A cura di Francesca Martino

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

Yemen: così girano le lancette delle riforme

Zakaria Al-Kamali )Giornalista yemenita , corrispondente ad Aden)

Al-Araby Al-Jadeed (Quotidiano panarabo edito a Londra, di proprietà di una società qatarota)

22/02/2022)                                      

Nessuna riforma può trasformare in un batter d’occhio un sistema fragile e corrotto in uno onesto, piuttosto getterà cenere negli occhi di popoli già oppressi esasperandone le sofferenze.

Poche settimane prima di entrare nel nono anno di guerra, la coalizione internazionale a guida saudita è giunta alla conclusione che la cosiddetta ‘’legittimità’’ [ovvero l’esecutivo legato al presidente Rabbo Mansour Hadi, NdR], clinicamente morta ormai da lungo tempo, ‘’soffre di diverse malformazioni’’ e ha pertanto deciso di effettuare una ‘’rianimazione economica, militare e politica, sebbene in casi disperati come questo diventi legittima l’eutanasia’’.

Ma i rimedi, qualunque essi siano, quando arrivano troppo tardi, danno risultati nulli o addirittura controproducenti, soprattutto in un paese vessato da demagoghi, ladri e signori della guerra, senza avere un reale impatto sulle istituzioni statali.

E così, in campo economico, l’Arabia Saudita ha da un lato rovesciato la precedente leadership della Banca Centrale per arginare la terribile svalutazione monetaria, dall’altro ha sostituito il presidente della compagnia petrolifera yemenita per contenere la corruzione dilagante e limitare il monopolio della distribuzione dei prodotti derivati dal petrolio. Ma queste riforme non hanno dato gli effetti sperati: il valore della valuta ha continuato a scendere facendo impennare il prezzo dei medicinali.

’Questo è lo Yemen, le lancette della vita girano in senso antiorario, e dopo circa tre mesi di cambio di direzione alla Banca Centrale, le riforme economiche ricordano un paziente che abbia subito il trapianto di un occhio ma continua a non vedere’’.

Le delusioni sono tornate anche sul piano militare, dove le forze filogovernative, dopo aver respinto gli Huthi nei tre distretti dello Shabwa occidentale e nel distretto di Harib a Ma’rib, hanno riportato sconfitte ad Hajjah, e c’è chi teme che perdano il controllo del porto di Midi conquistato nel 2015.

’Le riforme politiche continuano a cuocere a fuoco lento’’ in attesa di un incontro imminente tra i partiti e le forze politiche a Riyad. Il timore è che ‘’il nuovo ordine’’ che – come ha detto il ministro degli Esteri Ahmad Awad bin Mubarak – la ‘’legittimità’’ cerca di imporre facendo convergere le forze politiche verso un accordo, finisca a sua volta per opprimere il cittadino yemenita.

Solo falsità e vendita di illusioni, questa è la realtà. Le riforme serie iniziano con la ristrutturazione delle istituzioni statali. Occorre formare una vera autorità che restituisca al cittadino la fiducia nelle istituzioni, ma questo non accadrà finché imperverserà il cancro della corruzione.

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