Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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04 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 154 (1041)

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 I Titoli:

Egitto-Israele: Una sparatoria ad un valico di confine. Morti 3 soldati israeliani e un polizotto palestinese.

Sudan: La guerra dei due generali entra nell’ottava settimana. Occupato il museo nazionale archeologico.

Palestina Occupata: 212 palestinesi uccisi da soldati e coloni israeliani, nel 2023.

Siria-Iraq: Consegnati al governo di Baghdad 50 jihadisti.

Iran-Arabia Saudita: Collaborazione per la sicurezza del Golfo,

Le notizie:

Egitto-Israele

Un grave e misterioso incidente al valico di El-Oga in Sinai. 3 soldati israeliani, una donna e due uomini, e un poliziotto egiziano sono rimasti uccisi. Le versioni delle due parti sulle sparatorie e sulle dinamiche di svolgimento sono state carenti, contradditorie e non coincidenti.

Il comunicato dell’esercito del Cairo parla di un inseguimento di un gruppo di trafficanti di droga compiuto da un poliziotto egiziano finito con una sparatoria durante la quale sono morti il poliziotto egiziano, 3 soldati israeliani e feriti altri due.

L’esercito di Tel Aviv ha fornito le informazioni col contagocce e le diverse versioni fornite contengono non pochi elementi contraddittori e non chiari. Alle tre del mattino sarebbe avvenuto un tentativo di contrabbando durante il quale sono state sequestrate droghe per il valore di 400 mila dollari. Vicino alla rete di separazione è stata trovata un’alta scala usata per scavalcare la recinzione. Solo in un secondo momento sono stati trovati i corpi di due soldati uccisi da colpi di arma da fuoco. Con loro sono state trovate anche le loro armi. Sono state fatte affluire sul posto truppe speciali e la ricognizione è stata compiuta con elicotteri e droni. È stato individuato l’attaccante armato con l’uniforme della polizia egiziana. La sparatoria ingaggiata è finita con la morte di un altro ufficiale israeliano e il ferimento di altri due oltre alla morte del poliziotto egiziano.

La prima versione israeliana parla di operazione antidroga, la seconda di azione terroristica e infine è stato smussato il tenore dei comunicati e si è parlato di un incidente. Le dichiarazioni politiche israeliane sono state improntate alla prudenza ed a sottolineare la completa collaborazione con il Cairo. I due ministri della difesa sono sentiti telefonicamente e concordato di condurre insieme l’inchiesta.

Nella penisola del Sinai, secondo gli accordi di Camp David, l’esercito egiziano ha una presenza limitata e la sicurezza è affidata principalmente alla polizia. Questo ha fatto della regione uno spazio aperto al traffico di esseri umani e di droga e soprattutto alla fioritura di cellule jihadiste affiliate ad Al-Qaeda prima ed a Daiesh poi.

Sudan

La guerra tra i due generali è entrata nell’ottava settimana e non accenna a nessuna prospettiva di soluzione negoziale. I combattimenti nelle tre città satelliti che formano la capitale Khaftoum si sono intensificati in seguito alla rottura delle trattative di Gedda, in Arabia Saudita. Secondo diverse fonti, le milizie del generale Hamdati, denominate forze di pronto intervento, sono entrate nel museo nazionale e lo hanno occupato come sede militare per proteggersi dai bombardamenti aerei. In un video, i miliziani hanno ammesso il loro ingresso nel museo e hanno mostrato la presenza degli armati in mezzo alle mummie ed ai tesori archeologici. Si teme che questo materiale storico faccia la fine della bibloteca universitaria nazionale che a metà maggio era stata occupata dalle milizie e defraudata da manoscritti rari e poi data alla fiamme, facendo sparire una delle più importanti fonti della memoria storica della cultura sudanese.

Il comitato dei medici sudanesi ha affermato in un comunicato che il sistema sanitario nella città di Al-Giuneina, capoluogo del Darfur occidentale, è completamente crollato. La città è dominata dalle milizie che dai tetti delle abitazioni sparano contro che tenta di lasciare la città. Nei posti di blocco, i civili vengono spogliati dei loro averi.

Il numero delle vittime civili di questa guerra ha superato 1800, tra i quali 180 sepolte senza identificazione. Non si conosce il numero delle vittime tra i militari.

Palestina Occupata

Secondo un rapporto dell’ONU (QUI), l’esercito israeliano ed i coloni armati hanno ucciso 212 palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme est, dall’inizio del 2023 e fino alla fine maggio. Questa cifra rappresenta il doppio del numero delle vittime palestinesi nello stesso periodo del 2022. Il rapporto dell’OCHA sulla protezione dei civili parla di 4296 feriti.

Le aggressioni sono quotidiane e continuano senza freni. A Beit Ummar, a nord di Al-Khalil, i soldati hanno sparato contro le finestre e poi fatto irruzione nella casa di una famiglia nota per i suoi sentimenti e impegno militante contro l’occupazione. Sono stati picchiati i due figli di 23 e 33 anni e poi sono stati condotti in arresto.

A Gerusalemme, nel quartiere di Sheikh Jarrah, i coloni estremisti hanno compiuto una punizione collettiva sparando pallottole da guerra contro le case degli abitanti palestinesi ed attaccando le persone, compresi i bambini, con gas al peperoncino. Erano accompagnati e protetti dalle forze di occupazione militare.  

Siria-Iraq

Le forze democratiche siriane a guida curda hanno consegnato all’Iraq 50 miliziani jihadisti che erano imprigionati nei campi di detenzione della provincia di Hasaka. Insieme a loro sono state rimpatriate 168 famiglie di miliziani. Secondo un ufficiale iracheno delle forze di sicurezza, i 50 daieshisti saranno interrogati e processati, mentre i famigliari saranno sottoposti ad un programma di riabilitazione e poi verranno restituiti alle loro città di origine.

Nel solo campo di El-Hol sono ammassati, con precarie condizioni di sorveglianza, oltre 50 mila persone, di 60 nazionalità straniere.

Iran-Arabia Saudita

Un portavoce del governo di Teheran ha annunciato che Iran e Arabia Saudita costituiranno una forza congiunta della marina, per la sorveglianza di sicurezza nel Golfo. Questa alleanza inconsueta coinvolgerà anche altre marine della regione, comprese quelle di India e Pakistan. Iran ha già con Oman un accordo per la sicurezza nello stretto di Hormuz, valico di frontiera tra i due paesi. Estendere questo rapporto di collaborazione anche ad altri paesi della regione è il frutto del disgelo tra Riad e Teheran. I due paesi stanno ripristinando i rapporti diplomatici, interrotti nel 2016.

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Si allarga il divario tra Washington e Pechino dopo il diniego della Cina all’incontro tra i due rispettivi ministri della difesa.

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