Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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25 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 144 (1031)

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I titoli:

Palestina occupata: Un gruppo di coloni ebrei ha attaccato con armi il villaggio di Burqa incendiando stalle e depositi. I soldati israeliani hanno protetto la loro ritirata.

Sudan: Tregua violata. Abbattuto un caccia dell’esercito. Saccheggiata dalle milizie la zecca dello Stato.

Algeria: Arrestato il leader del Hirak, Tabbou. La procura non ha ancra reso pubbliche le accuse.

Tunisia: Assolti e rilasciati i due giovani cantautori accusati di diffamazione contro la polizia.

Libia: I due parlamenti hanno annunciato il raggiungimento di un accordo sulla legge elettorale.

Libano: Ritirato il passaporto al governatore della Banca centrale, Salameh. Negata l’estradizione in Francia.

Le notizie:

Palestina occupata

Un gruppo di coloni ebrei israeliani, accompagnati e protetti dai soldati, ha attaccato, ieri sera mercoledì, il villaggio palestinese di Burqa, vicino a Nablus. Sono stati incendiati le stalle degli animali e i depositi di mangime. I coloni hanno sparato contro i palestinesi che difendevano con il lancio di pietre le loro case e terreni. L’esercito ha coperto la ritirata dei coloni, con il lancio di lacrimogeni e spari con armi da guerra. Il ministero della sanità palestinese ha denunciato che sono stati ricoverati in ospedale dieci feriti e altri per soffocamento.

La colonizzazione strisciante e le demolizioni di case, soprattutto a Gerusalemme est, sono state l’argomento di un appello all’ONU del governo palestinese, per la difesa della soluzione dei due Stati. Il rappresentante a New York, Riad Mansour, ha scritto al Consiglio di sicurezza per chiedere un provvedimento contro demolizioni e confisca delle terre in Cisgiordania e Gerusalemme est.

Operazioni di rastrellamenti dell’esercito di occupazione sono state compiute a Gerico, nelle province di Nablus e Tulkarem con l’arresto di una ventina di giovani palestinesi.

Sudan

Nel secondo giorno della tregua umanitaria, i combattimenti sono stati cruenti a Omdorman e Bahri, le due parti della capitale ad ovest del Nilo ed a nord. È stato abbattuto un caccia e i due piloti sono stati presi in ostaggio nelle mani delle milizie, secondo un loro comunicato. L’esercito ha accusato le milizie di aver attaccato la zecca dello Stato, trafugato somme ingenti di denaro in valuta locale e lingotti d’oro, ma poi i miliziani – sostiene il comunicato dell’esercito – sono stati cacciatiì dall’edificio. Scontri sono stati segnalati a sud di Khartoum e ad Al-Ubayyid, capoluogo della provincia di Kordofan.

La situazione della popolazione civile è drammatica. Gli aiuti umanitari sono bloccati dalle attività militari. Gli sfollati hanno superato il milione e i profughi sono 313 mila, fuggiti principalmente in Egitto (100 mila) e in Chad (75 mila).  

Algeria

Le autorità algerine hanno arrestato il leader del Hirak, Karim Tabbou. Non sono state specificate le accuse, secondo quanto ha affermato il fratello Giafar sui social. Tabbou è un volto noto dell’opposizione e guida il patito socialdemocratico (non autorizzato) ed è stato diverse volte arrestato per le sue attività di mobilitazione durante il biennio di lotte contro la candidatura di Boutefliga (2019-2020). L’arresto del leader di opposizione potrebbe essere legato ad un’intervista, rilasciata pochi giorni fa ad una tv dell’opposizione che trasmette da Londra, nella quale aveva criticato l’operato delle forze di sicurezza.  

Tunisia

Il giudice delle indagini preliminari di Nebeul ha respinto la richiesta di processare due giovani arrestati la scorsa settimana per aver composto e diffuso sul web una canzone che critica l’operato della polizia. Il Gip ha ordinato il rilascio dei due cantautori. Dhia Nassir (26 anni) e Yussif Shalabi (27 anni) sono stati accusati dalla procura di aver diffamato e ingiuriato un’istituzione statale (la polizia) e offeso gli agenti (impiegati pubblici). Le parole della canzone prendono in giro le perquisizioni all’alba nelle case alla ricerca di droga e invece si concludono con una bustarella, “due dinari per chiudere non un occhio ma tutt’e due”, dice il testo della canzone.   

Libia

La commissione politica 6+6, formata dai due parlamenti libici, ha annunciato dal Marocco, dove era in riunione da sabato, il raggiungimento di un accordo sulla legge elettorale. Il piano previsto implica la nomina di un nuovo governo neutrale a guidare il paese durante la fase precedente il voto. Il nuovo parlamento sarà bicamerale, per permettere una rappresentanza adeguata alle 3 regioni. I lavori della commissione continuano per la definizione delle quote dei seggi destinati a donne e giovani. Il dilemma serio è se il governo Dbeiba ottempererà a questo percorso dimettendosi, oppure si attaccherà alla poltrona sostenendo di voler consegnare il potere soltanto ad un governo eletto con lo stesso premier anche candidato.  

Libano

Si complica la posizione del governatore della Banca centrale libanese, Salameh. Ieri è stato sentito dal giudice e gli è stato tolto il passaporto in ottemperanza della sentenza di divieto di espatrio. Ma il ministro degli esteri ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dalla Francia. Ad accelerare la situazione è stato il secondo mandato di arresto spiccato dalla magistratura tedesca. Il governo libanese si trova di fronte al dilemma dell’arresto del governatore. In mancanza di adempimento, il paese rischia di essere declassato nella “lista grigia” e messo sotto osservazione speciale come un paese non collaboratore nella lotta contro il riciclaggio. Salameh è accusato in 5 paesi di aver sottratto al sistema finanziario libanese la somma di 300 milioni di dollari e trasferita illegalmente in banche europee, dopo aver svolto operazioni di autoriciclaggio con la collaborazione del fratello e di una segretaria.      

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Lavrov sostiene che il maggior impegno dei paesi Nato nelle forniture di armi a Kiev è di fatto una partecipazione al conflitto, che avvicina allo scontro nucleare.

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