Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

23 settembre 2021

Rassegna anno II/n. 85

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La vignetta di Naji El-Alì: QUI

Nella rubrica Approfondimenti, pubblichiamo il programma dei concerti del GRUP YORUM.

Grazie all’amico e collega Daniele Barbieri per la segnalazione sul blog “La Bottega del Barbieri”.

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I titoli

Tunisia: Prorogato un altro mese lo stato d’emergenza.

Marocco: Il premier incaricato annuncia un’alleanza di centro-destra tra i primi tre partiti usciti vincitori nelle elezioni dell’8 settembre.

Afghanistan: Tre attacchi a Jalalabad con morti e feriti tra i miliziani taliban.

Libia: Il generale Haftar lascia temporaneamente il Comando generale delle Forze Armate.

Turchia-Egitto: Giro di vite ad Istanbul contro i giornalisti televisivi egiziani.

Le notizie

Tunisia

Il presidente Saied ha emesso i decreti per il prolungamento per un altro mese dello stato d’emergenza ed ha annunciato in un comunicato che saranno emessi regolamenti provvisori. Una commissione da lui incaricata studierà la riforma della legge elettorale in segno presidenziale. Il ritardo della nomina di un premier sta preoccupando anche i partiti che, in una prima fase, hanno mantenuto una posizione neutrale. Quattro partiti si sono incontrati nella sede del sindacato con il segretario generale dell’Unione dei lavoratori, Noureddine Tboubi. Nel comunicato congiunto si esprime preoccupazione per la mancata nomina di un primo ministro. La più dura reazione è arrivata dal partito islamista Ennahda per bocca del suo leader, Ghannouchi: “Questo nuovo decreto significa la cancellazione della Costituzione del 2014. Siamo nella fase di tutto il potere nelle mani di un uomo solo e questo non lo accetteremo”.

Marocco

Il premier incaricato, Aziz Akhnoush, del partito liberale, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo di governo con altri due partiti, “Tradizione e Modernità” e il “Mustaqbal”. La nuova maggioranza conta su 269 deputati su un totale di 395. Un’alleanza di centro-destra formata dai tre primi partiti usciti vincenti nelle elezioni dell’8 settembre, che hanno segnato una debacle disastrosa per gli islamisti di “Giustizia e Sviluppo”, ottenendo soltanto 12 seggi. In questa legislatura i partiti di sinistra hanno raddoppiato la propria rappresentanza parlamentare assicurandosi in totale 81 seggi; mentre l’Unione Socialista delle Forze Popolari si piazza al quarto posto con 35 seggi, non avendo però la forza sufficiente per imporsi nell’alleanza di governo, quindi va all’opposizione insieme agli islamisti.

Afghanistan

Altri tre attentati ieri a Jalalabad, nell’est del paese, che hanno provocato morti e feriti tra i miliziani taliban. Due di essi compiuti con cariche esplosive contro un’auto e un posto di blocco, mentre il terzo è stato un vero e proprio attacco ad una sede organizzativa delle milizie, con mitra e bombe a mano. Gli assalitori si sono impossessati di un bottino di armi e munizioni.

Libia

Il generale Haftar ha lasciato il suo incarico di Comandante supremo delle Forze Armate ed ha nominato per sostituirlo il capo di Stato maggiore, Al-Nazouri, il quale assumerà il comando per 3 mesi, fino al 24 dicembre, data prevista per le elezioni presidenziali e politiche. Il senso della mossa è chiaro anche se non esplicitato: il generalissimo intende candidarsi alla presidenza della Repubblica; infatti due settimane fa il Parlamento ha emanato una legge cucita su misura per la candidatura di Haftar. Gli islamisti che controllano l’altra camera parlamentare, “Consiglio di Stato”, hanno contestato la nuova legge e hanno proposto il rinvio delle elezioni presidenziali.

Turchia-Egitto

Il governo turco ha intimato ad una TV araba “Shorouq”, che trasmette da Istanbul, di chiudere la trasmissione curata dal giornalista legato alla Fratellanza Musulmana, Haitham Abu Khalil. L’impedimento riguarda anche qualsiasi apparizione dell’interessato, pure come intervistato, pena la chiusura dell’emittente. Nei mesi passati diversi altri giornalisti e presentatori egiziani sono stati allontanati dalla Turchia e le loro trasmissioni chiuse. Motivo del giro di vite è il recente riavvicinamento tra Il Cairo ed Ankara. I due Paesi stanno per riprendere le relazioni diplomatiche interrotte dal 2013, dopo la destituzione del presidente egiziano, Morsi, per mano dei militari guidati dall’allora suo ministro della difesa, generale Al-Sissi.

Approfondimenti

Il GRUP YORUM in visita in Italia, per una serie di concerti in solidarietà con i popoli della Turchia.

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