Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 330 (1217)

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Appello

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Le notizie:

Scambio prigionieri tra Israele e Hamas

Il terzo scambio di prigionieri è avvenuto ieri con regolarità e secondo i tempi previsti dall’accordo tra il governo israeliano e il movimento Hamas. Questa volta, i combattenti mascherati con le loro uniformi hanno consegnato le donne ed i bambini israeliani alla CRI nel centro di Gaza city, piazzale Palestina, che diverse volte le truppe israeliane avevano conquistato e poi se ne sono ritirate. Una sfida che il portavoce dell’esercito di Tel Aviv, nella sua conferenza stampa, ha taciuto. Le prime due operazioni di rilascio sono avvenute a Rafah ed a Khan Younis. I liberati ieri sono 13 israeliani, 3 lavoratori tailandesi e un cittadino che porta la doppia cittadinanza israeliana e russa, che non rientra nel conteggio degli accordi tra Israele e Hamas. Sono stati liberati in serata 39 minorenni palestinesi dalle carceri israeliane, alcuni residenti a Gerusalemme est e altri di diverse città della Cisgiordania e uno solo di Gaza. L’autobus che ha caricato i 39 giovani, dal carcere di Ofer si è diretto questa volta a Ramallah, dove i giovani liberati sono stati accolti da una folla festante, con bandiere di tutte le organizzazioni della resistenza palestinese. A Gerusalemme est l’esercito israeliano ha assediato con decine di soldati le case dei giovani prima della loro liberazione. Le famiglie sono state minacciate di gravi conseguenze in caso di festeggiamenti. Tutti i giornalisti sono stati cacciati e le videocamere sono state rimosse, per non far vedere al mondo lo scambio di prigionieri e la presenza di minorenni detenuti nelle carceri israeliane

Oggi è l’ultimo giorno dell’accordo di tregua umanitaria. Il Qatar e l’Egitto stanno lavorando a prolungare la tregua per altri giorni per permettere il rilascio di altri prigionieri dalle due parti. Hamas ha emesso un comunicato nel quale ha espresso la sua disponibilità sia per uno scambio di prigionieri limitato sia per uno scambio generalizzato, “tutti per tutti” con una tregua definitiva; il premier israeliano Netanyahu in un’intervista ha detto che ogni liberato è il benvenuto, senza sbilanciarsi.

Genocidio a Gaza

Droni israeliani hanno ucciso un contadino e feriti altri due, mentre stavano lavorando la loro terra nel centro della Striscia. Un’altra decina di persone sono state ferite dagli spari dei soldati, che stavano inseguendo cittadini che si dirigevano verso nord.

La situazione della popolazione che ha resistito nei campi a nord di Gaza è drammatica e rischia la morte per fame. Testimonianze di famiglie, raccolte dalle emittenti arabe, raccontano di mangiare un solo pasto al giorno e che praticamente manca tutto, dalla farina all’acqua. Gli ospedali sono ancora bloccati e lavorano praticamente come parcheggio per malati e feriti. Il direttore dell’ospedale Ahli ha denunciato che uno dei camion degli aiuti arrivati, invece di contenere medicine, acqua e cibo era carico di casse da morto.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Si sono tenuti i funerali delle 8 vittime uccise ieri a Jenin e nelle altre città della Cisgiordania. Migliaia di persone hanno seguito i feretri.

Sono continuati i rastrellamenti e gli arresti di attivisti. Il numero totale degli arrestati dal 7 ottobre ha superato 3200 attivisti e militanti.

Iraq

Sono state sentite ieri notte delle esplosioni dell’aeroporto di Erbil, dove è collocata una base militale statunitense. Testimoni hanno raccontato ad una radio curda di aver sentito il rumore di un drone e poi una forte esplosione seguita da altre più attenuate. In Iraq e Siria sono stati compiuti attacchi con droni e razzi contro le basi USA, rivendicati dalla sigla sconosciuta di “resistenza islamica in Iraq”.

Yemen

Terzo episodio di pirateria navale nelle acque internazionali al largo delle coste yemenite. Dopo la nave commerciale sequestrata con un assalto da un elicottero e la nave nell’oceano indiano colpita con un drone kamikaze, ieri uomini armati hanno sequestrato, al largo del porto di Aden, una petroliera di proprietà di una società israeliana. In serata la US Navy ha annunciato di aver liberato la petroliera.

Soltanto il sequestro della prima nave è stato rivendicato dalle milizie Houthi, che hanno pubblicato un video con l’assalto spettacolare con l’uso di un elicottero.

Siria

Missili israeliani hanno colpito l’aeroporto di Damasco, mettendolo fuori servizio appena poche ore della sua riapertura. I missili hanno colpito la pista di atterraggio. L’agenzia stampa pubblica parla di danni materiali senza vittime. L’aeroporto della capitale siriana era chiuso dal 23 ottobre dopo un massiccio bombardamento israeliano. Appena sono state sistemate le piste di decollo e atterraggio, i missili di Tel Aviv lo hanno colpito di nuovo. Il regime di Bashar Assad è forte contro il suo popolo, ma di fronte ad Israele abbassa la testa e subisce in silenzio. Ogni comunicato militare si conclude con la frase: “manteniamo il diritto di rispondere nelle modalità e tempi opportuni”. Ma non succede mai.

Islamofobia

Tre giovani palestinesi, studenti universitari negli Stati Uniti, sono stati feriti gravemente perché avevano indossato il copricapo caratteristico, kufia. È avvenuto sabato sera a Burlington, nel Vermont. I tre amici, Hashem Ourtany, Tahseen Alì e Kanan Abdelhamid, si stavano recando ad una festa di famiglia quando sono stati bersagliati da colpi di arma da fuoco. L’unica motivazione per l’aggressione è la presenza della Kufia sopra le loro spalle. Un attentato alla loro vita soltanto perché sono palestinesi. Sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni e la polizia non esclude il motivo dell’odio razziale per l’agguato. L’attentatore non è stato ancora arrestato, ma dalla descrizione dei testimoni risulta un uomo bianco che mentre sparava, gridava frasi offensive contro i musulmani.

Notizie dal Mondo

Sono passati 21 mesi e tre giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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