In autunno, a novembre, si vota in Israele. E uccidere i palestinesi fa parte della campagna elettorale del premier in carica, Lapid. Lo aveva fatto in passato Netanyahu e prima di lui Olmert, nel dicembre 2008 (Ma i 1913 morti palestinesi non gli hanno garantito la vittoria).

In passato la propaganda israeliana si era nascosta dietro il pretesto della risposta ai lanci di razzi da parte dei movimenti palestinesi. Questa volta Tel Aviv ha cominciato le ostilità, subito dopo l’arresto di dirigenti della resistenza in Cisgiordania. L’ufficio stampa del governo e dell’esercito hanno parlato di azione preventiva contro l’eventuale lancio di razzi, in seguito all’arresto del dirigente di “Jihad Islamica”, Bassam Al-Saadi, a Jenin (Leggi la notizia su Anbamed del 3 agosto:: https://www.anbamed.it/2022/08/03/anbamed-n-754-03-luglio-2022/ )

La striscia di Gaza è un carcere a cielo aperto, dove vivono oltre due milioni di persone. Da 15 anni questo fazzoletto di territorio è assediato dell’esercito e dalla marina israeliane e bombardato dal cielo. Prima dell’aggressione, Israele ha chiuso i valichi di transito tra la Striscia e il territorio israeliano, impedendo il passaggio di passeggeri e merci. Nei tre giorni di bombardamenti è stata colpita l’unica centrale elettrica, tagliando la fornitura della corrente elettrica agli ospedali e unità sanitarie, che non hanno potuto allacciare i generatori locali a causa della mancanza dei carburanti.  

Un’aggressione sotto la luce del sole che ha ucciso 44 persone in maggioranza civili, tra i quali 16 bambini. Quasi 500 feriti, alcuni in condizioni molto gravi per la mancanza di cure. Centinaia di case distrutte e migliaia di nuovi sfollati, profughi per l’ennesima volta.  Ecco i nomi e l’età dei 6 bambini uccisi nell’ultimo giorno dell’escalation israeliana (7 agosto 2022):

Momen al-Nairab, 5 anni.

Alaa Qadoum, 5 anni.

Ahmad al-Nairab, 11 anni.

Hazem Salem, 12 anni.

Mohammed Hassouna, 14 anni.

Khalil Abu Hamad, 17 anni.

Sono i nomi dei 6 minori uccisi sotto le bombe di Israele nella striscia di Gaza l’ultimo giorno prima della tregua. Chiaramente sono questi i terroristi dai quali l’esercito di Israele si è difeso.

Haneen AbuQaida 6 anni è l’ultima bambina uccisa dalle bombe democratiche di Israele, morta ieri mattina (8 agosto) in ospedale.

Perfino i morti palestinesi non sono stati risparmiati dai missili e dai caccia di Tel Aviv: hanno bombardato un cimitero: 5 morti e decine di feriti tra i partecipanti ad un funerale. Incessante lavoro delle ambulanze. Quale legge internazionale concede al governo di Tel Aviv il permesso di massacrare civili impunemente? Cosa giustifica il doppio standard fra Ucraina e Palestina? Domande che nei media e nelle cancellerie dei paesi UE e Nato non sono state poste, per questa sorta di doppio standard. Un mio amico palestinese di Gaza mi ha scritto: “Si sa che la Striscia di Gaza non è in Ucraina”.

Nei bombardamenti israeliani di questo agosto è stata uccisa una pittrice giovanissima, Deniana Alamour, studentessa di 22 anni all’Università Al Aqsa. Ecco due ritratti della sua produzione artistica.

Quadri di Deniana Alamour, 22 anni, uccisa dalle bombe di Tel Aviv

Giorno 7 agosto. Un’agenzia stampa di Gaza scrive:

“Tutti i valichi da e verso Gaza sono chiusi per il sesto giorno consecutivo. Impossibile far passare aiuti umanitari e generi di prima necessità, compreso il carburante per l’elettricità. Tra poche ore gli ospedali smetteranno di funzionare”.

“It’s almost impossible to think about, Gaza is 2 million people who are living in an open-air prison under constant attack…”. (È quasi impossibile pensarci,  a Gaza vivono 2 milioni di persone in un carcere a cielo aperto e sono costantemente sotto attacco… ). Noam Chomsky

Molti media hanno fornito la versione israeliana dei fatti, trasformandosi in megafoni dell’aggressore. Alcuni giornalisti hanno scritto di “combattimenti” e altri hanno sposato, senza analizzare gli avvenimenti, la versione israeliana sul numero alto dei morti civili: “Probabilmente sono morti per la caduta fuori target dei razzi lanciati dagli stessi palestinesi”. È una frase che potete trovare nelle dichiarazioni del portavoce dell’esercito israeliano, ma scritta senza citazione diventa una tesi del giornalista.

Ha fatto peggio la diplomazia italiana. Il ministero degli esteri ha emesso un comunicato stampa nel quale si parla di grande preoccupazione per l’escalation, condanna con fermezza il lancio di razzi e ribadisce il diritto di Israele a difendere i propri cittadini. Un’ipocrisia colossale!

(Vedi copia del comunicato qui sotto)

La mediazione egiziana ha portato ad una tregua, che per il momento regge. Tra le condizioni poste dall’organizzazione Jihad Islamica la riapertura dei valichi e il rilascio di prigionieri politici nelle carceri israeliane. Ieri, 8 agosto, i valichi sono stati aperti ed è stato ammessa l’introduzione di carburanti. Oggi dovrebbe essere rilasciato un prigioniero palestinese in sciopero della fame ed entro una settimana il governo israeliano ha promesso di rilasciare il dirigente, Bassam Al-Saadi.

Durante l’aggressione contro Gaza, i coloni ebrei hanno compiuto incursioni nella spianata delle moschee di Gerusalemme est. Martedì 9 agosto, l’esercito israeliano ha svolto un rastrellamento a Nablus, scontrandosi con i giovani palestinesi ad armi impari: pallottole contro pietre. 14 feriti secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, che ha denunciato l’imepedimento da parte dell’esercito a svolgere il proprio lavoro di soccorso umanitario ai feriti.

Al Consiglio di Sicurezza dell’ONU nulla di fatto. Israele, membro osservatore della Nato, gode della protezione diplomatica di Stati Uniti e Europa.

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