Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
28 agosto 2021
Rassegna anno II/n. 59
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I titoli
Afghanistan: Un attacco USA con i droni contro i capi dell’ISIS Khorasan. Il numero delle vittime dell’attentato di Kabul è salito a 170.
Marocco-Algeria: Rabat ritira l’ambasciatore ad Algeri.
Siria: Ritiro dei miliziani armati da Daraa, dopo una mediazione russa.
Pakistan: Operai morti in un incendio all’interno di una fabbrica chimica a Karachi.
Iraq: Si avviano oggi i lavori del vertice regionale con partecipazione iraniana e saudita.
Palestina: Campagna per la liberazione di una palestinese al nono mese di gravidanza, detenuta in un carcere israeliano.
Le notizie
Afghanistan
L’esercito degli Stati Uniti ha compiuto all’alba di oggi un attacco con droni contro un capo dell’Isis-Khorasan, il movimento che ha rivendicato l’attentato all’aeroporto di Kabul. Secondo fonti giornalistiche di Washington, il drone ha colpito un’auto che trasportava il capo dell’Isis e il responsabile delle operazioni dell’organizzazione. I nomi dei due terroristi non vengono citati.
Il numero dei morti nel duplice attentato di giovedì all’aeroporto di Kabul è salito a 170. L’azione terroristica non ha diminuito l’afflusso di gente alla ricerca disperata di andarsene, ma al contrario è aumentato malgrado il pericolo. I taliban hanno dichiarato che la Turchia ha accettato la conduzione dell’aeroporto di Kabul, mentre il presidente Erdogan ha affermato: “Sono in corso incontri con i taliban sull’argomento, ma non è stato ancora deciso il da farsi, perché loro chiedono di avere la gestione di sicurezza e a noi affidano soltanto quella logistica”.
L’evacuazione dei militari e dei profughi è ripresa e finora sono stati trasportati 150 mila persone. Molti paesi occidentali, compresa l’Italia, hanno concluso le operazioni di evacuazione e il ritiro dei diplomatici.
L’ONU e l’OMS hanno espresso preoccupazione per la situazione umanitaria e sanitaria nel martoriato paese. Secondo stime dell’ACNUR, nei prossimi giorni si prevede circa mezzo milione di profughi che tenteranno di lasciare l’Afghanistan per via terra. Nel comunicato si legge : “Un terzo della popolazione è a rischio fame, una situazione oggettiva che i paesi confinanti devono prendere in considerazione al di là della valutazione politica”. Per l’OMS la situazione è tragica perché molto personale sanitario, soprattutto femminile, è fuggito dal paese, mancano anche le forniture mediche a causa delle precarie condizioni di sicurezza negli aeroporti. Ieri è atterrato a Qandahar un aereo di “Medici senza frontiere” e altri organismi internazionali pensano di usare l’aeroporto di Mazar Sharif, nel nord, per far giungere gli aiuti sanitari.
Marocco-Algeria
Rabat ha ritirato il suo ambasciatore ad Algeri. La rottura diplomatica tra i due paesi prosegue con passi cadenzati senza nessuna possibilità di mediazione. I primi effetti si sentiranno sui rapporti economici. Il ministro dell’energia algerino ha dichiarato che il gas esportato verso la Spagna non passerà più dal gasdotto marocchino dal prossimo ottobre, alla scadenza del contratto in corso. Rabat perderebbe così circa 170 milioni di euro di entrate, saldate in forma di forniture di gas algerino, che alimentano due centrali elettriche. L’Algeria possiede un altro gasdotto denominato Medgaz che raggiunge direttamente il territorio spagnolo, ma dovrà essere potenziato. La rottura delle relazioni diplomatiche è iniziata per decisione di Algeri, in seguito a dichiarazioni del rappresentante del Marocco all’ONU sul sostegno del suo governo ai movimenti separatisti della Cabilia.
Siria
Due gruppi di miliziani dell’opposizione a Daraa hanno lasciato la città verso la provincia di Aleppo, per raggiungere la cittadina di El-Bab. È il risultato della mediazione russa resa necessaria dopo l’ultima offensiva dei governativi che hanno colpito con l’artiglieria il centro città, sotto l’amministrazione delle milizie. Circa 100 armati con le loro famiglie sono stati trasportati su pullman scortati dalla polizia militare russa. Secondo l’agenzia stampa statale Sana, la città torna sotto il controllo di Damasco con un’ampia autonomia amministrativa, ma con la sicurezza garantita dalla polizia governativa.
Pakistan
Un incendio in una fabbrica chimica ha causato la morte di 15 lavoratori, un altro gruppo di operai è intrappolato all’interno dell’edificio. È avvenuto nel quartiere Mahran a Karachi. La polizia non esclude nessuna ipotesi, ma è prevalente la versione di un guasto elettrico. La fornitura dell’energia, in caso di interruzione della rete pubblica, viene erogata da un generatore a gasolio. Una prima ispezione ha mostrato l’inadeguatezza delle misure di sicurezza nella fabbrica.
Iraq
L’Imam Muqtada Sadr ha deciso di partecipare con una propria lista alle prossime elezioni anticipate del 10 ottobre. In una riunione con lo staff del suo gruppo politico ha mostrato un documento contro la corruzione e un programma di riforme firmato da diversi esponenti. Nel suo discorso ha sottolineato che questo documento sarà la base per una campagna elettorale che salverà l’Iraq dalla decadenza. Lo scorso 15 luglio, Sadr aveva dichiarato che avrebbe boicottato le elezioni, per sfiducia nei confronti dell’azione politica dei corrotti. Quello dei “Sayiroun” (I Camminanti), guidato dall’Imam Sadr, è il gruppo parlamentare più numeroso: 54 seggi su un totale 329.
L’Imam Sadr è un predicatore sciita, fortemente contrario all’invasione statunitense in Iraq e nello stesso tempo si oppone all’interferenza iraniana nelle vicende interne irachene.
Palestina
Il caso della prigioniera Anhar Eddik sta scuotendo l’opinione pubblica palestinese. La donna è al nono mese di gravidanza e per complicazioni dovrà partorire con il cesareo, ma le autorità carcerarie israeliane hanno deciso che il parto dovrà avvenire nell’infermieria della prigione. L’avvocato della detenuta ha chiesto la presenza di un parente, ma finora non ha ricevuto risposta. Diverse organizzazioni della società civile palestinese e israeliana stanno lanciando una campagna internazionale per la sua liberazione in attesa di giudizio.