Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

08 luglio 2022.

Rassegna anno III/n. 188

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134 giorni di guerra. Oggi a Bali, in Indonesia, il G20 con la presenza della Russia. Un braccio di ferro di retorica tra Lavrov e i ministri degli esteri USA ed europei. Nessun contatto diretto. La guerra continua a mietere vittime. Contrattacco ucraino a Shakhtarsk , nel Donetsk occupato dai russi.

Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir, da 97 giorni in sciopero della fame nelle carceri di Al-Sissi.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Oggi digiuna: Gabriella D’Agostini.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

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Titoli

Yemen: La marina di Londra ferma una nave con missili iraniani per gli Houthi.

Migranti: Salvati 114 sulle coste di Sabratha, in Libia.

Palestina Occupata/Israele: Trattative per scambio di prigionieri tra Tel Aviv e Hamas.

Libano: Va avanti il programma di rimpatrio dei profughi siriani.

Siria: L’esercito turco continua la repressione nelle zone curdo-siriane occupate.

Le notizie

Yemen

Una nave militare britannica ha sequestrato una nave che trasportava armi moderne agli Houthi. Tra il materiale sequestrato missili terra-aria moderni capaci di minacciare i caccia sauditi che dominano lo spazio aereo yemenita. L’annuncio di Londra non è stato né confermato, né smentito da Teheran. La notizia viene pubblicata in una fase delicata di scontro tra i due paesi su presunte azioni di spionaggio e arresti di cittadini britannici in Iran, tra i quali un diplomatico, con l’accusa di raccolta informazioni sugli esperimenti di lancio di missili balistici.

La situazione in Yemen è drammatica, perché malgrado la tregua sia in vigore dal 2 aprile, scontri e violazioni sono all’ordine del giorno. Situazione militare pericolosa che si aggiunge alla crisi umanitaria che colpisce la popolazione. Uno dei punti controversi degli accordi di tregua è la libera circolazione da e per la città di Taez, assediata dagli Houthi. Per garantire il libero passaggio dei civili, gli Houthi chiedono la resa dei soldati governativi ancora presenti per la difesa della città. Questo nuovo contenzioso rischia di impedire il rinnovo della tregua il prossimo 2 agosto.

Migranti

La Marina libica ha salvato al largo di Sabratha 114 migranti su due gommoni con i motori in avaria. Sarebbero partiti dalle coste libiche martedì notte e subito dopo i motori si sono bloccati lasciando le persone a bordo in balia delle onde. Secondo i sopravvissuti, non ci sono persone disperse. In mancanza di corridoi legali per raggiungere i paesi europei, la tratta degli esseri umani rimarrà un business redditizio per le bande di criminali, protette dalle milizie che padroneggiano nelle città libiche della costa occidentale. L’atteggiamento politico dei vertici dell’UE è marcatamente discriminatorio: per i profughi ucraini giustamente sono state aperte le braccia per accoglierli, per quelli del sud del mondo sono stati eretti muri.

Palestina Occupata/Israele

Il ministro della difesa israeliano, Gantz, ha affermato che il governo sta lavorando per lo scambi di prigionieri di guerra israeliani con detenuti palestinesi. La decisione del governo di Tel Aviv avviene in seguito alle dichiarazioni del portavoce di Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas, che le condizioni di salute di uno dei 4 prigionieri nelle loro mani stanno deteriorando. Su un canale Telegram sono state postate le foto della carta d’identità e un video che lo ritrae su un letto medico, con sul viso una mascherina. Anche lo scorso anno, si sono avute trattative indirette tra Israele e Hamas, con la mediazione egiziana, per lo scambio di prigionieri, ma non è stato raggiunto un accordo sul numero dei detenuti da rilasciare in cambio dei 4 israeliani, due soldati catturati durante l’invasione israeliana di Gaza del 2014, e due civili che si ritiene siano agenti speciali penetrati a Gaza senza permessi per compiere azioni di spionaggio o sabotaggio.

Libano

Il governo libanese intende andare avanti con il suo piano di rimpatriare i profughi siriani nelle zone sotto il controllo di Damasco. Contatti bilaterali tra i due paesi sono in corso, e secondo il ministro dell’emigrazione libanese, 15 mila siriani saranno a breve rimandati in Siria. È una violazione degli accordi internazionali, ma il governo libanese motiva le sue decisioni con la crisi economica che attraversa il Libano e l’impossibilità di gestire la permanenza di un milione e mezzo di siriani in un paese di appena 6 milioni di abitanti, senza aiuti internazionali. Due mesi fa, il governo libanese ha chiesto 3 miliardi di dollari in aiuti per poter far fronte all’assistenza ai profughi siriani. Ne sono arrivati, in donazioni dai paesi arabi del Golfo, meno di un sesto. In Siria, i profughi di età tra 18 e 50 anni, appena tornano vengono mandati al fronte per compiere il servizio militare e chi si rifiuta finisce in carcere.

Siria

Le truppe turche, in preparazione dell’attacco contro la regione ad est dell’Eufrate, nel nord della Siria, continuano la repressione della popolazione nelle città a maggioranza curda. Ad Afrin sono stati arrestati 5 civili, 2 uomini e tre donne, con l’accusa di collaborazione con le Forze Democratiche siriane, che amministravano la città prima della sua occupazione da parte degli invasori turchi.

Approfondimento

Il Premio Internazionale Hans Litten 2022 va all’avvocata Simonetta Criscì, difensora dei diritti umani.

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1 commento

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