Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

15 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 104

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51 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Affondata la nave da guerra Moscva. Biden pronto ad andare a Kiev, ma Zelensky ha contratto il covid. Guerra di comunicati tra Mosca e Washington. Putin dice che le potenze europee non possono fare a meno del gas russo. L’Italia per sanzionare Putin si allea con Al-Sissi, una mancanza di coerenza per il caso Regeni.
Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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I titoli

Palestina Occupata: 5 civili uccisi in 24 ore. Cisgiordania chiusa ermeticamente per la Pasqua ebraica.

Mauritania: Due civili morti per un attacco con droni del Marocco.

Egitto: Accordo Italia-Egitto per il gas.

Iraq: La premio Nobel Murad interviene al Consiglio di Sicurezza dell’ONU: “maggiore protezione alle vittime di stupro nei conflitti”.

Siria: Svalutazione della lira.

Iran: Nuova fabbrica per pezzi di ricambio di acceleratori nucleari messa sotto il controllo dell’AIEA.

Libano: Il governo ha deciso di demolire i silos del porto. I familiari delle vittime sono contrari.

Egitto: Chiuso per 15 giorni un ristorante che non aveva servito il pranzo ad una donna copta, durante il ramadan.

Le notizie

Palestina Occupata

5 palestinesi uccisi in 24 ore. È questo il risultato dell’offensiva militare israeliana nelle città palestinesi della Cisgiordania. Una guerra contro la popolazione da parte di un esercito di occupazione. I rastrellamenti continuano a Nablus, Jenin e Tulkarem e ci sono velate dichiarazioni di un’imminente offensiva più generalizzata, subito dopo la Pasqua ebraica.

Stamattina sono avvenuti scontri tra le forze di occupazione e fedeli palestinesi sulla spianata delle moschee a Gerusalemme. La polizia scortava coloni che volevano entrare nel luogo di culto il giorno di venerdì. La polizia israeliana ha anche fermato tre coloni estremisti che stavano tentando di sacrificare un agnello sulla spianata, da loro chiamata il monte del tempio. Per la Pasqua ebraica, tutta la Cisgiordania sarà chiusa ermeticamente. L’esercito ha annunciato che tutti i valichi, dalla Giordania e da Gaza, saranno chiusi da oggi fino alla mezzanotte di sabato. L’occupazione militare è una grande prigione a cielo aperto per tre milioni di abitanti.

Mauritania

Due civili sono rimasti uccisi durante un attacco con droni al confine con il Sahara occidentale. Lo ha annunciato il governo di Nouakchot, senza specificare da chi proviene l’aggressione. La stampa locale scrive che si è trattato di un attacco dell’esercito marocchino. Il fronte Polisario ha affermato che droni del Marocco hanno attaccato un camion commerciale, che viaggiava dal Sahara occidentale verso la Mauritania, uccidendo tre persone. L’Algeria ha condannato l’attacco definendolo “uccisione extragiudiziale”. Lo scorso novembre, tre civili algerini sono rimasti uccisi in un attacco simile contro il loro camion commerciale in viaggio verso la Mauritania, passando dal territorio del Sahara occidentale sotto il controllo del Polisario.

Egitto

È stata firmata un’intesa tra ENI e la società di Stato egiziana Egas, per l’aumento di produzione ed esportazione di Gnl (gas naturale liquido) verso l’Italia e l’Europa. Le parti hanno convenuto di valorizzare le riserve di gas egiziane aumentando le attività gestite congiuntamente, e identificando opportunità per massimizzare la produzione di gas a breve termine. Eni ottimizzerà inoltre le campagne esplorative nei blocchi esistenti e nelle aree di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo Orientale e del Deserto Occidentale. Un accordo enfatizzato in nome delle sanzioni anti Putin, dimenticando, o meglio ignorando completamente, il caso Regeni.  

Iraq

La premio Nobel per la Pace 2018, Nadia Murad, ha svolto al Consiglio di Sicurezza un intervento per chiedere maggiore impegno in protezione delle donne in tempo di guerra e soprattutto sulla salvaguardia della dignità delle donne che subiscono violenza sessuale e stupri per mano dei soldati.

L’attivista yazida per i diritti umani ha esposto la “legge Murad”, le raccomandazioni per come comportarsi con le donne sopravvissute alle violenze sessuali durante i conflitti armati, per garantire loro giustizia ed evitare gli effetti psicologici del trauma subito.

Siria

La Banca Centrale ha comunicato la svalutazione della lira siriana di circa l’11,5%, passando da 2500 lire per un dollaro a 2814. Il cambio ufficiale si avvicina sempre di più al valore nel mercato nero (3900 lire per un dollaro). La crisi ucraina si ripercuote maggiormente in Siria per l’influenza della Russia, maggior protettore del presidente Assad. L’ultima misura aggrava ulteriormente le condizioni di vita dei siriani, già in sofferenza per l’inflazione a due cifre a causa dell’aumento di gas e carburanti.

Iran

Mentre il negoziato di Vienna non riparte, Teheran continua gli annunci sulla costruzione di nuovi centri nucleari per l’arricchimento di uranio. L’Ente per l’energia atomica ha comunicato di aver inaugurato una nuova fabbrica a Natanz per la costruzione dei pezzi di ricambio degli acceleratori. L’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) è a conoscenza del nuovo impianto ed ha già installato le videocamere di controllo, come previsto dagli accordi con il governo di Teheran.    

Libano

Il governo ha deciso la demolizione delle torri dei silos del porto distrutte dall’esplosione di due anni fa. Le associazioni della società civile sono contrarie e vorrebbero trasformare l’area in un monumento alle vittime, come monito alle generazioni future.  Il pretesto delle autorità è la presunta pericolosità delle strutture sventrate. I familiari delle vittime si opporranno alla cancellazione della memoria della più grande esplosione non nucleare in tutta la storia dell’umanità. Il consiglio dei ministri ha incaricato i ministeri dell’Interno e della Cultura di studiare la costruzione di un monumento per commemorare le 215 vittime dell’esplosione del 4 agosto 2020.

Egitto

Le autorità municipali del Cairo hanno chiuso, per 15 giorni, un ristorante che ha rifiutato di servire il pranzo ad una signora di fede cristiana, a causa del ramadan. È un fatto di cronaca minore che però ha innescato dispute confessionali molto dure. I copti in Egitto sono una presenza non indifferente e non sono mancate i momenti di frizione, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di chiese. Per superare le tensioni, recentemente il governo ha imposto una regola che dovrebbe ridurre la penuria di luoghi di culto per i cristiani: per ogni moschea muova sarà costruita una chiesa. Ma la marcia dell’uguaglianza dei diritti è ancora lunga.

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