Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 269

Per informazioni e contatti, manda un messaggio: anbamedaps@gmail.com

Per ascoltare l’audio:                                                         

Le vignette sono QUI

Sono passati sette mesi e 6 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi sabato 1° ottobre digiuna di nuovo Francesco Giordano.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Sostieni Anbamed

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 agosto ci dice che sono state raccolte 320 € (- 150 € rispetto al mese precedente). Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

I titoli

Afghanistan: Almeno 50 studentesse morte nell’attentato contro il centro di formazione a Kabul.

Somalia: Ucciso con una mina il capo della polizia di Mogadiscio.

Palestina occupata: A Betlemme, i funerali del bambino Rayyan attaccati dai soldati di occupazione.

Iran: Il cantante Shervin arrestato per una canzone dedicata a Mahsa.

Kuwait: Nel nuovo Parlamento entrano due donne e prevale l’opposizione alla famiglia reale.

Libia: Unità navali britanniche e turche nel porto di Tripoli.

Arabia Saudita: Dopo la visita di Scholz, Berlino esporta armi a Riad.

Le notizie

Afghanistan

L’attacco terroristico di ieri a Kabul ha ucciso 50 persone in maggioranza donne e ha causato il ferimento di almeno altre 100. Un attentatore suicida ha sparato contro le guardie del centro di formazione e poi si è fatto esplodere in mezzo alle studentesse che stavano svolgendo un esame. L’attacco è avvenuto in un quartiere abitato da una maggioranza di Hazara, una comunità sciita che è stata spesso obiettivo degli attacchi dei jihadisti dell’Isis. Le immagini postate sui social mostrano lo strazio di una carneficina: corpi dilaniati e una struttura squarciata fino al tetto. Nell’ospedale dell’ONG italiana Emergency sono state ricoverate decine di donne ferite, che non è stato possibile salvarle tutte. In una lettera ad Anbamed, l’ONG italiana scrive: “Le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, e per la maggior parte sono ragazze che si trovavano in aula per sostenere un esame. Una di loro è arrivata già deceduta, un’altra è morta dopo l’ammissione. 

Solo negli ultimi due mesi abbiamo gestito nel nostro Centro 12 mass casualty, ovvero procedure di interventi di urgenza straordinaria in seguito ad esplosioni e attentati”. Da quando i talban hanno conquistato il potere in Afghanstan, nell’agosto di un anno fa, si sono intensificati gli attentati terroristici di Daiesh-Khorasan, l’ala più intransigente del jihadismo afghano.    

Somalia

Il capo della polizia di Mogadiscio, Farhan Farrouli, è rimasto ucciso insieme a due guardie del corpo, durante un attentato avvenuto a 40 km a ovest della capitale. La sua auto è saltata su una mina nascosta nel ciglio della strada. Farrouli era diretto ad ispezionare una zona che è stata strappata al conrollo del movimento qaedista Shabab. Lo scontro tra l’esercito e le milizie tribali da una parte e i jihadisti hanno visto un’escalation dopo l’elezione del nuovo presidente, Hassan Sheikh.

Palestina occupata

Si sono svolte ieri i funerali del bambino Rayyan, 7 anni, morto durante un inseguimento dei soldati israeliani. In tutta la Cisgiordania si sono avuti scontri tra i giovani palestinesi che lanciavano le pietre e i soldati di Tel Aviv armati di mitra. Secondo i apporti della mezzaluna rossa sono un centinaio i feriti di arma da fuoco. L’esercito di occupazione sta presidiando il villaggio di Rayyan terrorizzando la popolazione. L’ANP ha riferito che sono stati arrestati soltanto a Betlemme 10 persone. Gli scontri più duri si sono avuti a Nablus, dove i lanciatori di pietre hanno avuto la meglio sulle ronde di soldati israeliani barricati all’interno dei loro mezzi corazzati.

Iran

Le manifestazioni proseguono ma in una forma più attenuata a causa della dura repressione messa in campo dal potere degli ayatollah. Le vittime confermate dalle fonti ufficiali governative sono fino a ieri 71 morti e 1200 gli arrestati, ma le cifre fornite dall’opposizione all’estero son molto di più. Durante i sermoni per la preghiera collettiva del venerdì, gli imam hanno attaccato i manifestanti definendoli traditori ed hanno chiesto per loro una dura punizione. L’imam Khaminei non si è ancora espresso sulla situazione e sono apparse voci su una sua malattia grave, che impedisce un suo messaggio i video. Le ultime vittime della repressione sono due ragazze che hanno postato una foto che le ritrae in un locale pubblico mentre bevevano un caffè con i capelli scoperti. Un altro caso eclatante è quello di Shervin, un giovane cantante arrestato perché aveva postato sui social l’ultima sua produzione artistica dedicata a Mahsa, una poesia composta dagli slogan di piazza. (Nell’approfondimento qui sotto trovate la traduzione del testo, a cura di un collaboratore di Anbamed e il link per ascoltarla).   

Kuwait

I risultati delle elezioni di giovedì hanno segnato un arretramento del numero dei deputati vicini alla famiglia reale. Ritornano sui seggi dei deputati due donne (su un totale di 50), che nella precedente legislatura erano completamente assenti. Formalmente gli eletti non sono espressioni di liste di partito, ma candidati individuali votati col sistema maggioritario. Almeno 30 eletti sono di orientamento islamista o in rappresentanza della minoranza sciita. Al prossimo presidente della camera e al futuro capo del governo ci vorranno molta cautela e capacità di mediazione per garantire l’equilibrio politico nel paese. L’unica monarchia costituzionale nel Golfo ha un Parlamento a sovranità limitata: se sfiducia il governo, viene sciolto e indette elezioni anticipate. In 10 anni ci sono state 6 votazioni.

Libia

Una nave militare britannica, “Albion HMS” ha visitato il porto di Tripoli e su questa nave militare sono saliti il presidente del Consiglio presidenziale, Menfi (Capo di Stato maggiore delle Forze Armate), il governatore della banca centrale libica, Kebir (?) e la ministra degli esteri, Mangoush. Una visita inconsueta che ha lasciato dietro di sé una scia di polemiche. Ad ogni caso è un chiaro sostegno di Londra al governo Dbaiba.

(In questo link le foto). In contemporanea si sono svolte al largo di Tripoli manovre militari marittime turche-libiche, con la partecipazione della fregata turca TGC Gaziantep: Vedi in inglese l’agenzia Andalu). In questo contesto sembra che l’Italia sia rimasta indietro. I media di Tripoli segnalano che paradossalmente le motovedette libiche che hanno partecipato alle manovre con le unità navali turche sono state fornite dall’Italia. 

Arabia Saudita

Il governo tedesco ha approvato le esportazioni di armi a Riad, interrompendo l’embargo deciso nel 2018, a causa del ruolo saudita nella guerra in Yemen. Lo ha comunicato il ministro dell’economia al Parlamento di Berlino. La vendita di armi è il risultato della visita del cancelliere Olaf Scholz, lo scorso sabato nel regno. L’Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di petrolio, ha assunto un ruolo ulteriormente importante nel garantire fonti di energia per i paesi europei, dopo le sanzioni contro la Russia e lo stop di Mosca alle esportazioni di gas e petrolio. Uno dopo l’altro i capi di Stato occidentali si sono prostrati alla corte di Mohammed Bin Salman: prima di Scholz, Biden e Macron.

====================================================================

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Anche un piccolo contributo per noi significa molto. Torna presto a leggerci ed ascoltarci.

====================================================================

Approfondimento

Sollevato il velodi Mahsa. La società iraniana sfida la morale repressiva. di Marina Forti

Questo è il testo della canzone di Shervin – Baraye

Il cantautore è stato arrestato dopo che la canzone è diventata virale in pochi giorni dalla sua pubblicazione sui social. (ascolta)

Per ballare liberamente nelle strade

Per la paura dei baci proibiti

Per mia sorella, tua sorella, nostre sorelle

Per cambiare le menti marce.

Per la vergogna della povertà

Per il rimpianto di una vita normale

Per il lavoro minorile e il sogno infranto (dei ragazzi)

Per questa economia pianificata centralizzata.


Per quest’aria inquinata

Per via Valiasr e i suoi alberi impolverati

Per i ghepardi asiatici in via di estinzione

Per i cani innocenti proibiti.

Per le lacrime incessanti

Per aver ripetuto questa scena

Per un volto pieno di sorriso

Per gli studenti e il loro futuro.


Per questo paradiso forzato

Per le élite imprigionate

Per i bambini afgani

Per tutti questi “per” unici.

Per tutti questi slogan forzati senza senso

Per i detriti di edifici fragili

Per sentirsi a proprio agio

Per una luce dopo la lunga oscurità.

Per antidepressivi e insonnia

Per “uomo, patria, prosperità”

Per le ragazze che avrebbero voluto essere maschi

Per “donna, vita, libertà”.

Alla libertà

Alla libertà

Alla libertà

1 commento

  1. […] ascoltare l’audio: clicca qui                            […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *