Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

05 marzo 2023.

Rassegna anno IV/n. 063

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Per ascoltare l’audio:

Sostenete Anbamed. Le donazioni del mese di febbraio sono state 280 € (- 620€ rispetto al mese di gennaio).

Tutte le indicazioni per sostenerci si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).

I titoli:

Palestina Occupata/Israele: Un colono israeliano ferito da una pallottola ad est di El-Khalil.

Israele: Manifestazioni in 95 città contro il piano Netanyahu per sottoporre la magistratura al controllo dell’esecutivo. Solidarietà con i palestinesi di Hawara.

Tunisia: Iniziato il rimpatrio volontario dei migranti, dopo la diffusione di atti di razzismo. Grandi manifestazioni sindacali e dell’opposizione.

Turchia: L’opposizione si divide. Il partito curdo HDP si appella per l’unità. Domani verrà annunciato il nome dello sfidante di Erdogan.

Iran: Cresce la paura per il misterioso fenomeno di avvelenamento delle bambine. La polizia carica i genitori che protestano.

Iraq: Un ex ministro e alti funzionari del precedente governo accusati per la “rapina del secolo” di 2,5 miliardi di dollari.

Le notizie

Palestina Occupata

Un colono israeliano di 65 anni è stato ferito da un colpo di arma di fuoco in una località ad est di El-Khalil (Hebron). È stato trasportato d’urgenza in ospedale. L’esercito di occupazione ha avviato le procedure di rastrellamento per catturare i responsabili, che sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

Continuano le condanne internazionali del pogrom di Hawara, di domenica scorsa, quando i coloni spalleggiati dai soldati, hanno incendiato una gran parte del villaggio e centinaia di auto. Un comunicato di sei paesi europei, tra i quali l’Italia, hanno chiesto al governo Netanyahu di fermare i progetti di colonizzazione e di abbassare il livello della tensione.

L’ambasciatore di Washington in Israele ha condannato le dichiarazioni del ministro delle finanze di Tel Aviv “per la cancellazione di Hawara dalla faccia della terra”.

Israele

Per la nona settimana di seguito, gli israeliani sono scesi in piazza contro il piano di Netanyahu di sottoporre la magistratura al controllo dell’esecutivo. Decine di migliaia di persone si sono radunate nelle piazze in 95 località, comprese Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa, per dire no al piano “che minaccia la democrazia”. Negli striscioni innalzati si esprime anche una netta condanna dell’incendio di Hawara: “Oggi Hawara, domani Israele”, in riferimento al pericolo di autoritarismo che rischia di distruggere la democrazia israeliana. Un cartellone: “Un popolo che opprime un altro, non potrà mai essere libero”. La protesta contro le misure del governo Netanyahu cresce di giorno in giorno e quella di ieri ha assunto anche un aspetto non indifferente di solidarietà con i palestinesi di Hawara e di un’azione per la pace tra i due popoli. In nessun altro paese del Medio Oriente ci sono state manifestazioni popolari di questa portata contro il pogrom di Hawara, come queste israeliane.   

Tunisia

300 migranti sono stati rimpatriati ieri su due aerei verso il Mali e la Costa d’Avorio. È il secondo rimpatrio volontario di migranti dopo le violenze subite sulla base delle dichiarazioni del presidente Saied, considerate da molte organizzazioni della società civile come razziste e fomentatrici di odio. “Bisogna prendere provvedimenti urgenti per mettere fine alla migrazione dai paesi subsahariani, perché porta criminalità ed è il risultato di un complotto per la sostituzione etnica”, aveva detto il presidente tunisino. La stragrande maggioranza della popolazione tunisina si è opposta a questo discorso, ma episodi di violenza contro i migranti si sono registrati, a partire dalle restrizioni sui contratti di lavoro e di affitto. Centinaia di migranti hanno vissuto momenti di terrore a causa di violenze subite.

La Tunisia è scossa anche dalla crisi economica e dall’emergenza politica. Ieri si è tenuta la grande manifestazione del sindacato UGTT. Decine di migliaia di lavoratori hanno sfilato dalla sede del sindacato fino al centro della città, chiedendo al governo di aprire tavoli di negoziati sulle sfide economiche che la popolazione sta affrontando. Oggi si terrà la manifestazione del Fronte di Salvezza in opposizione alle misure repressive del regime. Manifestazione che è stata vietata dal governatore della capitale, ma l’opposizione è decisa a tenerla lo stesso e si prevede che la polizia la bloccherà con la forza.    

