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05 dicembre 2021 Buona Domenica!

Rassegna anno II/n. 158

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Oggi vi presentiamo il secondo numero di “Echi dalla stampa araba”, a cura di Francesca Martino.

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I titoli

Palestina occupata: Un giovane assassinato dai soldati israeliani a colpi di mitra, mentre era a terra ferito.

Iran: Esplosione nella zona della centrale nucleare di Nanatz.

Turchia: Scoperta una bomba nel luogo di un comizio di Erdogan.

Libano: Macron media tra Beirut e Riad, durante la sua visita in Arabia Saudita.

Tunisia: Il sindacato dei lavoratori chiede al presidente un programma per la fine dell’emergenza.

Le notizie

Palestina occupata

Un altro giovane palestinese assassinato, a Gerusalemme est, con colpi di mitra mentre era a terra ferito. Lo hanno testimoniato alla stampa palestinese diverse persone che hanno assistito alla sparatoria e ripreso con immagini video la scena (Per visionare il video). Le forze di occupazione hanno raccontato che il giovane aveva accoltellato un israeliano, ferendolo lievemente. La stampa israeliana scrive che il colono ferito è stato medicato in pronto soccorso e poi dimesso dall’ospedale. Il giovane ferito,  invece, è stato lasciato per terra che perdeva sangue. I soldati hanno impedito alla folla di palestinesi, che si sono radunati, di avvicinarsi disperdendoli con spari in aria. L’esecuzione extragiudiziale è il risultato delle nuove regole d’ingaggio approvate dal governo Bennett che hanno dato via libera al grilletto facile.

Iran

Un’esplosione è avvenuta nella zona della centrale di Nanatz. Secondo l’agenzia stampa iraniana sarebbe avvenuta a 20 km dal sito nucleare e che non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. Una TV vicina ai guardiani della rivoluzione ha informato che sarebbe stato abbattuto un drone che si era avvicinato alla zona. La televisione di stato invece ha riferito che l’esplosione è stata il risultato di manovre militari per provare le difese missilistiche contro eventuali attacchi. La centrale di Nanatz è stata oggetto in passato di diverse azioni di sabotaggio, l’ultimo dei quali è avvenuto lo scorso aprile e Teheran ha accusato Tel Aviv. In queste settimane con la ripresa del negoziato per la riattivazione dell’accordo 5+1 con l’Iran, si è registrato un attivismo del governo di Israele, il quale ha chiesto agli Stati Uniti e ai paesi europei di non riprendere l’accordo e di inasprire invece le sanzioni. Il ministro Gantz è arrivato addirittura a parlare di azione militare.  

Turchia

La polizia turca ha sventato un attentato esplosivo contro un comizio del presidente Erdogan nella città di Siirt, nel Sud Est del Paese. I media turchi riferiscono che la bomba era stata piazzata sotto una delle automobili della polizia assegnate come scorta. È stata scoperta e disinnescata dagli artificieri poco prima che Erdogan salisse sul palco. La polizia scientifica turca ha avviato le indagini per rilevare impronte digitali e altri elementi che possano condurre all’identità degli attentatori. Il comizio si è tenuto lo stesso ed Erdogan non ha perso l’occasione per prendersela con i curdi che si battono per i diritti all’uguaglianza e la democrazia.

Libano

Il presidente francese Macron, dopo l’incontro a Gedda con l’erede al trono saudita Mohammed Bin Salman, ha dichiarato che Parigi e Riad hanno concordato di sostenere il Libano nella crisi economica che sta attraversando, salvaguardando la sua unità e la sua indipendenza. Macron, in compagnia di Bin Salman, ha telefonato al premier libanese Miqati. Il disgelo è avvenuto dopo le dimissioni del ministro libanese Qardahi, al centro di una protesta diplomatica dei paesi del Golfo, per una sua frase pronunciata ad agosto a riguardo della guerra in Yemen. Le frasi veritiere del ministro sono state prese a pretesto per costringere il governo di Beirut a isolare Hezbollah.

Tunisia

Il sindacato dei lavoratori UGTT ha commemorato ieri l’anniversario dell’assassinio del dirigente sindacale Farhat Hachad, ucciso dai colonialisti francesi nel 1952. La cerimonia è stata l’occasione per affrontare la situazione politica nazionale. Il segretario generale, Tboubi, nel suo intervento ha espresso preoccupazione per la mancanza di un piano politico concordato per uscire dalle difficoltà economiche e sociali. “Abbiamo sostenuto le misure di emergenza del 25 luglio, ma adesso temiamo per la mancanza di una road map, che indichi gli obiettivi e come raggiungerli. Questo si potrà fare soltanto con il dialogo nazionale”.

Il sindacato chiede una nuova legge elettorale ed elezioni anticipate, per riportare il paese sui binari della democrazia.

Echi dalla stampa araba n. 2

a cura di Francesca Martino

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

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