Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

04 agosto 2021

Rassegna anno II/n. 35

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I titoli

Afghanistan: Attacco taliban contro la casa del ministro della difesa a Kabul

Tunisia: Il sindacato invita il presidente a nominare un primo ministro al più presto.

Libano: Ad un anno dalla strage del porto, non c’è ancora un governo in carica.

Golfo arabo-persico: Si parla di tre navi in difficoltà nelle acque del Golfo; una sequestrata da uomini armati.

Iraq: Nel settimo anniversario del genocidio Yazidi, molte promesse e nessuna azione.

Iran: Comincia l’era Raissi. Un ultra-conservatore succede a Rouhani.

Palestina Occupata: Rastrellamenti delle forze di occupazione a Jenin. 6 giovani feriti, uno gravemente.

Egitto: Aumenta il prezzo del pane, principale alimento della popolazione.

Le notizie

Afghanistan

A Lashkar Gah l’esercito ha ordinato alla popolazione di abbandonare le loro case e di lasciare la città. Il messaggio audio diffuso da tutte le radio e tv locali è stato registrato dal generale Sami Sadat, comandante delle truppe governative nel sud del paese. I miliziani sono già entrati nel capoluogo ed i combattimenti avvengono tra le case. L’esercito ha deciso di mobilitare i soccorsi per evitarne la caduta e intende operare bombardamenti a tappeto. Già nella giornata di ieri sono morti 40 civili. Si combatte anche negli altri due capoluoghi minacciati dai taliban: Herat e Qandahar.

A Kabul, un attacco combinato di tre uomini suicidi ed un gruppo d’assalto è avvenuto ieri vicino alla casa del ministro della difesa. Ci sono stati 4 morti e 7 feriti. È una prova di forza dei taliban che mette in evidenza la debolezza del governo Ghani.

Tunisia

L’Unione Generale dei Lavoratori ha invitato il presidente Saied ha nominare al più presto un primo ministro per garantire un cammino verso il ritorno alla normale vita costituzionale del paese. Il comitato esecutivo del sindacato ha preparato un piano per l’uscita dalla crisi, ma ha annunciato che verrà sottoposto al presidente soltanto dopo la nomina del nuovo governo. Ci sono forti attese oggi per la riunione del consiglio shura del partito islamista Ennahda, il quale ha visto negli ultimi giorni molte divisioni interne e per la prima volta si sono alzate le voci critiche contro il leader Ghannouchi, accusato di essere il responsabile della situazione attuale.

Libano

Un anno fa è avvenuta la strage del porto. Migliaia di tonnellate di nitrati di ammonio sono esplose riducendo metà della città in macerie, uccise oltre 200 persone e causato 350 mila sfollati. Ad un anno da quel tragico evento il Libano è ancora senza un governo in carica, la crisi economica e finanziaria ha ridotto metà della popolazione in povertà e lo Stato non è più in grado di garantire i servizi e beni di consumo: dall’elettricità, ai carburanti, dal pane alle medicine. I politici sapevano della presenza del materiale pericoloso, ma non hanno mosso un dito e quando il giudice speciale ha convocato i ministri per interrogarli, si sono rifiutati di presentarsi e lo hanno disarcionato, nominando un suo sostituto.

Golfo arabo-persico

Allarme al largo delle coste degli Emirati Arabi Uniti. Due navi commerciali, una battente bandiera di Singapore e l’altra del Vietnam, “hanno subito incidenti e l’equipaggio ha perso il controllo sulle navi al largo dj Fujaira”. Non è chiaro il tipo di incidente subito, ma viene escluso un attacco di pirateria. La Tv iraniana delle Brigate Al-Quds ha informato che una petroliera ha urtato una mina marina subendo danni. Altri rapporti occidentali sostengono che una terza nave, Asphalt Princess, battente bandiera panamense, è stata sequestrata da uomini armati nelle acque del Golfo, subito dopo la sua partenza dagli Emirati. La regione è teatro di tensioni dopo che, la scorsa settimana, una petroliera gestita da una società israeliana è stata colpita da un drone. Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele accusano l’Iran e minacciano risposte, mentre Teheran respinge ogni accusa e promette di rispondere ad ogni atto lesivo della propria sovranità.

Iraq

È stato commemorato ieri a Baghdad l’anniversario del genocidio degli Yazidi per mano dei criminali assassini del falso califfato. Una ferita ancora aperta, che le parole dei politici, dal capo dello Stato al premier e al presidente del Parlamento, non possono curare. Oltre 5000 morti e 6500 rapiti, schiavizzati e venduti come bottino di guerra. A sette anni dal massacro ci sono 2600 persone ancora disperse, i profughi non hanno potuto far ritorno alle loro case e non c’è stata nessuna ricostruzione delle città distrutte. Non solo, ma la città di Sinjar/Shingal è minacciata dall’intervento militare turco. Il Parlamentare Yazidi, Saib Khidir, ha espresso l’insoddisfazione della popolazione per la mancanza di azioni concrete verso la ricostruzione e la giustizia.

Iran

Da ieri a Teheran c’è un nuovo governo diretto dal neo eletto presidente Ibrahim Raissi. In una cerimonia trasmessa in diretta dalla Tv, la guida suprema Khamenei ha ufficializzato l’incarico, esortando Raissi a nominare al più presto il governo, perché “i problemi economici e della pandemia non possono aspettare”. Raissi ha promesso che “proseguiranno gli impegni per mettere fine alle sanzioni, ma non consegneremo la sicurezza dei cittadini nelle mani delle potenze straniere”. Domani Giovedì, il neo presidente presterà il giuramento di fronte al parlamento per poi presentare la lista dei ministri ed ottenere la fiducia. Raissi succede a Rouhani che ha guidato il paese per due presidenze, durante le quali ha garantito un allentamento delle tensioni con i paesi occidentali, firmando l’accordo per il nucleare, che avrebbe dovuto mettere fine alle sanzioni statunitensi, ma Trump, appena eletto, lo ha abbandonato, inasprendo le sanzioni che ancora oggi stanno strozzando l’economia iraniana.

Palestina Occupata

Le truppe di occupazione hanno invaso la città di Jenin, in Cisgiordania. Negli scontri avvenuti con i giovani che hanno tentato di ostacolarle, sono caduti 6 feriti, tra i quali uno grave. Il rastrellamento compiuto dall’esercito israeliano mirava all’arresto di alcuni giovani palestinesi. Non è la prima volta che succedono attacchi simili. Due mesi fa, il 9 giugno, 3 palestinesi sono rimasti uccisi dalle pallottole dei soldati di Tel Aviv.

Egitto

Il presidente Al-Sissi ha annunciato che il prezzo del pane sarà aumentato, per ridurre il deficit dello Stato, anche perché non viene modificato da 30 anni. Lo Stato spende oltre due miliardi di dollari all’anno in sovvenzioni per garantire un prezzo calmierato per il principale alimento delle famiglie egiziane. Il pane cosiddetto “baladi”, il più consumato, costa 5 centesimi della valuta egiziana, ma il costo reale è di 65. Stampa e Tv all’unisono hanno elogiato la saggezza della misura, non curandosi minimamente del suo drammatico impatto sociale.

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