Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

25 febbraio 2022

Rassegna anno III/n. 055

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CONTRO LA GUERRA!

A fianco di tutti i popoli nella lotta per la PACE!

Il militarismo esasperato ed il nazionalismo sciovinista hanno portato in Europa, per la seconda volta dopo la II guerra mondiale, un conflitto armato.

Nella rubrica Approfondimenti pubblichiamo l’appello della Rete Italiana per la Pace ed il disarmo.  

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I titoli

Siria: Repressione turca e agguati dell’Isis, le sfide che vivono i curdi della Siria.

Yemen: Appello per la salvezza di 4 giornalisti condannati dai ribelli Houthi.

Ucraina Mediterraneo: L’aggressione russa fa crollare la lira ad Ankara e mancare il grano in Egitto.

Libia: Il premier incaricato presenta lunedì il suo governo al voto di fiducia del Parlamento.

Arabia Saudita: L’artista Fatimeh Al-Nemer usa l’arte per valorizzare il ruolo delle donne contro l’odio confessionale.

Le notizie

Siria

Continuano ad Afrin i rastrellamenti dell’esercito di occupazione turco e delle milizie affiliate contro la popolazione curda. Nei giorni scorsi sono avvenuti arresti di decine di persone con l’accusa di collaborazione con la resistenza. Più ad est, nella provincia di Deir Azzour, operano invece le cellule clandestine dei jihadisti di Daiesh (Isis). Un gruppo armato ha compiuto un’imboscata contro un’auto di combattenti delle Forze Democratiche Siriane a guida curda, in una strada provinciale che conduce dal capoluogo al villaggio di Hajeen. Sono rimasti uccisi due combattenti e un terzo è stato ferito gravemente. Il gruppo assalitore è riuscito a dileguarsi.

La situazione nei territori autonomi del nord est della Siria è aggravata anche dal peso della presenza di oltre 20 mila ex miliziani daieshisti nelle prigioni, tra i quali circa 4000 sono stranieri, ma che i loro paesi si rifiutano di riprenderli. Questo rifiuto non riguarda soltanto i jihadisti, ma colpisce anche i bambini. La Commissione ONU per i Diritti dell’Infanzia ha emesso un duro giudizio sul rifiuto da parte della Francia di riprendersi 49 bambini figli di jihadisti con nazionalità francese.

Yemen

La Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ha rivolto un appello per salvare la vita a 4 giornalisti yemeniti condannati a morte dagli Houthi. I giornalisti sono: Tawfiq Mansouri, Hareth Hamid, Akram Waledy e Abdlkhaliq Omran. Sono in carcere dal 2015 e sono accusati di collaborazione con il governo centrale rifugiato ad Aden. Secondo associazioni locali, i 4 giornalisti hanno subito torture, maltrattamenti e vessazioni da parte dei loro carcerieri. Nell’aprile 2020 un tribunale houthi li ha condannati alla pena capitale e, secondo molte voci, la loro esecuzione è imminente.      

Ucraina e Mediterraneo

Gli effetti dell’invasione russa in Ucraina si sentono fortemente nei paesi del Mediterraneo. In Turchia il primo effetto è stato la caduta della lira nel cambio nei confronti delle valute estere. Egitto e Marocco, invece, sono preoccupati per le riserve di grano a causa dell’aumento dei prezzi internazionali. Mentre Il Cairo ha annunciato di avere riserve sufficienti soltanto per quattro mesi, il governo di Rabat ha deciso di sovvenzionare l’aumento del prezzo nei mercati internazionali, per non pesare sulle tasche delle famiglie.

Libia

Il premier incaricato Basha-Agha presenterà la composizione del suo governo alla seduta parlamentare convocata lunedì. Non è riuscito ad ottenere la fiducia del Congresso che si era riunito due giorni fa a Tripoli, ma al momento del voto si è staccata l’elettricità e si sono sentiti spari all’esterno della sala di riunioni. I deputati sono stati costretti ad evacuare da un’uscita secondaria. Se otterrà la fiducia del Parlamento, in Libia si apre una sfida tra due governi in carica, con il rischio che la situazione nella capitale precipiti verso lo scontro militare tra milizie rivali. Il primo ministro dimissionato, Dbeiba, continua a ripetere che lascerà il potere soltanto ad un governo eletto, ma il suo ministro del petrolio ha detto che bisogna rispettare le decisioni del Parlamento legittimo.   

Arabia Saudita

Fatimeh al-Nemer è un’artista saudita che tenta di valorizzare il ruolo della donna nella società con l’impegno artistico. Nata e vissuta a Qatif, nella regione orientale, appartenente alla minoranza sciita, ha sempre espresso nelle sue tele una visione non settaria per l’affermazione nella società di tutte le donne saudite. Le sue opere hanno travalicato i confini del regno e vengono battute nelle case d’asta di Dubai, Londra e New York. Per invitare alla concordia e respingere l’odio confessionale, nel giorno della festa nazionale per la fondazione del regno (22 febbraio) ha realizzato un quadro, utilizzando diverse tecniche, mischiando il tradizionale con il moderno: la tessitura dei tappeti, il collage ed i colori a olio. È intitolato: “La ragazza della bandiera”. Per conoscere i suoi lavori, visita questa pagina.

Approfondimento

UCRAINA,

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