Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

06 giugno 2022.

Rassegna anno III/n. 156

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102 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Guerriglia a Severodonetsk. Missili su Kiev. Attacchi russi contro la rete ferroviaria ucraina. Distrutti diversi ponti. Putin si è infilato in una trappola per topi, ma a pagare il prezzo è la popolazione ucraina.

Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir. Oggi digiunano: Giuseppe Cederna, Gennaro Gervasio, Alessandra Neve, Marino Edoardo Antonelli, Andrea Ressico; Gabriella Giachino, Franco Uda, Gianluca Mengozzi, Chiara Cruciati, Tonia Crivello, Enrica Navone, Laura Silvia Battaglia, Vera Zeni.

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Titoli

Siria-Turchia: Attacco turco colpisce una base militare russa nel nord della Siria.

Sudan: Assassinato un giovanissimo manifestante a Khartoum.

Etiopia: Accuse al Fronte di Tigray di aver tentato di attaccare la diga “Rinascita”.

Libano: Tensione diplomatica tra Beirut e Tel Aviv per le ricerche di gas sottomarino in una zona di confine contesa.

Tunisia: 200 ex deputati sarebbero vietati di espatriare per ordine della procura.

Libia: Torna la produzione di petrolio del più grande giacimento del paese.

Le notizie

Siria-Turchia

Le truppe turche hanno bombardato 4 villaggi curdi nella provincia di Aleppo. Sono arrivati a colpire la zona della base militare russa a Umm Alqura, nel nord della provincia. Analisti locali lo valutano non come un errore di mira, ma come avvertimento per le dichiarazioni russe sull’inopportunità dell’offensiva turca. Le truppe di Ankara hanno usato sia l’artiglieria sia sistemi missilistici mobili. Non ci sono notizie sui danni e le vittime. Gli alti comandi dell’esercito turco in Siria hanno organizzato un consulto con i capi delle milizie jihadiste, per coordinare l’attacco a terra contro le posizioni sotto il controllo curdo ad ovest dell’Eufrate.

Sudan

Incessanti le manifestazioni quotidiane che chiedono il ritorno dei militari golpisti nelle caserme, la consegna del potere ai civili e la punizione della mano assassina. Anche ieri è stato ucciso un altro giovanissimo per l’uso dei proiettili di guerra da parte della polizia. Il ragazzo di 20 anni ucciso è stato colpito da una pallottola al torace, segno che chi ha sparato, voleva uccidere rassicurato dall’impunità. Di nuovo l’inviato speciale dell’ONU ha invitato la giunta militare a metter fine alla violenza inaudita contro i manifestanti pacifici, per poter avviare il dialogo tra le varie componenti sudanesi. Gli Stati Uniti hanno mandato una vice segretaria di Stato per convincere Burhan ad abbassare i toni e cogliere l’occasione della mediazione di ONU, UA e IGAD.

Etiopia

Il governatore di Benishangul-Gimuz, nell’ovest del paese, ha affermato che i servizi di sicurezza hanno sventato un attacco del Fronte popolare Tigray contro la diga “Rinascita”, a partire dal territorio sudanese. Lo riportano media online della provincia. Una radio locale ha aggiunto che gli armati del Fronte hanno tentato di bloccare la costruzione della terza fase del corpo della diga. La notizia non ha trovato conferma ad Addis Abeba e il Fronte non si è espresso sulla questione, che se fosse vera sarebbe molto grave.

Libano

Il premier incaricato Miqati ha accusato Israele di furto delle risorse di idrocarburi sottomarine, nella zona di mare oggetto di contenzioso tra le due parti. In un comunicato della presidenza del Consiglio, Miqati accusa Tel Aviv di provocare crisi regionali spedendo un’unità marina di ricerca, prima della conclusione delle trattative tra le commissioni militari sotto l’egida dell’ONU e l’osservazione di Washington. “Israele vuole imporre il fatto compiuto, ma in questo modo non fa altro che avvelenare i pozzi”. Beirut ha fatto ricorso al mediatore USA ed all’ONU, per mettere fine ai passi unilaterali di Israele.  

Tunisia

Secondo fonti giornalistiche locali, la procura di Tunisi ha emesso un’ordinanza di vietare espatrio a 200 ex deputati. La notizia è trapelata dopo che un deputato è stato bloccato all’aeroporto, domenica, prima di imbarcarsi in aereo verso Parigi. Secondo fonti della magistratura, la misura è stata intrapresa per evitare lo svolgimento di una seduta del Parlamento in esilio. Lo scorso marzo, l’ex presidente del Parlamento Ghannouchi aveva convocato una seduta online dell’organo legislativo sospeso. La reazione del presidente Saied è stata quella di dichiarare sciolto il Parlamento.  Alcuni ex parlamentari erano già raggiunti in passato da ordini per il ritiro del passaporto in quanto oggetto di indagini per corruzione. Il capo del partito Qalb Tunis (Tunisia nel Cuore), Nabil Qerwi, per sfuggire al processo, aveva attraversato illegalmente il confine terrestre con l’Algeria, dove è stato arrestato.

Libia

Il principale campo petrolifero libico, Sharar, è tornato a funzionare regolarmente. È l’effetto dell’incontro tra il capo del consiglio presidenziale Menfi e i militari di LNA e GNA, membri della commissione 5+5, istituita alla conferenza di Berlino e fautrice della tregua dell’ottobre 2020. L’incontro ha raggiunto un accordo per il ritorno all’equa distribuzione delle risorse finanziarie del paese e a bloccare qualsiasi tentativo di uso politico, per l’acquisizione di consenso o azioni di vendetta, come ha operato il governo dimissionato guidato da Dbeiba. Una fonte dell’LNA ha affermato che gli stipendi dei soldati saranno pagati, dopo sei mesi di blocco. Nello stesso periodo, Dbeiba ha elargito ai capi delle milizie che controllano Tripoli ingaggi per milioni di dollari, per la protezione della sua sede di governo.

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