Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly. Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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06 agosto 2023

Rassegna anno IV/n. 217 (1104)

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I Titoli:

Israele/Palestina Occupata: Un agente israeliano colpito a morte a Tel Aviv. Ucciso anche l’aggressore palestinese proveniente da Jenin.

Siria: Raid aereo russo uccide tre persone della stessa famiglia, seppelliti sotto le macerie della loro casa.

Migranti: Appelli disperati di migranti abbandonati da settimane in Tunisia e Grecia.

Pakistan: Arrestato l’ex premier Oumran Khan, dopo la condanna a tre anni di reclusione e 5 anni di provazione dei diritti politici.  

Tunisia: Il sindacato UGTT invita il nuovo governo ad aprire un tavolo di dialogo con tutte le componenti della società, per superare la crisi.

Egitto: Una motovedetta affondata nel canale di Suez dopo uno scontro con una petroliera. Un marinaio egiziano morto e altri sei feriti.

Le Notizie:

Israele/Palestina Occupata

In un attacco palestinese con un’arma da fuoco, un agente israeliano è rimasto ucciso ed altre due persone ferite. Anche l’attentatore è stato a sua volta ucciso. Secondo la stampa israeliana, due agenti hanno fermato l’uomo per chiedere i documenti e la sua risposta è stata quella di estrarre una pistola e sparare. Secondo la polizia, l’attentatore è proveniente da un villaggio vicino a Jenin. Account palestinesi sui social affermano che aveva in tasca un foglio con scritto: “La vita sotto l’occupazione è un inferno. Sono qui per diventare un martire”. L’esercito israeliano di occupazione ha subito assediato la casa di famiglia ed ha inviato il genio militare per prendere le misure in vista di una prossima demolizione. È la continua politica di vendetta collettiva nei confronti delle famiglie palestinesi per le azioni dei figli. Una pratica discriminatoria, perché non avviene quando gli aggressori sono coloni israeliani.  

Siria

Un raid russo su Idlib ha causato la morte di 3 persone e il ferimento di altre decine. I morti sono tutti della stessa famiglia, padre, madre e un figlio piccolo. I loro corpi sono stati estratti da sotto le macerie della loro casa. Negli ultimi mesi si sono intensificati gli attacchi aerei russi sulla città sotto occupazione turca ed amministrata dalle milizie qaediste di Tahrir Sham. Nella provincia vivono 3 milioni di siriani, in maggioranza sfollati da altre zone siriane, in seguito alla sconfitta dell’opposizione armata. Dal 2020 vige una tregua firmata da russi e turchi, che in realtà non ha mai visto un giorno senza scontri, soprattutto con l’uso dell’artiglieria nelle zone del fronte di battaglia.

Migranti

Allarme per due situazioni di migranti abbandonati ai confini nell’est e nell’ovest del Mediterraneo.

Tra Tunisia e Libia ci sono centinaia di migranti subsahariani lasciati morire senza acqua e cibo in mezzo a zone impervie e sotto un sole cucente. Ieri hanno svolto una simbolica manifestazione davanti alle telecamere dei media, che sono stati ammessi a vistare i luoghi. Chiedono protezione internazionale dopo essere stati deportati in quella zona da Sfax. (Vedi il video, in arabo).

Un gruppo di rifugiati siriani sono confinati in una zona rurale dell’isola greca di Hellas. Un gruppo di osservazione di arabi in Europa (QUI) ha rilanciato sui social il loro appello alle autorità greche di ammettere la loro esistenza sul territorio nazionale. Avevano lasciato la Turchia su una barca lo scorso 14 luglio e la polizia greca li ha respinti indietro, ma le guardie costiere di Ankara li hanno rifiutati e sono approdati alla fine nell’isola di Hellas, ignorati da tutti. Nessuna assistenza e senza cibo; l’unico sostentamento per sopravvivere è l’acqua di un torrente e gli aiuti forniti dai volontari. Sui social hanno lanciato appelli per la loro ammissione sul territorio greco. “Qui rischiamo la morte per fame. Aiutateci!”. Nelle immagini si vede un uomo sdraiato a terra con la gamba rotta, fasciata con pezzi di legno e stracci di stoffa.

Pakistan

L’ex premier Oumran Khan è stato arrestato in seguito alla sua condanna a tre anni di reclusione e 5 anni di privazione dei diritti politici, per “aver venduto regali ricevuti durante il suo incarico governativo”. Khan è sottoposto, da quando è stato dimissionato, a 150 processi per vari motivi che vanno dalla corruzione alla diffamazione. Lui ed i suoi sostenitori affermano che sono processi politici istigati dal governo e dall’esercito. L’ufficio del presidente del consiglio, Sharif, ha dichiarato che l’arresto è stato compiuto ad opera della polizia del Punjab e non è responsabilità del governo centrale. Uno scaricabarile in vista delle manifestazioni di protesta che si prevedono imminenti. Il partito Insaf ha attaccato il giudice che ha emesso la sentenza definendolo addomesticato secondo un’agenda precedentemente preparata in altre stanze del potere. Il suo arresto avviene a pochi mesi dalla data delle elezioni politiche di ottobre, alle quali ora Khan non potrà candidarsi.

Tunisia

Una grande manifestazione sindacale dell’UGTT ieri a Sfax, in ricordo delle vittime della rivolta anticoloniale del 1947. Nel suo comizio, il segretario generale, Tboubi, ha rivolto un appello al neo primo ministro Ahmad Hashani di “aprire un dialogo con tutte le istanze sociali del paese, per superare la crisi”. In riferimento alla destituzione della precedente premier Najlaa Buden, il capo dei sindacalisti tunisini ha detto rivolto al presidente Saied: “non conta cambiare le persone al vertice del potere esecutivo, ma quello di inventare nuove strategie atte a mobilitare le forze sociali della Tunisia contro le difficoltà economiche e sociali”. Il debito estero della Tunisia rappresenta l’80% del Prodotto nazionale lordo e nelle casse dello Stato non c’è sufficiente riserva di valute estere per saldare le importazioni, con la conseguenza di scarsità dei prodotti alimentari nei mercati. Le condizioni capestro del FMI sono state rifiutate dal presidente Saied, che dal luglio 2021 detiene nelle proprie mani tutti i poteri, cancellando la vita politica democratica nel paese. 20 dirigenti politici di opposizione, giornalisti, imprenditori, avvocati e giudici sono in carcere dallo scorso febbraio, con l’accusa di “complotto contro la sicurezza dello Stato”, ma senza prove e senza processi.

Egitto

Un incidente navale nel canale di Suez ha provocato la morte di un marinaio egiziano e l’affondamento di una motovedetta. Sei marinai sono stati salvati e sono ricoverati in ospedale. Lo scontro è avvenuto tra la motovedetta dell’ente del canale ed una petroliera di Singapore che trasporta gas liquido verso gli Stati Uniti. La petroliera, che sembra non aver subito danni, è ferma a Port Said per il completamento delle indagini. I movimenti marittimi nel canale da sud verso nord si sono fermati per diverse ore, per riprendere poi regolarmente.  

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi e 12 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Colpita da un drone ucraino una petroliera russa nel Mar Nero. È iniziata la guerra dei porti. Mosca denuncia che un drone USA è stato allontanato dai caccia russi sul Mar Nero. In Niger è scaduto l’ultimatum ai golpisti. Minaccia di intervento dei paesi dell’ECOWAS.

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