Turchia

Dopo l’uscita del partito di centrodestra Ily dal tavolo dell’opposizione, per contrasti sul nome del candidato, il Partito democratico dei popoli (HDP) ha invitato l’opposizione a unire i propri sforzi per “sconfiggere il regime oppressivo e lavorare insieme per la democrazia, la giustizia e la libertà”. Domani la coalizione dell’opposizione annuncerà il nome del suo candidato, che dovrebbe essere Kemal Kilicdaroglu, leader della principale forza di opposizione, il Partito popolare repubblicano (Chp). Se i cinque partiti dell’opposizione formeranno una coalizione con il partito che rappresenta le istanze curde, l’HDP, crescerà la probabilità di vittoria sul candidato dei due partiti di governo, l’islamista e il nazionalista di destra, Erdogan. Le elezioni presidenziali e politiche si terranno il 14 maggio.

Iran

Il fenomeno dell’avvelenamento si allarga ulteriormente. Circa 60 sono le scuole colpite in una trentina di città diverse. Nella sola giornata di ieri sono state 37 le scuole colpite. Il regime non sa spiegare il fenomeno e si limita a reprimere le manifestazioni dei genitori che chiedono protezione e inchieste serie per arrestare i responsabili.

Sul nucleare iraniano si registrano due tendenze: da una parte una mobilitazione militare di USA e Israele, che minacciano l’uso della forza contro Teheran e dall’altra il tentativo del direttore dell’AIEA, Grossi, di raggiungere un accordo di maggiore collaborazione con Teheran. Nella visita di Grossi in Iran, ieri, il direttore si è incontrato con il presidente Raissi, che ha ribadito il carattere non militare del nucleare iraniano e ha offerto la massima collaborazione se l’ente internazionale “assumesse un atteggiamento neutrale e professionale e non andasse dietro la propaganda politica dei nemici del popolo iraniano”. Nel comunicato dell’Aiea si parla di disponibilità di Teheran ad aggiuntivi controlli sugli impianti nucleari di Teheran. L’allarme in ambienti internazionali è nato dopo la diffusione di un rapporto segreto che rivela la presenza di tracce di uranio arricchito al 87,3% molto vicino alla percentuale per la costruzione di una bomba atomica. Anche se la quantità è esigua, l’Iran ha la tecnologia per dotarsi di armi nucleari. Il Pentagono non ha tardato a annunciare che ci sono soltanto 12 giorni per fermare la costruzione di una bomba atomica iraniana. Si rischia in Medio Oriente un’altra criminale invasione USA, come quelle contro l’Afghanistan e l’Iraq.     

Iraq

La magistratura irachena ha emesso avvisi di arresto e sequestrato i patrimoni di 4 ex alti funzionari e politici del precedente governo, per quella che mediaticamente viene chiamata il “furto del secolo”. 2,5 miliardi di dollari sono volatilizzati dal fondo delle imposte. Le casse del fisco sono state alleggerite con un meccanismo che richiedeva la complicità di persone in posizione di comando. Tra il settembre 2021 e l’agosto 2022, sono stati emessi 247 assegni del fondo tributario a favore di 5 società. Il valore degli assegni è stato poi ritirato in contanti ed i responsabili sono fuggiti all’estero. Tra i ricercati ci sarebbe l’ex ministro delle finanze, il segretario particolare de primo ministro Al-Kadhimi, il direttore del suo ufficio e un consigliere.  

Notizie dal mondo

È passato un anno e 9 giorni dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.

Annunci

AssoPacePalestina ha invitato in Italia una delegazione degli attivisti di Masafer Yatta, l’area minacciata di sgombero per far posto ai coloni, nei pressi di El-Khalil (Hebron). Le iniziative si terrano dal 12 al 22 marzo 2023. (Qui il sito)

Sostenete Anbamed

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sul conto corrente di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltator

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

Approfondimenti:

[Finestra sulle Rive Arabe- n° 10] Giufà: Un ponte di storie tra le culture del Mediterraneo

di Alessandra Amorello:

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio: clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *