Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

24 dicembre 2022.

Rassegna anno III/n. 353

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I titoli:

Curdi: Tre morti e tre feriti in un attacco contro il centro culturale curdo di Parigi. La polizia segue la pista razzismo, mentre il Consiglio nazionale curdo accusa Ankara.

Pakistan: Un attentato all’autobomba dei taliban uccide un ufficiale nella capitale Islamabad.

Palestina Occupata: Macabra occupazione dei corpi. Si sono tenuti soltanto ieri i funerali di una ragazza uccisa dagli israeliani ad aprile.

Turchia: La dottoressa Fincanci è ancora sotto arresto preventivo. La secondo udienza giovedì prossimo.

Iraq-Kuwait: Di nuovo tensione tra Kuwait e Iraq per i confini marittimi.

Afghanistan: Ancora manifestazioni di donne contro il divieto di frequentare l’università. Aresti e minacce.

Egitto: Ulteriori restrizioni a prelevare valuta estera per stroncare il mercato nero.

Algeria: L’Algeria disposta a fornire l’Europa di energia elettrica, ma non gradisce il tetto europeo al prezzo del gas.

Le notizie

Curdi

Sparatoria nel centro di Parigi contro il centro culturale curdo. Un uomo ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre tre. Nel successivo scontro con la polizia anche l’aggressore è rimasto ferito ed è ricoverato in ospedale piantonato dagli agenti. Il ministro dell’interno francese ha affermato che l’aggressore ha agito per colpire gli stranieri. Era stato rilasciato 11 giorni fa dopo una precedente aggressione contro migranti. Anche la procura segue la stessa pista. Dopo l’attacco, la comunità curda del quartiere è scesa in piazza per esprimere la propria rabbia per il vile attentato che non può essere derubricato ad un’azione razzista.

Infatti il Consiglio nazionale del Kurdistan (KNK) ha diramato un comunicato che accusa esplicitamente la Turchia di essere il mandante di questo crimine. Vi si legge: “Il procuratore capo ha già annunciato che si è trattato di un attacco razzista, ma non lo accettiamo. Anche se questo potrebbe essere il caso, non abbiamo dubbi che sia stato diretto dalla Turchia”.

Pakistan

Un ufficiale della polizia è stato ucciso ed altri feriti in un attacco con un’autobomba ad un posto di blocco nella capitale Islamabad. È stato rivendicato dal movimento Taliban pachistano. È il secondo attacco in meno di una settimana. Nell’auto c’erano due attentatori suicidi, un uomo ed una donna, che non si sono fermati all’alt degli agenti. Dopo l’inseguimento, si sono fatti esplodere proprio contro un altro posto di blocco. Secondo la polizia, gli attentatori avevano un obbiettivo “molto importante” da colpire e sono falliti nel compierlo.

Palestina Occupata

Si sono svolti nella città di Al-Khlil i funerali dell’attivista Maha Zaatary, 24 anni, assassinata dai soldati israeliani lo scorso aprile a Gerusalemme. Il suo corpo è stato tenuto in ostaggio dall’esercito israeliano che lo ha consegnato ai familiari soltanto ieri, dopo il ricorso dell’ANP agli organismi internazionali.

Sono oltre 180 i corpi di palestinesi conservati dall’esercito e non consegnati alle famiglie, oltre ad una cinquantina di uccisi sepolti nel cimitero dei senza nome, malgrado che le autorità di Tel Aviv conoscano bene l’identità delle vittime. Un’angheria gratuita di un potere coloniale senza freni e con l’impunità in tasca, perché è figlio del colonialismo europeo.

