’Ucraina è all’origine del ritorno di Riad al centro delle politiche energetiche mondiali. A Riad, Lavrov incontrerà i sei ministri degli esteri dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Non è stato annunciato l’ordine del giorno della riunione, ma fonti del Consiglio hanno dichiarato che subito dopo ci sarà un incontro in videoconferenza con il ministro degli esteri ucraino, Kuleba. Mosca intende convincere i paesi petroliferi di non aumentare la produzione per sostituire nel mercato le esportazioni russe congelate.

Il ruolo centrale dell’Arabia Saudita viene sottolineato dalla programmata visita di Mohammed Bin Salman a Washington, entro il mese di giugno, dove incontrerà Biden per la prima volta da presidente.

Libano

Nebih Berri è stato eletto presidente del Parlamento con 65 voti su 128, 40 bianche, 23 nulle e nessun contrario. Una maggioranza di un solo voto, ma equivale all’unanimità per l’assenza di contrari. È la settima volta che Berri occupa questa poltrona. La sua prima elezione risale al 1992. L’alleanza sciita con i liberali, seguaci del presidente della Repubblica, Aoun, non ha più la maggioranza, ma la dispersione dei voti sunniti e l’entrata nel legislativo di deputati espressione del movimento di protesta nato nel 2019 hanno di fatto creato tre poli contrapposti e nessuna maggioranza precostituita. Il sistema costituzionale libanese assegna la presidenza del legislativo alla componente sciita, il capo del governo ai sunniti e il presidente della Repubblica ai cristiano-maroniti. Un sistema di spartizione confessionale all’origine dello stallo politico, che ha originato la crisi economica e finanziaria. L’80% della popolazione è stata ridotta al di sotto della soglia di povertà.

Finestra sulle Rive Arabe

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