Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

21 luglio 2022.

Rassegna anno III/n. 201

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147 giorni di guerra. Bombardamenti russi su Mykolaiv. Droni ucraini colpiscono centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il Pentagono invierà altri missili di lunga gettata Himars. Gazprom annuncia la ripresa dell’esportazione di gas alla Germania.

Con oggi Alaa Abdel Fattah è in sciopero della fame da 111 giorni, nel carcere di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Oggi digiuna Paola Caridi.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

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Titoli

Iraq: Nove morti in un attacco turco contro un resort turistico in Kurdistan.

Iraq 2: Un agguato dell’Isis contro un commissariato di polizia.

Siria: Alta tensione nel nord della Siria. Intercettato e distrutto un dronesulla base russa di Hmeimim.

Palestina Occupata: Rastrellamenti e arresti dell’esercito israeliano in Cisgiordania e Gerusalemme.

Marocco: ONG marocchina accusa Rabat e Madrid di responsabilità nella carneficina del 24 giugno a Melilla.

Libia: L’operazione europea IRINI ha bloccato una nave con veicoli militari diretti in Libia.

Le notizie

Iraq

Un bombardamento turco ha fatto strage tra i turisti a Zakho, nella provincia di Dahouk nel Kurdistan iracheno. 9 morti e 23 feriti nel resort in montagna vicino al confine con la Turchia colpito da colpi di mortaio giunti – secondo la polizia del Kurdistan autonomo – da oltre confine. Il governo di Baghdad ha convocato l’ambasciatore turco per protestare contro “la violazione della sovranità” ed ha richiamato quello iracheno ad Ankara per consultazioni. Il premier Al-Kadhimi ha chiesto al governo turco di ritirare le proprie truppe dal territorio iracheno, che occupano di 25 anni.

Per coprire i propri crimini, il governo turco ha sostenuto che non è stato l’esercito a sparare, ma i “terroristi”. Dallo scorso aprile, l’esercito di Ankara compie attacchi contro il nord iracheno dove si sono rifugiati i combattenti del PKK, ma i raid e l’artiglieria hanno colpito, nella maggior parte delle azioni, inermi civili.

Iraq 2

Sei agenti delle forze di sicurezza sono stati uccisi da un agguato dei jihadisti nella provincia di Salahuddin. Una fonte militare ha affermato che un gruppo di assalto costituito da 15 elementi hanno attaccato, poco dopo mezzanotte di martedì, la caserma della polizia di Jallam, a 170 km a nord di Baghdad. La sparatoria è durata oltre un’ora e si è conclusa con il ritiro degli attaccanti. Nella zona montagnosa sono presenti molte cellule di terroristi dell’Isis, che si nascondono nella boscaglia e compiono attacchi contro civili di passaggio per autofinanziamento. Le diverse operazioni condotte dall’esercito hanno messo fuori combattimento, con uccisioni e arresti, molti terroristi, ma non è stato possibile bonificare completamente il territorio.

Siria

Situazione tesa nel nord della Siria dopo il vertice di Teheran tra Putin, Erdogan e Raissi. Un drone di fabbricazione turca è sato intercettato nelle vicinanze della base russa di Hmeimim. Non si conosce da che zona sia stato lanciato e chi siano gli autori. I sistemi di difesa russi lo hanno distrutto in cielo a due km dalla base aerea. Tutto il nord della Siria è oggetto di movimenti militari, sia con l’ingresso di truppe e carri armati turchi, sia con l’arrivo di forze militari governative per la difesa di Manbij e Tal Rifaat, minacciate da nuova invasione turca. Le forze democratiche siriana hanno dovuto accordarsi con il governo di Damasco per il ritorno delle truppe nella zona autonoma, per bloccare l’avanzata minacciata da Erdogan. Il neo sultano ha dichiarato che l’operazione nel nord della Siria è ancora all’ordine del giorno. Ha anche chiesto alle truppe statunitensi di lasciare il territorio siriano ad est dell’Eufrate.

Palestina Occupata

Unità speciali israeliane con oltre 30 mezzi militari hanno invaso il campo di Jenin. Hanno compiuto irruzione in alcune case ed arrestato tre attivisti palestinesi. L’esercito israeliano ha compiuto rastrellamenti, nella scorsa notte, anche nel sud della Cisgiordania. È stato arrestato a Dora, a sud di Al-Khaleel (Hebron)un attivista, Nayef Rajoub, ex parlamentare di Hamas e fratello del più famoso Jibril, responsabile dei servizi di sicurezza dell’ANP. La casa del politico palestinese è stata circondata e dopo un’irruzione violenta è stato portato via. Negli scontri a Beit Jala, nei pressi di Betlemme, è stato ferito dalle pallottole israeliane un giovane manifestante. Altri scontri sono avvenuti anche ad Abu Deis nei pressi di Gerusalemme est, dopo un rastrellamento israeliano che ha portato all’arresto di tre attivisti palestinesi. In diverse zone della Cisgiordania le operazioni dell’esercito di occupazione sono in contemporanea con le azioni di accaparramento delle terre dei villaggi palestinesi da parte dei coloni ebrei, che occupano temporaneamente con tende e roulotte i terreni agricoli per poi trasformare queste occupazioni precarie in colonie permanenti.

Marocco

L’associazione marocchina per i diritti umani ha accusato Rabat e Madrid di essere i veri responsabili della carneficina di migranti avvenuta il 24 giugno a Melilla, l’enclave spagnola. Secondo l’associazione ci sono altri 64 migranti scomparsi, della sorte dei quali non si conosce nulla. Un responsabile dell’ONG ha accusato il Marocco di giocare il ruolo di guardiano dei confini spagnoli, con la benedizione dell’UE. “I vergognosi comportamenti sono il risultato di una politica assassina nei confronti dei migranti e richiedenti asilo”. In particolare, l’ONG ha criticato l’uso sproporzionato dei gas lacrimogeni in una zona chiusa e lo considera il motivo principale di morte per soffocamento dei migranti. Il governo di Rabat ha cambiato atteggiamento nei confronti dei migranti in seguito all’accordo dello scorso marzo con Madrid sulla questione Saharawi, dopo un anno di relazioni diplomatiche interrotte. La Spagna ha riconosciuto il diritto del Marocco ad annettersi il Sahara Occidentale conteso con il Fronte Polisario, che chiede un referendum per definire il futuro del territorio.    

Libia

L’operazione europea IRINI ha bloccato una nave cargo, battente bandiera della Guinea equatoriale, con un carico di veicoli militari destinati ad un porto libico. In accordo con le risoluzioni dell’ONU per l’embargo alle armi in Libia, la nave è stata condotto in un porto europeo. La MV Victory RORO dopo aver attraversato il canale di Suez, è stata monitorata dalle unità della marina francese, seguita da vicino da quelle greche e poi è intervenuta per l’ispezione la Marina italiana, condotta dal personale della fregata ITS Grecale. La nave è sospettata di aver trasportato lo scorso marzo un altro carico di veicoli militari in Libia, con il nome di MV Uccello, battente bandiera delle isole Comoros. IRINI non chiarisce a quale porto libico era diretta la nave e chi sia il paese di provenienza dei veicoli militari.

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1 commento

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