Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

9 Luglio 2021

Rassegna anno II/n. 9

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Per ascoltare l’audio della rassegna:

Nella rubrica approfondimenti, vi proponiamo tre documenti sul lavoro e la vita del prof. Angelo Del Boca, scomparso a Torino due giorni fa. È stato il più grande ed influente storico delle imprese militari italiane in Africa ed ha rovesciato l’immagine falsa ed ipocrita del colonialismo dal volto umano, che era prepotentemente diffusa ed egemone nella storiografia e nell’identità dell’italiano medio.

Troverete un’intervista realizzata un anno fa da Giancarlo Bocchi e pubblicata su Alias, supplemento culturale de “il manifesto”; un link ad un’intervista audio del prof. Del Boca ed un altro link all’articolo ricordo pubblicato su MicroMega a firma di Francesco Filippi.

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I titoli

Palestina Occupata: Demolita la casa della famiglia di un accusato per l’uccisione di un colono. “Punizione collettiva” per l’ambasciata USA.

Afghanistan: I governativi riprendono Qalat-i-Naw occupata due giorni fa dai Taliban.

Acque del Nilo: Nulla di fatto al Consiglio di Sicurezza. Forse non si arriverà al voto sulla bozza di risoluzione presentata dalla Tunisia.

Dubai: Enorme incendio su una nave cargo. Si esclude l’attentato.

Tunisia: Sistema sanitario al collasso di fronte all’impennata di contagi Covid19.

Libia: Convoglio dell’esercito attaccato da uomini armati nel deserto di Jufra.

Le notizie

Palestina Occupata

Le autorità israeliane hanno demolito la casa della famiglia di un sospettato per l’uccisione di un colono israeliano. All’alba di ieri, nel villaggio di Tarmassya, a nord di Ramallah, i soldati hanno scortato i genieri che hanno fatto esplodere i pilastri, i bulldozer alla fine hanno completato il lavoro. Circa 200 persone hanno protestato contro l’azione di punizione collettiva, lanciando pietre contro i soldati. Muntasar Shalabi è un palestinese di 44 anni con la cittadinanza statunitense ed è accusato di aver sparato a un gruppo di tre coloni, uno dei quali è morto in ospedale. Anche l’ambasciata degli USA ha stigmatizzato la demolizione punitiva definendola immotivata.

Afghanistan

L’esercito ha inviato rinforzi a Qalat-I-Naw e secondo un comunicato del ministero della difesa la città è stata liberata dai miliziani che l’avevano conquistata ieri; sarebbero stati uccisi 69 armati. Il comunicato parla anche della fuga di 200 prigionieri di guerra, detenuti nel carcere della città. In altre regioni del paese si registra un’offensiva generalizzata dei Taliban che i governativi non riescono a contenere.

Mosca è preoccupata per questi ultimi sviluppi ai confini dei paesi alleati, Tagikistan ed Uzbekistan, e per la possibile crescita di Daiesh. Il ministro degli esteri Lavrov ha accusato i Taliban di aver inasprito i loro attacchi armati invece di continuare le trattative. Critiche anche al governo di Kabul che non ha accettato la creazione di un esecutivo transitorio, con la partecipazione dei jihadisti, prima delle elezioni.

Acque del Nilo

Si è tenuta ieri a New York la seduta del Consiglio di Sicurezza ONU dedicata alla crisi delle acque del Nilo. La Tunisia, membro non permanente per il gruppo dei paesi arabi, ha presentato una bozza di risoluzione che chiede alle parti di riprendere le trattative, con il congelamento di ogni atto unilaterale. Dalle prime dichiarazioni dei delegati il documento non sarà posto al voto. Mentre Egitto e Sudan hanno sottolineato che la diga “Rinascita” rappresenta un pericolo per la vita delle loro popolazioni, l’Etiopia ha ribadito che la diga serve per garantire elettricità a 100 milioni di etiopici e non minaccia la pace nella regione. I 5 paesi membri permanenti hanno chiesto di riprendere le trattative sotto l’egida dell’Unione Africana, una posizione che rappresenta il ritorno al punto zero e, quindi, un fallimento per Khartoum e Il Cairo.

Dubai

Un enorme incendio è divampato in una nave porta container nel porto di Gebel Alì, a Dubai. Secondo l’ufficio di comunicazione del governo non ci sarebbero stati né morti né feriti. Secondo la polizia, 3 container erano carichi di materiale infiammabile che a causa del caldo ha preso fuoco. L’esplosione è stata sentita in tutta la città e i vigili del fuoco hanno lottato per ore prima di domare le fiamme. Le autorità del porto hanno affermato che le attività portuali si sono svolte con regolarità senza interruzioni o ritardi. Dall’indipendenza dell’Emirato, Dubai è diventata un centro commerciale e punto nevralgico per il traffico internazionale aereo e marittimo, ospitando più di 3 milioni di abitanti in stragrande maggioranza stranieri.

Tunisia

La portavoce del ministero della sanità ha confermato il collasso del sistema sanitario a causa della massiccia diffusione della quarta ondata di Covid19. “Tutti i reparti di terapia intensiva sono pieni e non possono accettare nuovi ricoveri, manca l’ossigeno ed i medici ed il personale sanitario svolgono orari insopportabili”. Ieri sono stati registrati 10mila nuovi casi di contagio e 134 decessi, numeri mai registrati in passato in un solo giorno. Nel mese di giugno, il governo per salvare la stagione turistica aveva anticipato le riaperture contro il parere del comitato sanitario. Adesso è costretto a prendere misure di chiusura totale da sperimentare nel fine settimana e soprattutto nelle prossime festività dell’Ied Kebir (Festa del sacrificio).

Libia

Un convoglio dell’esercito nazionale del generale Haftar è stato attaccato da un gruppo armato a nord della località di Sokna, nella provincia di Jufra, nel centro della Libia. Il portavoce Mismari ha informato che l’esercito mantiene l’impegno per il cessate il fuoco, ma non accetta queste provocazioni, che mirano ad impedire la riapertura della strada costiera ed inoltre creare un clima di instabilità per intralciare le prossime elezioni programmate dall’ONU per la fine di questo anno. L’agguato sembra non aver causato perdite umane. Nessuna rivendicazione è stata resa nota e molti osservatori puntano il dito contro Daiesh. In Libia dall’ottobre 2020 è in vigore una tregua siglata a Ginevra tra due delegazioni militari dell’LNA e del governo di Tripoli. Sulla base di quell’accordo, è nato a febbraio il governo unitario guidato dal premier Dbeiba, ma finora tutti gli altri passaggi per l’unificazione delle forze armate e di sicurezza e la partenza dei mercenari non sono state realizzate.

Approfondimenti

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