Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

22 luglio 2022.

Rassegna anno III/n. 202

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148 giorni di guerra. Duri bombardamenti russi su Donetsk. Accordo in Turchia per l’esportazione di grano. I porti ucraini saranno sminati soltanto parzialmente e le navi in arrivo saranno perquisite da personale turco, per evitare contrabbando di armi.

Con oggi Alaa Abdel Fattah è in sciopero della fame da 112 giorni, nel carcere di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Oggi digiuna Francesca Corbo.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Domani 23 luglio si terrano in tutte le città italiane e europee manifestazioni per la pace e contro ogni guerra. Tacciano le armi, Negoziato subito! Verso una conferenza internazionale di pace!   (Controlla quie qui)

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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Titoli

Iraq: Una giornata di lutto nazionale per i funerali delle 9 vittime del bombardamento turco a Zakho, nel Kurdistan.

Algeria: Arrestato al confine l’ex capo dei servizi segreti tunisino, Lazhar Longo.

Sudan: Un altro giovane ucciso dalle pallottole dei generali golpisti.

Israele: La Corte Suprema ammette l’annullamento della nazionalità per i cittadini di origine palestinese.

Siria: Prove di guerra turca nel nordest. Bombardata Ain Issa, a nord di Raqqa.

Egitto: Una società russa ha avviato la costruzione della prima centrale elettrica nucleare.

Le notizie

Iraq

Si sono tenuti ieri i funerali delle 9 vittime del bombardamento di Zakho. È stato dichiarato il lutto nazionale e domani, sabato, il Parlamento di Baghdad discuterà sulle misure da intraprendere contro Ankara. Il premier Al-Kadhimi ha chiesto alla Turchia di ritirare le sue truppe nel territorio iracheno, di chiedere scusa per l’efferato crimine ed ha dato indicazioni al ministero degli esteri di agire diplomaticamente, con l’ONU, per denunciare le violazioni della sovranità nazionale da parte della Turchia. In molte città irachene si sono svolte manifestazioni di protesta davanti alle sedi diplomatiche turche. I manifestanti hanno bruciato bandiere turche e alzato foto di Erdogan con scritto “Terrorista”. Ankara continua a negare che le bombe cadute sul centro turistico di Zakho siano state lanciate dalle sue truppe. L’esercito turco occupa basi militari nel Kurdistan iracheno da 25 anni e lo scorso aprile ha avviato la terza operazione militare al confine per combattere il PKK.

Algeria

La polizia di frontiera algerina ha arrestato l’ex capo dei servizi segreti tunisini, Lazhar Longo, al confine tra i due paesi, in violazione del divieto di espatrio imposto dalla procura di Tunisi. “Uomo misterioso” viene definito dalla stampa locale, destuoriano ai tempi di Ben Alì e vicino al partito islamista Ennahda dopo la caduta del dittatore, nel 2011, è stato destituito dall’incarico subito dopo le misure di emergenza annunciate un anno fa dal presidente Saied. È indagato per collegamenti con la struttura segreta parallela del partito islamista e di aver coperto la fuga di alcuni elementi jihadisti implicati negli assassini dei leader di sinistra Belied e Ibrahimi nel 2013.  

Sudan

Un altro giovane assassinato a Kahrtoum durante le manifestazioni di protesta contro il golpe militare. Secondo la denuncia del comitato dei medici, una pallottola da guerra lo ha colpito al cuore. Il numero dei manifestanti assassinati dal giorno del colpo di Stato del generale Burhan, il 25 ottobre 2021, è di 115 vittime. Per domenica sono state annunciate manifestazioni in tutto il paese per la “convivenza civile inter-etnica”, contro le provocazioni che sfruttano le conflittualità locali per trascinare il paese nella guerra civile. La scorsa settimana duri scontri si sono avuti nella provincia Nilo Blu, con 115 vittime, per contenziosi su terreni agricoli.

Israele

La corte suprema israeliana ha sentenziato l’ammissibilità di “annullare la nazionalità (ai palestinesi cittadini di Israele; ndr), in caso la persona sia implicata in episodi contro la sicurezza”. Una sentenza che riguarda al momento due cittadini israeliani di origine palestinese, Alaa Zouyud e Mohammed Mafarje. Il primo accusato per un accoltellamento in una colonia, nel 2015 e il secondo è accusato per un attacco al coltello in un pullman a Tel Aviv durante la guerra contro Gaza, nel 2012. La gravissima sentenza dell’alta corte israeliana è l’applicazione palese dell’Apartheid contro la popolazione originaria della Palestina, che non è stato possibile cacciarla durante la guerra del 1948. La stessa misura non sarà mai applicata contro cittadini israeliani di origine ebraica.

Siria

La guerra strisciante della Turchia nel nord della Siria viene messa in atto a piccole dosi tutti i giorni. L’artiglieria di Ankara ha bombardato per diverse ore la periferia di Ain Issa, a nord di Raqqa. Nella zona sono giunte truppe governative in accordo con le forze democratiche siriane, per rafforzare la resistenza contro gli invasori. Gli attacchi turchi sono praticamente quotidiani da almeno una settimana. Per gli analisti militari, sarebbero un modo per testare le reazioni delle truppe governative oppure per aver il pretesto di un’avanzata generalizzata nella regione autonoma curda. Il ministro della difesa turco, Akar, ha dichiarato che il suo paese non chiede permesso a nessuno per operare nel nord della Siria, “perché le nostre mosse sono dettate dalla difesa dell’interesse nazionale”. Due giorni fa il presidente Erdogan ha chiesto alle truppe USA nella zona ad est dell’Eufrate di ritirarsi, “per evitare lo scontro tra alleati della Nato”.

Egitto

Una società russa, Rosatom, costruirà la prima centrale elettrica nucleare egiziana. I lavori sono iniziati ieri a Dhabaa, nella provincia di Matrouh, alla presenza del primo ministro del Cairo. Il progetto ha il costo di 25 miliardi di dollari interamente anticipato con un prestito russo. Secondo la stampa del Cairo, questo è il più grande progetto di cooperazione economica per grandi infrastrutture con Mosca, dopo la diga di Assuan. Il progetto di Dhabaa risale agli anni ’80, ma è stato congelato dopo l’incidente nucleare di Chernobyl.   

Approfondimento

Chi non grida per la pace…

Domani 23 luglio è indetta una giornata nazionale di mobilitazione in tutte le città d’Italia e d’Europa per chiedere che tacciano le armi e si avvii una conferenza di pace. Tacciano le armi, Negoziato subito! Verso una conferenza internazionale di pace

di Domenico Gallo

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1 commento

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