Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 26 novembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 329 (1216)
Per informazioni e contatti, manda un messaggio:
Le vignette sono QUI
Basta un click
Le donazioni nel mese di ottobre sono state 29, per un valore di 1745 € (+ 1485 € rispetto al mese di settembre). Una crescita importante che segna l’apprezzamento dei nostri lettori e ascoltatori per la copertura della guerra in corso a Gaza. Grazie di cuore!
Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link). Puoi contribuire usando PayPal
Appello
Tutti i giorni arrivano altre adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco e per il rilascio dei prigionieri civili. È giunta ieri l’adesione dell’Associazione per i diritti umani. Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Le notizie:
Scambio prigionieri tra Israele e Hamas
Il secondo giorno di tregua ha rischiato di vacillare a causa del divieto israeliano all’ingresso di carburanti e medicine nel nord della Striscia. Hamas ha mandato in mattinata di ieri un preavviso con una dichiarazione del vice presidente dell’ufficio politico, el-Nuno e poi una dichiarazione di Brigate Qassam ha segnalato che il governo israeliano non ha rispettato la regola dell’anzianità delle detenute da rilasciare. “Se non verranno rispettate letteralmente le regole scritte salterà il secondo rilascio”. Febbrili trattative tra Il Cairo, Doha e Tel Aviv hanno portato alla fine all’ingresso di 61 camion nel nord della Striscia e verso mezzanotte è avvenuta la seconda consegna alla CRI di 8 minori e 5 donne israeliane insieme a 4 lavoratori tailandesi.
6 detenute e 33 minori palestinesi nelle carceri sono stati rilasciati in piena notte e sono arrivati ad El-Bira, comune che vede il suo sindaco arrestato lo scorso ottobre. Prima del rilascio, la polizia israeliana ha contattato le famiglie dei liberati che in caso di festeggiamenti provvederà al riarresto dei liberati. Oltre 100 militari hanno accerchiato la casa della detenuta liberata, Israa Giaafis e costretto tutti i parenti e i giornalisti a lasciare la casa, pena non far arrivare la donna a casa dei genitori. Tutti i giornalisti sono stati sgomberati con la forza dalla zona del carcere di Ofer, da dove vengono rilasciati i detenuti minori palestinesi. Un giornalista palestinese, che ha visto la propria videocamera distrutta, ha affermato: “Israele non vuole far vedere al mondo che si sia trattato di uno scambio di prigionieri e che l’esercito di occupazione incarcera centinaia di minori”.
Israele-manifestazione
Manifestazione in solidarietà con i familiari degli ostaggi. A Tel Aviv decine di migliaia di persone sono scese in piazza per sostenere la rivendicazione di liberare i cittadini israeliani trattenuti nelle mani di Hamas. La forte richiesta è rivolta al governo Netanyahu di compiere tutto il possibile per facilitare il rilascio e di rinviare le operazioni militari a Gaza, per non mettere in pericolo la vita degli ostaggi.
Genocidio a Gaza
Distruzioni e recupero dei corpi di persone morte e rimaste intrappolate sotto le macerie. Il livello delle distruzioni è spaventoso. L’esercito israeliano ha di nuovo minacciato la popolazione di Gaza di abbandonare il nord e di evacuare verso il sud della Striscia. Il numero dei morti civili in 7 settimane di aggressione su Gaza è più alto di quello di quasi due anni un Ucraina.
Il ministro della guerra Galant è entrato a Gaza via mare e ha visitato le truppe di occupazione della Striscia e non ha mancato di dire arrogantemente che le attuali trattative con Hamas sono temporanee e che in futuro si tratterà nel campo di battaglia.
Il fronte degli ospedali
Il ministero della sanità palestinese ha documentato che il 75% degli ospedali della striscia di Gaza sono completamente fuori servizio.
Il direttore Shifà, Selima, è ancora sotto arresto nelle mani dell’esercito di occupazione. Insieme a lui ci sono altri 6 medici e amministratori. Nel carcere le forze di occupazione non hanno trovato nulla di quanto avevano raccontato. I loro rapporti di intelligence, che parlavano della presenza del comando di Hamas sotto l’ospedale nei tunnel, si sono dimostrati un falso pretesto per la deportazione e sterminio della popolazione, cancellando i minimi strumenti di cura per le vittime. L’ospedale è stato abbandonato dai soldati dopo essere ridotto ad un accampamento di feriti senza cure, senza cibo e senza acqua.
Il timore adesso che toccherà al sud della Striscia la stessa sorte di Gaza city. Gli ospedali del sud hanno espresso chiaramente l’impossibilità di accogliere i malati degli ospedali evacuati dal nord.
Giornalisti
Assassinati a Gaza 66 giornalisti ed operatori dei media, dal 7 ottobre. Sei di loro sono donne. Sono due i giornalisti dispersi e 31 gli arrestati (due a Gaza e 29 in Cisgiordania e Gerusalemme est. È quanto si evince da una comunicazione del sindacato dei giornalisti palestinesi con sede a Ramallah. Una delegazione della Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ) ha visitato Ramallah ed ha assicurato all’ANP il suo impegno per lavorare insieme nella raccolta documenti per presentare un ricorso contro Israele presso la Corte Penale Internazionale.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Un’altra strage a Jenin. Sei altri giovani uccisi durante il rastrellamento a Jenin. Un medico assassinato dai soldati israeliani a Qabatia, a sud di Jenin. Un’ottava vittima è stata assassinata nel sud della Cisgiordania, nella provincia di El-Khalil. Jenin è stata bombardata dai droni e distrutta dai bulldozer. Sono stati chiusi due ospedali per impedire l’arrivo dei feriti. Il numero delle vittime della repressione israeliana in questi territori è di 234 assassinati ed oltre 3263 arrestati.
