Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 263 (1150)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Sei giovani palestinesi uccisi dai soldati israeliani in 24 ore di rastrellamenti.

Tunisia: Arresto per il segretario in pectore del partito di opposizione Ennahda.

Iran: Carcere fino a 10 anni per le donne che si vestono in pubblico in “modo non appropriato”.

Iraq-Kuwait: La designazione dei confini è di nuovo origine di tensione nel Golfo arabo-persico.

Egitto-Francia: Indignazione per l’arresto della giornalista francese che ha rivelato “le tresche” tra intelligence francesi e egiziani.

Marocco: Un piano di investimenti di 120 miliardi di dirham per la ricostruzione.

Siria: L’ONU usa per la prima volta, da luglio, il valico di Bab el-Hawa per fornire aiuti umanitari alla popolazione di Idlib.

Libia: Dopo l’alluvione, il terremoto. La popolazione di Tobruk impaurita ha lasciato le case e passato la notte all’aperto. Nessuna vittima o danni.

Le Notizie:

Palestina Occupata

Sei giovani palestinesi assassinati ieri in attacchi israeliani in Cisgiordania e Gaza. Le truppe di occupazione hanno compiuto ieri due operazioni di rastrellamenti nel campo di Aqabat-Jabr, vicino ad Ariha (Gerico) ed a Jenin. Nella prima operazione è stato ucciso un ragazzo colpito dalle pallottole durante il tentativo di bloccare l’avanzata dei soldati con il lancio di pietre. Secondo il ministero della sanità palestinese, il giovante è stato colpito alla testa ed è arrivato in ospedale già morto. A Jenin invece è stata una carneficina: 4 morti in un solo attacco. L’esercito di Tel Aviv ha usato in questa operazione droni kamikaze telecomandati. Secondo testimoni locali, i soldati non sono riusciti ad entrare nel campo profughi di Jenin e il primo gruppo di soldati era stato assediato dai lanciatori di pietre. L’esercito di occupazione ha mandato i rinforzi con carri armati. La resistenza armata ha distrutto due veicoli con bombe artigianali e compiuto incursioni con raffiche di mitra. I soldati hanno arrestato due persone, che sono state poi rilasciate, “per l’infondatezza dei sospetti nei loro confronti”, secondo lo stesso comunicato militare israeliano. Si è trattato di un’operazione per mostrare i muscoli.

A Gaza, i soldati hanno sparato contro i manifestanti palestinesi alla linea di demarcazione, uccidendo una persona e ferendo altre 20.

Tunisia

La procura di Tunisi ha emesso una sentenza di convalida dell’arresto nei confronti del segretario in pectore del partito Ennahda, Mundhir el-Wennissi, fermato due settimane fa. In questo modo, il vertice del principale partito di opposizione è stato decimato completamente. L’avvocato difensore ha dichiarato che il suo assistito non è stato interrogato, prima di questa grave decisione. Oggetto pretestuoso dell’accusa sono vicende interne al partito e riguardano il dibattito sull’opportunità o meno di tenere il congresso mentre i suoi dirigenti erano in carcere. Il presidente Saied vuole arrivare alle prossime elezioni presidenziali senza rivali.

Iran

Il Parlamento ha approvato una legge che commina una pena fino a 10 anni di reclusione alle donne che “in un luogo pubblico non si vestono in modo appropriato”. È la risposta repressiva del regime fondamentalista alla riscossa delle donne contro le norme discriminatorie, in seguito all’assassinio di Zina Mahsa Amini, lo scorso anno. Come atto individuale o collettivo, le donne hanno tolto l’hijab e camminato per le strade con i capelli al vento. In una prima fase, il regime ha introdotto le videocamere di sorveglianze e imposto sanzioni monetarie salate a chi veniva sorpresa senza il copricapo, ma il fenomeno di ribellione femminile non è stato domato.

Iraq-Kuwait

Il contenzioso tra Iraq e Kuwait sulla linea di confine, al punto marino di Khor Abdullah, preoccupa i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo. Nei giorni scorsi, la Corte suprema irachena aveva dichiarato incostituzionale l’accordo firmato dai due paesi, nel 2012, con l’assistenza dell’ONU. Le motivazioni giuridiche riguardano la mancata ratifica in Parlamento con una maggioranza qualificata dei due terzi, ma gli effetti potrebbero essere, se non si sana la questione, drammatiche. La questione dei confini marittimi tra i due paesi è stata all’origine dell’invasione irachena del Kuwait nel 2 agosto 1990, con le conseguenti devastanti guerre ed invasioni che hanno portato nella regione il terrorismo jihadista.

Egitto-Francia

Ha provocato indignazione l’arresto a Marsiglia della giornalista Ariane Lavrilleux, autrice di un’inchiesta che aveva rivelato la complicità dell’intelligence francese in una serie di esecuzioni extragiudiziali commesse dalle forze di sicurezza dell’Egitto al confine con la Libia. La giornalista aveva condotto un’inchiesta intitolata “Egypt Papers” per la rivista online Discolse (QUI). I documenti divulgati online raccontano di missioni militari, bombardamenti, vendita di strumenti di spionaggio di massa e armi, e chiamano in causa l’operato dell’Eliseo. Secondo l’inchiesta, alcune delle armi vendute sarebbero state utilizzate per colpire i civili e non soltanto per portare avanti azioni di contrasto al terrorismo. I colleghi della giornalista affermano che i servizi di intelligence interni francesi stanno cercando di capire quali siano le fonti che hanno consegnato a lei i documenti classificati che hanno dato vita all’inchiesta. Un chiaro tentativo di limitare la libertà di stampa di una giornalista che, negli ultimi anni, ha portato avanti inchieste che hanno fatto luce sugli affari economici dell’industria militare francese.

Marocco

Riprendono le lezioni scolastiche in tutte le zone disastrate dal terremoto. In alcune località dell’interno i corsi sono organizzati in grandi tendoni predisposti dall’esercito. Il governo di Rabat ha destinato alle opere di ricostruzione un bilancio, in cinque anni, di 120 miliardi di dirham (circa 11,7 miliardi di dollari). Secondo il comunicato della corte reale, il piano interessa oltre 4 milioni di persone nelle 6 province colpite dal sisma dell’8 settembre.

Siria

Per la prima volta, dallo scorso luglio, l’ONU è riuscita a far passare aiuti umanitari da Bab el-Hawa, valico di frontiera con la Turchia. L’11 luglio si era concluso l’accordo precedente, ma non è stato possibile rinnovarlo per il veto russo. Il valico è sotto il controllo delle milizie islamiste e il governo di Damasco ha sempre considerato il suo uso come violazione della sovranità nazionale. Dopo estenuanti trattative è stato raggiunto un accordo condizionato per il passaggio degli aiuti, al di fuori dalle decisioni ONU. Il convoglio è costituito da 17 camion carichi di 50 tonnellate di materiale sanitario. Nelle zone a nordovest della Siria, fuori dal controllo del governo, vivono circa 4 milioni di persone, metà dei quali sfollati e il 90% della popolazione sopravvive grazie agli aiuti internazionali.

Libia

Dopo le alluvioni, il terremoto. Un sisma di 4,2 gradi sulla scala Richter ha colpito la zona orientale del paese e il nord dell’Egitto. Per fortuna non ci sono state vittime o danni. La città dove si è sentito di più è Tobruk. La popolazione ha passato la notte all’aperto a causa del timore di crolli.

A Derna continuano le ricerche per estrarre i corpi delle vittime da sotto le macerie e dal mare. Il timore maggiore delle autorità di soccorso è la diffusione di epidemie, a causa dell’acqua inquinata. Pozzi ed acquedotto sono stati invasi dalle acque delle fognature.

Notizie dal mondo

Sono passati 18 mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il governo nazionalista polacco annuncia che non fornirà più armi all’Ucraina. Motivo è l’eccessiva esportazione di grano ucraino, che ha danneggiato i produttori locali.

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