Turchia

La dottoressa turca Sebnem Korur Fincanci, presidente del più importante sindacato dei medici oltre ad essere un’esperta internazionale di medicina legale, è stata tenuta ancora in prigione dopo l’udienza di ieri venerdì a Istanbul. La donna rimarrà in carcere preventivo fino alla prossima udienza giovedì. La colpa della dottoressa è quella di aver avanzato la domanda di un’inchiesta autonoma sull’uso da parte dell’esercito turco di armi chimiche contro i villaggi curdi nel nord dell’Iraq. Fincanci è stata arrestata il 26 ottobre in seguito ad un’intervista televisiva. È accusata dalle autorità turche di diffusione di notizie false atte a turbare la quiete pubblica e sostegno al terrorismo. Al giudice durante l’udienza di ieri ha detto: “Sostengo la necessità di un’inchiesta indipendente sulle notizie pubblicate dalla stampa e che riguardano l’uso di armi vietate internazionalmente.  In quanto difensora dei diritti umani, mi assumo la responsabilità di difendere la libertà d’espressione e il diritto del pubblico ad accedere alle informazioni”. Per saperne di più: Rapporto sulle armichimiche turche e QUI

Iraq-Kuwait

Scopia di nuovo la questione dei confini marittimi tra Iraq e Kuwait. Il premier del Kuwait ha risollevato la questione durante il suo intervento al vertice regionale con il presidente Macron, tenuto nei giorni scorsi sul Mar Morto, in Giordania. L’eredità avvelenata del colonialismo britannico è stata quella di privare l’Iraq di uno sbocco al mare e limitare il suo accesso a Shatt El-Arab, il delta del fiume. I confini marittimi tra i due paesi sono stati decisi dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU nel 1993 e la cartografia è stata effettuata dai tecnici internazionali nel 2013, ma è rimasto un piccolo tratta che dovrebbe essere completato nelle trattative bilaterali. Kuwait e Baghdad si accusano a vicenda di operare unilateralmente.

Afghanistan

Altre manifestazioni delle donne afghane, anche ieri, per protestare contro il divieto di accesso all’università. Sono avvenute a Kabul, Takhar (confine con il Tagikistan) e Nangarhar (al confine con il Pakistan). Le attiviste ed i giornalisti che seguivano gli eventi sono stati bastonati, maltrattati e condotti in commissariato. Un gruppo di donne è riuscito a postare sui social la risposta del miliziano alla domanda “Dove ci state portando?”: “Se non state zitte, vi ucciso all’istante”.   

Dopo le dure reazioni internazionali del segretario dell’ONU e delle organizzazioni per i diritti umani, sembra che all’interno del governo taliban serpeggia il pensiero di una marcia indietro. Il ministro dell’Interno, Haqqani, e quello della difesa, Mujahid, si sono recati a Qandahar per un consulto con il capo mollah Akhunzadeh.

Egitto

La banca centrale ha impresso un’altra stretta al cambio della valuta egiziana in dollari, limitandola al solo servizio per i viaggiatori all’estero e riducendo il ritiro all’estero con le carte di credito a soli 100 dollari al mese e soltanto per coloro che si trovano effettivamente all’estero. L’eufemismo di “mercato parallelo” è tornato ad essere quello che è realmente: “mercato nero”. Le riserve in valuta estera si sono drasticamente ridotte a un record negativo negli ultimi 30 anni. Oltre al debito estero e il disavanzo della bilancia commerciale, il buco nelle riserve di valute estere è provocato, per una buona quota, dal contrabbando della cosiddetta valuta pregiata.  

Algeria

Il presidente algerino, Tabboune, ha illustrato in una conferenza stampa ad Algeri che il suo paese è disponibile ad esportare in Europa la produzione di elettricità eccedente. “Stiamo costruendo un cavo sottomarino di 220 km che collegherà Algeria e Italia”. Il presidente algerino ha anche confermato che la produzione di gas algerino sarà raddoppiata rispetto al 2022, che è stata di 56 miliardi di m3 annuali. Raggiungerà i 100 miliardi di m3, ma non ha definito entro quando.

L’Algeria è contraria alla decisione europea di fissare un tetto al prezzo del gas:“è facile parlare di economia liberale e libero mercato, ma quando si è alle strette si cambia le carte in tavola”.  

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi e 29 giorni di guerra russa in Ucraina.

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