Yemen
L’aeronautica israeliana ha intercettato un ennesimo drone lanciato dai miliziani Houthi yemeniti. Lo sviluppo più pericoloso invece riguarda l’attacco nell’oceano indiano, con un drone kamikaze lanciato contro una nave di proprietà di un armatore israeliane. Secondo rivelazioni di fonte statunitense, i danni sono rilevanti, ma non ci sono state vittime. Nessuna parte ha rivendicato l’attacco, ma gli analisti affermano che il drone, sicuramente di fabbricazione iraniana, può essere lanciato soltanto dagli houthi
Diplomazia
Il ministero degli esteri spagnolo ha convocato l’ambasciatora israeliana a Madrid per presentare le proteste di Madrid contro le dichiarazioni del premiere israeliano, Netanyahu, e del ministro degli esteri, Kohen. I due avevano arrogantemente definito le dichiarazioni del premier spagnolo Sanchez come “menzognere”. A Madrid si dicono esterrefatti dalla durezza delle dichiarazioni di Netanyahu, “perché le dichiarazioni della conferenza stampa sono le stesse quelle esposte nella lettera consegnata nelle mani del premier israeliano durante la visita a Tel Aviv.
Solidarietà Internazionale
Consiglio comunale di Barcellona ha rotto tutte le relazioni con Israele. La città spagnola è gemellata con Tel Aviv da 25 anni. Nella mozione approvata a grande maggioranza si afferma che il livello del genocidio e della pulizia etnica a Gaza sono senza precedente.
La più grande manifestazione in solidarietà con la Palestina è avvenuta a Londra con la partecipazione di oltre centomila persone. A Berlino decine di migliaia sono scese nella piazza centrale per chiedere la fine del genocidio a Gaza. In Francia è il turno degli studenti che hanno protestato contro la repressione delle autorità di Parigi che criminalizza l’esposizione della bandiera palestinese.
Islamofobia
In Francia è sotto processo un’influencer di origine araba, Warda Anouar, per aver postato sui social un video nel quale ha ironizzato sulla bugia di un soccorritore israeliano, che aveva raccontato di aver trovato un bambino con la testa mozzata e bruciato nel forno a gas. Anouar si è chiesta “se i miliziani di Hamas hanno aggiunto sale e pepe prima di infornare il bebè”. Malgrado che la versione del soccorritore non abbia mai trovato conferma dalle autorità di Tel Aviv, la procura francese ha insistito nel procedere contro la donna per “glorificazione del terrorismo”. Il suo avvocato ha respinto le accuse e negato che la sua assistita “abbia mai pronunciato parole di sostegno al terrorismo, ma ha soltanto respinto sarcasticamente la versione menzognera del soccorritore”.
Un gruppo di attivisti solidali con la donna hanno partecipato alla seduta di conferma dell’arresto, alzando piccoli cartelli con scritto: “Sostegno a Warda”. Un’amica dell’influencer ha affermato che “questo accanimento è originato soltanto dal fatto che lei è di origine araba. Se fosse stata una bionda tedesca o statunitense, non avrebbe subito questa umiliazione. L’antisemitismo in questi tempi si presenta nella forma di islamofobia”.
Notizie dal Mondo
Sono passati 21 mesi e due giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Sostenete Anbamed!
Novità: potete pagare le vostre donazioni anche tramite PayPal
Le donazioni sono deducibili dalle tasse.
Dal 2 febbraio 2023, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).
Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.
Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori
Ecco i dati per il versamento:
Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità
Iban: IT33U0891382490000000500793
Oppure: tramite PayPal
Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.
Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!
[…] [Anbamed]1216-26 novembre ’23 [Anbamed]1215-25 novembre ’23 [Anbamed]1214-24 novembre ’23 [Anbamed]1213-23 novembre ’23 [Anbamed]1212-22 novembre ’23 [Anbamed]1211-21 novembre ’23 [Anbamed]1210-20 novembre ’23 [Anbamed]1209-19 novembre ’23 [Anbamed]1208-18 novembre ’23 [Anbamed]1207-17 novembre ’23 [Anbamed]1206-16 novembre ’23 [Anbamed]1205-15 novembre ’23 [Anbamed]1204-14 novembre ’23 [Anbamed]1203-13 novembre ’23 [Anbamed]1202-12 novembre ’23 [Anbamed]1201-11 novembre ’23 [Anbamed]1200-10 novembre ’23 [Anbamed]1199-09 novembre ’23 [Anbamed]1198-08 novembre ’23 [Anbamed]1197-07 novembre ’23 [Anbamed]1196-06 novembre ’23 [Anbamed]1195-05 novembre ’23 [Anbamed]1194-04 novembre ’23 [Anbamed]1193-03 novembre ’23 [Anbamed]1192-02 novembre ’23 [Anbamed]1191-1° novembre ’23 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#GUERRA#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO […]