Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

08 settembre 2021

Rassegna anno II/n. 70

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Nella rubrica approfondimenti pubblichiamo l’appello rivolto al governo italiano in solidarietà con la popolazione Yazidi di Sinjar/Shengal, bombardata dalla Turchia di Erdogan. La redazione di Anbamed aderisce all’appello e invita i lettori a leggere il testo e firmare. Indirizzo email: silbarbieriao@gmail.com

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I titoli

Afghanistan: Insediamento del governo l’11 settembre, mentre a Washington si commemorano le 3 mila vittime delle Torri Gemelle.

Repressa la manifestazione anti-taliban a Kabul.

Marocco: Crollo del partito Islamista al governo da 10 anni. Dopo il 96% delle schede scrutinate passa da 125 seggi a 12.

Libia: Bloccate le esportazioni di greggio dal porto di Sidra.

Proteste per il lavoro.

Palestina Occupata: Punizioni collettive contro i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane.

Sudan-Etiopia: Convocato dal ministero degli esteri l’ambasciatore etiopico a Khartoum.

Libano: Riattivato il gasdotto interarabo che fornirà gas egiziano a Beirut.

Le notizie

Afghanistan

L’insediamento del governo provvisorio afgano avverrà l’11 settembre, nel 20esimo anniversario della strage delle Torri Gemelle. Una scelta non casuale, ma simbolica, di sfida all’amministrazione Biden. Anche la composizione del governo si è rivelata in antitesi di tutte le promesse fatte dai taliban: non è un governo inclusivo, ma formato soltanto da membri del movimento e di etnia pashtun, 5 dei ministri erano prigionieri a Guantanmo e liberati in uno scambio con un soldato USA catturato dai taliban. Il premier è nella lista nera dell’ONU e il ministro dell’Interno era un amico personale di Bin Laden e capo della Rete Haqqani, considerata la frazione di collegamento con Al-Qaeda e con l’ISI, il servizio segreto pakistano. Il primo ministro appena nominato ha rilasciato un’intervista ad Al- Jazeera nella quale si è profuso in promesse di moderazione e di apertura, parole che non hanno convinto neanche la diplomazia del Qatar, il paese che ha ospitato da diversi anni un ufficio di rappresentanza dei taliban a Doha e poi le trattative tra Washington e il movimento. La consigliera del ministro agli esteri del Qatar, Loaloa Al-Khater, ha dichiarato che al momento non ci sono le condizioni per il riconoscimento diplomatico del governo afgano.

Manifestazione di donne a Kabul repressa dai barbuti armati. Le proteste contro il governo dei taliban sono quotidiane e quella di ieri ha avuto come tema il rifiuto della formazione di un esecutivo tutta al maschile e “fantoccio del Pakistan”. I miliziani hanno sparato in aria, disperdendo i manifestanti. Ad alcuni giornalisti sono state sequestrate le macchine fotografiche e altri sono stati allontanati o fermati per diverse ore. Il portavoce Mujahid ha dichiarato che il movimento non è contro il diritto a manifestare, ma gli organizzatori devono chiedere il permesso e “non devono gridare slogan contro i nostri capi”.

Marocco

Crollo del partito islamista al governo da 10 anni. “Giustizia e Sviluppo”, del premier Othmani, è passato dai 125 seggi del precedente Parlamento a soli 12, dopo lo scrutinio del 96% delle schede. Il primo partito, che esprimerà il futuro presidente del Consiglio dei ministri, è “Raggruppamento dei liberali”, vicino alla famiglia reale, con 97 seggi. Al secondo posto “Tradizione e Modernità” con 82 seggi e terzo lo storico partito Istiqlal (Indipendenza), con 78 seggi. I tre partiti di sinistra hanno ripreso quota raccogliendo: 35 seggi all’Unione Socialista delle Forze Popolari, 26 al Movimento Popolare e 20 al Partito del Progresso e Socialismo. La partecipazione al voto è stata alta rispetto alle precedenti elezioni: 50,35% contro il 42% del 2016.

Gli islamisti moderati della Fratellanza Musulmana hanno scontato il dualismo della loro politica: populismo massimalista nelle piazze e sottomissione alle scelte del cerchio magico di Mohammed VI nelle segrete stanze del potere. La riforma costituzionale del 2011 ha ridato maggiore potere al primo ministro, ma ha lasciato nelle mani del re le politiche strategiche come quelle: estera, economia e sicurezza. Il futuro premier sarà Aziz Akhnosh, ex ministro dell’agricoltura e leader noto per le sue frequentazioni alla Corte reale.

Libia

Blocco delle esportazioni petrolifere nel porto di Sidra, occupato da civili disarmati in segno di protesta per la disoccupazione. Un comitato di rappresentanti degli abitanti della zona centrale della Libia ha diramato un comunicato nel quale annunciava che le attività del porto di Sidra proseguono normalmente, tranne le esportazioni del greggio. Nella mattinata di ieri, la società petrolifera nazionale NOC ha dichiarato che un gruppo di cittadini ha bloccato le operazioni di carico di una petroliera. Gli abitanti lamentano che le società di gestione del porto non assumono personale locale e non investono per lo sviluppo del territorio. Un portavoce degli occupanti ha affermato: “Le promesse di tutti i governi sono state parole al vento. Siamo esasperati, senza ospedale e senza servizi ed i nostri giovani sono disoccupati. Chiediamo lavoro e non elemosine”.

Palestina Occupata

Punizione collettiva nelle prigioni israeliane dopo la fuga rocambolesca dal carcere di Girboa di 6 detenuti della resistenza palestinese. Irruzioni delle unità speciali dell’esercito, trasferimenti in massa di prigionieri dalle loro celle o verso altri carceri, chiusura dei mercatini interni e annullamento dell’ora d’aria. Inoltre a Jenin, 5 familiari di alcuni dei detenuti fuggiti sono stati arrestati, semplicemente per la relazione parentale. Praticamente sono stati presi in ostaggio dall’esercito di Tel Aviv. La Commissione per i detenuti politici palestinesi, con sede a Ramallah, ha condannato le misure coercitive israeliane ed ha invitato la Croce Rossa internazionale a monitorare la situazione. In diversi carceri, i detenuti hanno protestato contro queste misure, incendiando i letti. In due carceri del Negev si sono avuti scontri tra le guardie e i detenuti.

Sudan-Etiopia

L’ambasciatore etiopico a Khartoum è stato convocato dal ministero degli esteri per chiedere informazioni sui 29 corpi di vittime tigrine giunte in territorio sudanese, trascinate dalle acque del fiume Seteit (Tekeze, in Etiopia). Il riconoscimento dell’etnia tigrina di appartenenza delle vittime è stata effettuata empiricamente da profughi fuggiti dal conflitto in Tigray. Secondo la stampa sudanese, le vittime sono state colpite dai cecchini dell’esercito etiopico che avevano sparato per impedire ai civili il passaggio, lungo il corso d’acqua, verso il territorio sudanese. Le relazioni tra i due paesi sono molto tese anche a causa dell’arrivo a Khartoum, due giorni fa, di un carico di armi di fabbricazione russa, su un aereo proveniente da Addis Abeba.

Libano

I ministri dell’energia di Egitto, Giordania, Siria e Libano hanno firmato un accordo per la cooperazione energetica, che permetterà al Libano di importare gas egiziano via Giordania e Siria. La tratta siriana del gasdotto era chiusa dal 2011 a causa della guerra e delle difficili relazioni tra Damasco ed i suoi vicini. Il ministro libanese dell’energia ha compiuto una visita due giorni fa in Siria per superare le difficoltà politiche. Nell’incontro di Amman sono state valutate le condizioni tecniche ed economiche per la ripresa delle forniture di gas egiziano. Entro una settimana le centrali elettriche libanesi dovrebbero essere in grado di tornare a produrre elettricità ed alleviare così le difficoltà della popolazione per le frequenti e lunghe interruzioni della corrente elettrica.

Approfondimenti

Quest’appello verrà inviato al Presidente Draghi, al Ministro degli esteri Di Maio, alle Presidenze di Camera e Senato. Chiediamo loro che riconoscano l’esistenza dei continui genocidi del popolo yazida, condannino la Turchia come suoi protagonisti fondamentali, dichiarino la necessità di un blocco dell’esportazione di armi verso questo paese.

In allegato troverete il testo completo dell’appello e le circa 200 adesioni finora raccolte, vi chiedo non solo la vostra firma ma anche quelle delle amiche e degli amici.

Le adesioni all’appello devono essere personali e inviate a silbarbieriao@gmail.com devono indicare attività o qualifica, e città di residenza.

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